Quando parliamo di Age of Empire, intendiamo riferirci ad una serie di giochi di strategia in tempo reale (Rts in gergo) che hanno fatto la storia del nostro passatempo preferito a partire dal lontano 1997. Ideato e realizzato dagli ormai defunti Ensemble Studios di Microsoft, Age of Empire ci metteva a capo di una civiltà dell’antichità e ci chiedeva di guidarne il progresso economico-militare per riscriverne la storia. Un po’ quello che accade in Sid Meyer’s Civilization da eoni, per intenderci, ma qui non esistono i turni e il tutto è avvalorato da una veste grafica molto più gradevole. A quattordici anni di distanza dall’esordio, Age of Empires torna a far parlare di sé grazie agli sforzi di Gas Powered Games e di Microsoft, che intendono realizzare un Rts completamente gratuito (o quasi) per fare cooperare e competere milioni di giocatori in tutto il mondo, grazie ad internet. Cyberludus ha provato per voi la beta di Age of Empires Online per fare il punto della situazione.

Un cartone animato all’apparenza, il buon vecchio AoE sotto la scorza

Il primissimo impatto con Age of Empires Online è dato dall’aspetto visivo affidato alla classica visuale isometrica dall’alto e ad un’insolita grafica “cartoon” che strizza l’occhio ai fumetti e ai cartoni animati. Ci sono dunque differenze molto marcate tra l’ultimo Age of Empires III e questo titolo, ma i motivi, oltre al semplice design volutamente dedicato ad un’utenza più casual e giovane, sono di ordine hardware: il motore di gioco è molto snello, fluido ma non per questo poco dettagliato; le animazioni delle unità e dei fondali sono estremamente curate e convincenti. Gli sviluppatori hanno optato per il massimo risultato con il minimo sforzo per raggiungere il maggior numero possibile computer esistenti al mondo e solo per questo meritano un plauso. Al di là della veste grafica che a molti può odorare di infantile, tutto quello che sta sotto è squisitamente “vecchia maniera” e i veterani di Age of Empires non tarderanno a prendere confidenza con i controlli. Un lungo e sfaccettato tutorial integrato con le prime missioni di gioco permette a tutti di conoscere le basi di questo gioco, che non si limita ad offrire una sequenza di missioni in cui bisogna semplicemente uccidere tutti i nemici presenti sulla mappa.

Gestione della città, missioni, alleanze e battaglie

Ogni giocatore, prima di entrare in attività, deve scegliere la civiltà da guidare alla gloria. Quella predefinita e gratuita è la civiltà della Grecia, mentre l’Egitto e tutte le altre (che saranno presenti nel prodotto finito) saranno accessibili previo pagamento. Ogni civiltà ha pregi e difetti: la Grecia per esempio ha ottime unità, molto versatili e alcune veramente potenti ma di contro richiedono un costo di produzione veramente alto. L’Egitto, da par suo, non vanta la stessa potenza ma il prezzo inferiore per l’allestimento di un esercito ridisegna le strategie di guerra, che in questo caso vogliono affidarsi all’elevato numero di unità da schierare, a scapito della loro forza. Dopo aver scelto la civiltà di appartenenza veniamo catapultati sulla mappa che ci mostra la nostra capitale: è il cuore pulsante del nostro impero, da qui decidiamo le sorti della ricerca tecnologica e militare. E’ l’unico punto del gioco in cui siamo al sicuro dagli attacchi dei nemici e – bisogna tenere sempre a mente – essendo un gioco online di massa, la vita, nel nostro impero, procederà anche senza di noi. Dalla capitale abbiamo accesso ad una serie di incarichi più o meno difficili da portare a termine: solitamente viene chiesta la nostra presenza in un punto del mondo diverso dalla capitale, in cui dobbiamo allestire un piccolo accampamento e raccogliere un certo ammontare di risorse, oppure dobbiamo semplicemente uccidere i nemici che minacciano la nostra egemonia. In questo caso i nemici sono gestiti dall’intelligenza artificiale e questo modo di affrontare il gioco è comunemente definito “Player versus Environment” o PvE. In questa modalità di gioco, due giocatori possono unire le proprie forze e ottenere una vittoria comune. Pur essendo la principale fonte di gioco, il PvE non è l’unica modalità di cui possiamo godere. A patto di avere tanta pazienza e di potersi accordare con un altro giocatore, possiamo scendere in battaglia e darcele di santa ragione con un avversario in carne ed ossa. Questo tipo di gioco è definito “Player versus Player” o PvP e prevede schermaglie tra giocatori fino ad un massimo di quattro (2 contro 2). Che siamo in missione per conto nostro, insieme ad un amico o in battaglia, il sistema di gioco è pressoché lo stesso di quattordici anni fa: bisogna reperire le risorse (cibo, legno, metallo, oro) e impiegarle per la costruzione e l’addestramento di strutture e unità sempre più potenti. La parte strategica consiste nell’impiegare le unità più adatte contro quelle avversarie secondo un semplice schema di “morra cinese”: spada batte arco; arco batte cavallo; cavallo batte spada.

