Una seconda chance per Sega

Quando si parla della saga di Alien nell’universo videoludico, diverse sono le scuole di pensiero. D’altronde il capolavoro di Ridley Scott rappresenta una sorta di bibbia del cinema horror quanto quello fantascientifico, e i fanatici della serie non ammettono errori nelle trasposizioni su schermo HD. L’esempio più recente è stato Aliens: Colonial Marines, che è finito nell’occhio del ciclone come da programma: una fetta di pubblico lo ha considerato uno sparatutto in prima persona vecchio stile e obsoleto, ma che è riuscito in buona parte a trasmettere le atmosfere e le emozioni vissute nel sequel cinematografico diretto da James Cameron. La maggior parte dei giocatori e delle testate lo hanno invece stroncato su tutta la linea e senza pietà, soprattutto dopo tanti anni di attesa. Se pensavate che Sega avrebbe mollato la spugna per rintanarsi a rimuginare per i risultati ottenuti vi sbagliavate di grosso. Da poco infatti è stato annunciato un nuovo capitolo dedicato ai celebri xenomorfi, ovvero Alien: Isolation! Il brand è passato nelle mani dei ragazzi di Creative Assembly, sviluppatori della celebre serie Total War e debutterà entro fine anno su PC e console current e next gen. Ennesimo scontro tra alieni e marines? Ma proprio no! Isolation, come il sottotitolo suggerisce, farà di tutto per farvi sentire soli e stretti nella morsa di terrore provocata dal silenzio interrotto da rumori improvviso dalla impossibilità di scappare dallo spazio profondo, dall’oscurità che si annida tra i corridoi delle navi spaziali e dagli xenomorfi, proprio come nel film originale. Siete pronti a rivivere “davvero e per la prima volta” le atmosfere e le sensazioni che trasudano nella pellicola del 1979?

Mamma dove sei?

Isolation si colloca cronologicamente dopo gli eventi del primo film della serie. Sono passati circa quindici anni da quando la nave Nostromo è andata distrutta grazie all’intervento del tenente Ellen Ripley, scappata giusto in tempo prima dell’esplosione attraverso una capsula di salvataggio lanciata nello spazio. Questo rappresenta il primo asso nella manica di Creative Assembly: raccontare ai fan del primo capitolo cosa è successo davvero subito dopo l’epilogo. La licenza ufficiale ha dato loro la possibilità di sbizzarrirsi pur rimanendo fedeli alla storia (poveri loro in caso contrario..). Le vicende di Isolation si aprono infatti con l’arrivo di una squadra di soccorso alla ricerca della Nostromo, tra i cui membri spunta il nome nientemeno che di Amanda Reaply! Chi ha visto l’edizione estesa di Aliens, sa bene che stiamo parlando della figlia di Ellen, vista per l’ultima volta all’età di undici anni prima di salire a bordo della nave. Amanda è partita come volontaria, nella speranza di scoprire cosa è realmente accaduto alla madre. Questo è quanto sappiamo sulla trama oltre al fatto che l’unico nemico “dovrebbe” essere uno xenomorfo: “uno soltanto!” direte voi. Sappiate che quell’unico esemplare è stato in grado di massacrare un’intera squadra e renderà la vita di Amanda un vero inferno nello spazio morto. Le premesse sono a dir poco promettenti: il ritorno alla nave Nostromo (l’inizio di tutto), un capitolo inedito che farà da ponte tra il primo e il secondo episodio della serie e la presenza di una sola ma terribile minaccia, in grado di rendere l’atmosfera assolutamente terrificante, letale e claustrofobica.

Nel buio, da soli, più o meno..

