Nell’ambito dei cosiddetti “party-games”, vi è un filone, in particolare, che rientra in questa ormai vasta ed eterogenea categoria ed è quello che, in origine, fu inaugurato dalla serie “Lego”. Un genere votato spiccatamente al multiplayer e, nel caso specifico, alla cooperazione. Di “cloni”, col tempo, ne sono apparsi parecchi su piazza, con protagonisti principalmente eroi di fumetti, dall’universo DC a quello Marvel . Mai, però, abbiamo assistito ad un “minestrone” che richiamasse a sé tutte (o quasi) le famiglie di supereroi. A tal proposito ci ha pensato THQ che, con il supporto di Griptonite , nota finora per alcuni riadattamenti “portatili” (tra cui gli episodi di ” Lego Star Wars “), ha deciso di ingaggiare un’imponente squadra di supereroi dando vita a Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet . Vediamo, allora, quali sono le peculiarità di questo nuovo party-game cooperativo.
A caccia di pietre
A differenza dei titoli “Lego”, Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet propone una trama ed una caratterizzazione dei personaggi del tutto personali. Salta subito all’occhio, infatti, lo stile caricaturale degli stessi eroi Marvel, qui proposti, potremmo dire (ricordando vagamente uno storico spin-off di Street Fighter), in formato “junior”. La trama, di per sé semplice e lineare, ruota attorno alle vicende della nostra “super squadra di mutanti”, composta da nomi del calibro di Iron Man, Thor, Wolverine, Hulk e la Donna Invisibile, alle prese con il solito “cattivone” di turno. Stavolta tocca a Tanos, un semplice “travestito” privo di poteri, vagante nello spazio alla ricerca di alcune pietre preziose. Tanos, dalla sua, possiede un guantone d’oro dotato di “slot”, pensati appositamente per la tanto bramate pietre, e che, se riempiti tutti, sarà in grado di conferire poteri devastanti. Il giorno del compleanno di Thor, Iron Man ed Hulk si ritrovano a seguire le tracce di Tanos, finché non ne intravedono l’astronave e decidono di entrarvi. Da qui, nei panni dei primi due supereroi, comincia la nostra avventura, suddivisa per “Episodi”, il cui numero corrisponde a quello delle pietre magiche sparse per lo spazio. Come se non bastasse, Tanos non è il solo a desiderare quelle pietre ma, tra alcuni storici antagonisti, a partecipare alla caccia vi saranno Dottor Destino e Silver Surfer. Al termine di ogni episodio, quindi, ogni pietra corrisponderà a sua volta ad un preciso boss da sconfiggere. Dal punto di vista narrativo non aspettatevi un colossal, visto il principale target di riferimento, ma l’atmosfera fortemente “cartoonesca” e la persistente ironia di fondo regalano, tutto sommato, un’esperienza “rilassante”.
Combinazione a due
L’andamento lineare della trama rispecchia, a suo modo, quello altrettanto lineare del gameplay che, dal punto di vista strutturale, si avvicina moltissimo a quello dei vari titoli “Lego”. Immaginate, dunque, la classica impostazione 2D adattata ad ambienti 3D che si estendono sia in orizzontale che in verticale, con visuale spesso isometrica. Se non sarà la CPU a guidare il vostro compagno, ci penserà un amico (nel migliore dei casi) a farlo. Purtroppo, ve lo diciamo subito, il gioco non è dotato di una modalità cooperativa online. Quella off-line, tuttavia, è comunque giustificata dalla stessa natura del titolo che, oltre ad una struttura predisposta alla cooperazione, offre piccoli (ma davvero “piccoli”) elementi di puzzle-solving. Al di là degli elementi classici che caratterizzano il gameplay, S uper Hero Squad: The Infinity Gauntlet presenta meccaniche davvero elementari, a fronte di un sistema di combattimento “statico”, tant’è che l’unico accenno di attacco combinato è rappresentato dal classico “salto + calcio/pugno” a terra. L’unica alternativa agli attacchi fisici, poi, è costituita dall’utilizzo dei poteri dei singoli supereroi: con Thor scateneremo una tempesta di fulmini, con Hulk un terremoto, e così via. “Attacchi Eroici”, quest’ultimi, che è possibile attivare previo riempimento della classica barra d’energia , influenzata dalla raccolta delle “essenze” rilasciate dai nemici o dalle “casse” distrutte.
Di per sé il gioco, già solo dalle prime battute, risulta alquanto ripetitivo: la “cooperativa” e il fatto che i livelli siano suddivisi per “strati”, ciascuno dei quali accessibili a seconda del personaggio utilizzato, rappresentano gli unici fattori in grado di conferire un minimo di varietà al gameplay. Può capitare, per esempio, che giocando con Thor ed Hulk incontriate una statua o un portale attivabili mediante telecinesi: a quel punto, sarà necessario ripercorrere lo scenario scegliendo un personaggio in possesso del potere richiesto, come la Donna Invisibile, e sbloccare così un’area di gioco nascosta. Non mancano, infine, oltre ai livelli “bonus”, anche nuovi costumi da sbloccare e svariati potenziamenti per gli “Attacchi Eroici”.
Semplicità stilizzata
Lo stile “volutamente infantile”, utilizzato per caratterizzare i nostri supereroi, non trova propriamente giustizia a causa di un motore grafico poco “incisivo”. I “piccoli” modelli poligonali di Wolverine, Iron Man, Thor e compagnia bella risultano, in un certo senso, “anonimi”. Anche le ambientazioni, che spaziano da improbabili monti dell’Olimpo a fatiscenti caverne d’insetti, appaiono “accennate”, con texture e modelli poligonali che si assestano sull’appena sufficienza. Per quanto concerne il doppiaggio, invece, le voci scelte per animare i nostri “mini” eroi vi suoneranno familiari, in quanto provenienti da tante produzioni televisive nostrane. Alcune magari azzeccate, altre poco affini ai toni costantemente ironici (e non sempre riusciti) dei dialoghi, in aggiunta a qualche motivetto cartoonesco tipico del genere.
Conclusioni
In definitiva, Marvel Super Hero Squad: The Infinity Gauntlet è un titolo confezionato in occasione delle Feste natalizie e pensato per i più piccoli. L’evidente semplicità di fondo e la scarsa longevità (circa 3 ore per completare la Storia), estesa in parte da svariati bonus da sbloccare e da un multiplayer comunque “presente”, ne fanno un prodotto senza grosse pretese e di cui potreste fare a meno vista la netta superiorità di altri esponenti del genere, serie “Lego” in primis.