Gratis da subito, a pagamento dopo poco. Strategia vincente o autogol?

Iniziare a giocare in Age of Empires Online non costa assolutamente nulla. L’unica richiesta fatta è la registrazione (anch’essa gratuita) al servizio e l’installazione del gioco. Questo tipo di fruizione sta prendendo piede in quasi tutti i giochi esistenti, è ispirata dal mercato sud coreano ed è definita “free-to-play”. Ma non è tutto rose e fiori: il gioco è si gratuito, ma non completo, e per accedere ai livelli di gioco superiori, migliori tecnologie, potenziamenti e missioni più interessanti, dobbiamo mettere mano al portafoglio e cominciare a pagare tante piccole transazioni (che a fine anno faranno una bella somma di denaro) necessarie se non ci si vuole fermare ai livelli introduttivi o se non si vuole correre il rischio di essere spazzati via da un’armata molto potente. Questo modo di impegnare i giocatori può essere vincente fino ad un certo punto, perché se è certo che le masse saranno facilmente attratte dall’accesso gratuito, è anche vero che, con un simile sistema, a lungo andare si crea una brutta “forbice” nell’utenza: quelli paganti diventano molto potenti e rendono il gioco poco equilibrato; quelli che non vogliono sborsare un centesimo si troveranno, presto o tardi, bloccati ad un livello di progresso non valicabile (se non paghi non progredisci) con tutte le limitazioni del caso e – in ultima istanza – l’utente potrebbe essere spinto ad abbandonare il gioco. Se questa strategia commerciale risulterà azzeccata lo scopriremo solo dopo un po’ di tempo, non è la prima volta che si sente parlare di un sistema di transazioni simile ma, nel caso di Age of Empires stiamo parlando di un gioco che muove ed attrae milioni di appassionati di vecchia data in tutto il mondo ed altrettanti milioni di nuovi, giovanissimi, utenti attratti dal fascino di questa serie.

Sembra ottimo per i neofiti, un po’ meno per i veterani

A conti fatti e dopo svariate ore di prova, le sensazioni che Age of Empires Online ci ha lasciato sono, tutto sommato, positive. La sensazione di giocare a qualcosa di volutamente limitato (al di là dei tanti cartelli “lavori in corso” presenti un po’ ovunque) è presente ma non opprimente. In ultima analisi ci è sembrato che AoE Online sia un prodotto sviluppato per l’utenza giovanissima oppure casuale, lasciando agli appassionati di vecchia data tante sensazioni di deja-vu, buone impressioni di gioco ma anche la deludente scelta di rendere (quasi) tutto a pagamento, per poter godere del gioco completo. Chi conosce e ha giocato Age of Empires in passato lo sa bene: non è questo il degno seguito di una serie che ha scritto la storia del suo genere, e che tanti standard qualitativi ha dettato per quasi un decennio. Ai veterani, dunque, lasciamo il beneficio del dubbio e la libertà di provare, gratuitamente, quanto offerto da Microsoft. Una prova più approfondita è rinviata alla prova del gioco completo.