Tra i tanti elementi che hanno reso Alien un successo, spicca la capacità di un solo nemico nel rendere un’intera squadra fragile e impotente e una gigantesca nave una trappola mortale e mai sicura. Dimenticate dunque le sparatorie senza respiro di Colonial Marines e il senso di protezione nell’avere una propria squadra a fianco. Isolation mira dritto al cuore del giocatore, per estrarre lentamente le paure più primitive, come la fobia degli spazi chiusi, del buio e di ciò che non vediamo ma che siamo certi ci sta osservando da qualche parte pronto a colpire. Nella dimostrazione proposta dagli sviluppatori è palese il cambio di rotta da sparatutto a survival horror. Ambientazioni semi-buie, sangue e membri dell’equipaggio fatti a pezzi, rumori sinistri e la sensazione di non essere mai soli. E in effetti non lo siamo, perché in lontananza si vede il nostro alien: enorme, predatore assassino, terrificante. Questo è survival horror e sappiamo bene che se c’è solo un nemico vuol per forza dire che ucciderlo è quasi impossibile. La sola cosa che possiamo fare è aggirarlo silenziosamente oppure, all’occorrenza, scappare pregando di non aver fatto una cavolata. L’alien è capace di avvertire i minimi rumori, di vedere tranquillamente al buio e ovviamente è veloce, dannatamente veloce. E non dimentichiamo che è molto scaltro (questo lascerebbe presagire un’ottima intelligenza artificiale). Il giocatore potrà scegliere tranquillamente (si può essere tranquilli con un alieno a bordo?) se ispezionare l’ambiente circostante con una torcia oppure darsela silenziosamente a gambe nell’oscurità. Starà a noi decidere se “guardare” e trovare oggetti utili oltre che una via di fuga (rischiando di essere beccati e uccisi in un attimo) oppure seguendo l’istinto e affidandosi alla provvidenza. Ogni passo non sarà mai sicuro, perché l’alien potrebbe essere ovunque, come in un sadico gioco tra gatto e topo. Morire in questo gioco sarà la norma, a tutto beneficio di una curva di difficoltà abbastanza alta. In termini di gameplay il tutto si tradurrà in un approccio molto stealth. La visuale in prima persona renderà ancora più ansiogena l’atmosfera, come ormai gli ultimi survival horror su PC sono abituati a fare. Avremo a nostra disposizione il rilevatore di movimento già conosciuto in Colonial Marines ed entreremo in possesso di oggetti per creare diversivi che possono salvare ad Amanda, senza contare strumenti utili per aprire portelloni e grate. La protagonista si troverà il più delle volte costretta a strisciare e a nascondersi dietro pareti o sotto i tavoli per non essere vista, pur non avendo mai la sensazione di totale sicurezza. Avrà a disposizione la mappa da consultare e la già citata torcia, ma che se accesa al momento sbagliato potrebbe causare una prematura morte. La stessa fuga è consigliata dagli sviluppatori solo se necessario, ad esempio quando si ha la certezza di raggiungere una porta blindata nelle vicinanze. Le armi da fuoco e le munizioni saranno scarse e ridotte all’osso, anche perché uccidere l’alieno dovrebbe essere quasi impossibile. Le armi potrebbero essere utili per ferirlo e per scampare ad altre minacce. Gli sviluppatori hanno anche confermato (accennando l’argomento senza svilupparlo) la presenza di un sistema di crafting e dei collezionabili da scovare durante la nostra “tranquilla” gita a bordo della Nostromo.

C’è ancora tanto da fare

Il titolo è stato appena annunciato, ma abbiamo avuto modo di farci un’idea sul lato tecnico del gioco. Isolation graficamente non fa gridare al miracolo, dato che ci siamo trovati davanti un ambiente spaziale asettico, povero di dettagli e non privo di magagne tecniche, texture poco definite, problemi con il sistema di illuminazione e di aliasing. Tuttavia, l’oscurità, i richiami al film inevitabili e tante altre chicche, non possono non risvegliare la fame di “Alien” e la voglia di giocarci. Mancano ancora tantissimi mesi per rendere il prodotto tecnicamente godibile, ma soprattutto per rendere l’atmosfera unica. Ci ha convinto invece l’alien, assolutamente terrificante con i suoi movimenti e i suoni da brivido. Confidiamo in un ottimo comparto audio, fatto di silenzi, rumori agghiaccianti e motivi ispirati alla serie. Naturalmente ci aspettiamo la massima cura per tutte le versioni e non solo per quelle next gen.

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Conclusioni

Alien Isolation ha tutte le carte in regola per essere il “vero” titolo dedicato alla saga cinematografica che tanto amiamo. Sembra proprio che Sega si voglia redimere con un vero e proprio survival horror a sfondo fantascientifico. Il collegamento con il primo capitolo grazie alla presenza di Amanda, l’approccio stealth e le atmosfere horror, potrebbero rendere questo gioco uno dei titoli più attesi del 2014, non solo per i fan della saga ma anche per gli appassionati del genere. Terremo sicuramente d’occhio lo sviluppo di questo promettente titolo. Appuntamento a fine anno!

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