Dead Space Chronicles

L’uscita di Dead Space 2 è stata accompagnata, come ben tutti sanno, da una campagna promozionale decisamente massiccia e mirata, nel tentativo di portare il brand EA sulla cresta dell’onda videoludica, soprattutto perché il primo capitolo della serie sviluppata da Visceral Games è stato inizialmente snobbato e protagonista di vendite non proprio da capogiro. Tra spin off per gli utenti mobile , fumetti e film anime , l’arrivo nei negozi del secondo capitolo è stato accompagnato dal debutto ( su Playstation 3 )di Dead Space: Extraction , il prequel della saga Visceral, precedentemente esclusiva Nintento Wii. Le ragioni di questo porting , oltre che strettamente commerciali, sono anche legate alla piena compatibilità con Playstation Move, la periferica ideale per vivere in prima persona la nascita del Marchio e il panico scatenatosi su Aegis VII, il tutto senza rimpiangere la mancanza del Wii Remote. Extraction è gratuito per tutti coloro che acquisteranno la Limited o la Collector’s Edition (grazie a un codice speciale da riscattare) Ps3 e in vendita in digital delivery a 14,99 su Psn. Si torna di nuovo nello spazio, ma questa volta indietro nel tempo.

Alta tensione a prova di Move

Dead Space: Extraction rappresenta un vero e proprio prequel della serie che noi tutti amiamo e conosciamo e racconta le vincente precedenti all’arrivo di Isaac Clarke e della sua squadra sulla Ishimura. Anzitutto la storia non prevede uno ma più protagonisti, come il tecnico Sam, il detective Mcnell o la giovane Lexine. Come questi personaggi si incontreranno non ve lo sveliamo per non rovinarvi la sorpresa. Basterà dire che inizieremo la nostra (terrificante) avventura proprio sul pianeta Aegis VII (che chi ha giocato il primo capitolo conosce anche fin troppo bene): la nostra squadra ha trovato e rimosso dalle viscere della terra il Marchio, un antichissimo quanto letale monolite rosso ricoperto di simboli sconosciuti. I lavori sono stati ordinati da Unitology, un gruppo di fanatici religiosi che venerano un oscuro Credo e sono convinti che la Rinascita, tramite il Marchio, possa dare loro la gioia eterna e rendere il genere umano unito nell’armonia per l’eternità. Peccato che queste belle credenze non impediranno alla reliquia di scatenare il suo malvagio potere alieno sui coloni: gli abitanti sono infatti assaliti da un suono assordante, cosi forte che li costringe a mutilarsi o a uccidere altre persone, a causa di tremende allucinazioni. I superstiti si trasformano in veri e propri abomini fatti di carne putrefatta e protuberanze ossee, determinati a massacrare ogni cosa che si muove. Non rimane altro da fare ai pochi immuni al richiamo demoniaco del Marchio che trovare una via di uscita, fino a raggiungere la Ishimura che si trova nelle vicinanze.

Fa molto piacere notare come la storia di Extraction non rappresenti l’ennesimo pretesto per mettere su un prodotto da vendere in virtù del marchio famoso. Trama e personaggi si intersecano perfettamente nell’universo Dead Space 2 e non mancheranno colpi di scena e vecchie (o sarebbe giusto dire “nuove”) conoscenze per chi ha giocato il capitolo successivo. Un tassello che si aggiunge all’intricata vicenda del Marchio, fatta di sangue, tensione e mistero, che va ascoltata e vissuta fino ai titoli di coda, anche perché EA ha da poco annunciato che alcuni personaggi (non vi diciamo quali) saranno protagonisti dei prossimi dlc di Dead Space 2!

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Esplorando gli anfratti della paura

Va subito detto che la versione originale di Dead Space: Extraction era già di notevole livello sulla console Nintendo. E’ con grosso sollievo perciò che confermiamo ai “Sonari” che il porting è riuscito egregiamente anche a livello tecnico, trasferendo tutta la bellezza di questo capitolo; una bellezza in effetti aumentata grazie all’alta definizione e all’ottimo lavoro di “restauro”, da parte dei talentuosi ragazzi di Visceral Games per non far sfigurare la loro creatura su Ps3. I filmati di intermezzo sono di ottima fattura, in particolare lo stile tra il fumettoso e il cartoonesco dei protagonisti e dei personaggi. Questi abbondano di particolari (soprattutto facciali) e sono dotati di buone animazioni, molto credibili. Le ambientazioni sono chiaramente ispirate al primo capitolo e molte delle locations sono praticamente le stesse anche se con meno poligoni. Questa volta però potremo visitare anche scenari inediti di Aegis VII, come la piazza principale, la zona mineraria e condotti sotterranei. Anche la Ishumura sarà protagonista, grazie a stanze e condotti mai visti in passato e aree familiari, come la sezione medica, la sala delle navette di emergenza e la serra. E che dire dei Necromorfi? Solo che fanno paura come sempre: ammassi di carne ambulante invadano tutte le schermate, rappresentando tutte le razze conosciute dai giocatori. Aspettatevi perciò ex coloni trasformati, piccole sanguisughe che vi si attaccheranno al corpo ed esseri dotati di sacche esplosive. Inediti invece alcuni giganteschi boss di fine livello. Ottimi sono gli effetti particellari e gli effetti speciali, come quelli del fuoco delle armi e delle esplosioni. I colori sono volutamente scuri per immergere il giocatore a capofitto nell’atmosfera, il più delle volte caratterizzata dalle ombre prodotte dalla nostra torcia.. Il sonoro, come da tradizione, offre un comparto audio da brividi, caratterizzato da incalzanti motivi musicali durante l’azione e lunghi silenzi durante alcune fasi esplorative. L’unica nota dolente è rappresentata dalla mancanza del doppiaggio in italiano, che avremo francamente gradito. Per fortuna il doppiaggio originale è ottimo e lo stesso vale per la traduzione dei sottotitoli.

Senza via di scampo

Dead Space: Extraction abbandona le classiche meccaniche tipiche degli action in terza persona in favore di un approccio completamente diverso. Il titolo Visceral Games è in effetti uno sparatutto su binari, sulla falsariga della serie Umbrella Chronicles. La visuale è in prima persona e al centro dello schermo sarà costantemente impresso il mirino della vostra arma, guidato dai movimenti del vostro controller. Va subito detto che Extraction può essere tranquillamente giocato con un dualshock 3; ma sarebbe un peccato non beneficiare della velocità, della comodità e dell’immediatezza tipiche dei controller di movimento, come del Move in questo caso. Una volta calibrato il controller e iniziata una partita, noterete subito che la telecamera sarà gestita dal gioco stesso, come se foste a bordo di un mezzo telecomandato o in una casa degli orrori dove l’unica cosa che potete fare è urlare. Per nostra fortuna saremo dotati di armi adatte ad ogni genere di situazione: tornano tutti gli strumenti di morte della serie, come la lama al plasma, il fucile a impulsi, il tagliatore, il lanciafiamme e qualche novità, come la sparachiodi, debole come arma ma utile per bloccare grate o barriere per rallentare i mostri. Ogni arma supporta un fuoco secondario (basterà ruotare il Move verso sinistra) e potrà essere potenziata raccogliendo i power up nascosti nei livelli, oltre alle armi e alle munizioni disponibili nello scenario di gioco. Nelle dieci missioni che ci vedranno alle prese con la morte nello spazio, dovremo farci strada (potrete scegliere a volte percorsi alternativi) assieme ai nostri compagni di sventura e sparare (con il tasto T) ad ogni cosa che si muove. Playstation Move si dimostra una periferica eccellente e precisissima per abbattere i mostruosi Necromorfi, attraverso un sistema di puntamento immediato ed efficace: ricordatevi di puntare agli arti, che vanno smembrati il più in fretta possibile. Dopo un paio di colpi infatti, dovrete ricaricare l’arma, che impiegherà diversi secondi prima di tornare attiva: questo lasso di tempo, volutamente lungo, terrorizzerà il giocatore più sprovveduto quando i mostri gli salteranno addosso. Ogni tanto sarà necessario scuotere il controller (azione necessaria anche per attivare la torcia nelle zone buie) e premere il tasto che leggerete su schermo, in questo caso per scrollarvi di dosso gli abomini alieni. Oltre alle armi avremo la possibilità di sfruttare( con il tasto X) la stasi, ovvero la capacità di rallentare i nemici e i congegni elettronici e la cinesi, con la quale potremo sollevare e spostare oggetti (con il tasto Move) e anche risolvere enigmi ambientali. Queste due abilità vengono sfruttate al massimo in combattimento, durante l’esplorazione e addirittura durante gli scontri con i boss, particolarmente riusciti. Non mancano nemmeno le sezioni a gravità zero, in cui dovrete spostarvi da un’area all’altra fluttuando nel vuoto, il cui effetto è reso magnificamente dalle rotazioni della telecamera. Finite le dieci missioni principali (affrontabili attraverso 4 livelli differenti di difficoltà), potrete giocare in compagnia di un amico grazie alla modalità sfida, che si rivela un ottimo espediente per saggiare l’approccio cooperativo del titolo. La longevità non è comunque altissima e qualche ora di gioco in più avrebbe giovato a questa brillante produzione.

Conclusioni

Dead Space: Extraction, dopo aver terrorizzato il popolo di videogiocatori Nintendo, sbarca in gran carriera su Ps3, attraverso un’eccellente conversione, grazie anche all’alta definizione, che conserva tutto il fascino del titolo originale. Alta tensione praticamente continua, una storia piacevole e con diversi rimandi ad altri capitoli della serie, un comparto tecnico ottimo e una regia degna di un film horror rendono questo prequel un’esperienza da gustare a luci spente a col volume della tv alto, a patto di non aspettarsi un’avventura longeva, ma solo un’esperienza breve ma decisamente intensa.

CI PIACE

Il prequel della serie finalmente su Ps3!
Ottima conversione
Trama e giocabilità coinvolgenti e tensione alle stelle, anche in due
PsMove funziona egregiamente

NON CI PIACE

Dura davvero poco
Avremmo voluto il doppiaggio in italiano come da tradizione della serie

8Cyberludus.com

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