Signori, è giunta l’ora. Rumors, presentazioni in itinere, tante domande, poche certezze, ma alla fine ci siamo. Lo scorso 7 novembre Microsoft ha presentato al mondo, in vista del Day One previsto per il giorno successivo, il suo ultimo gioiello, la promessa di una rivoluzione nel modo di giocare racchiusa all’interno di un piccolo aggeggio nero: Kinect . Joystick? Giurassici. Joypad? Arretrati. Telecomandi sensibili al movimento? Ancora un passo indietro. Qui siamo a mani libere, amici. Noi siamo il nostro joypad, le nostre mosse le levette analogiche, le parti del nostro corpo i nostri tasti per i comandi. Il futuro è arrivato, signori. Ed è marchiato Microsoft !

Domatori di pixel

Nella cornice degli East End Studios a Milano, la casa di Redmond ha invitato noi di Cyberludus , assieme ad altri illustri colleghi, a vedere coi nostri occhi l’oggetto che nelle intenzioni dei creatori di Xbox 360 dovrebbe cambiare per sempre il concetto di videogioco. Tra la curiosità e lo scetticismo che hanno accompagnato le diverse manifestazioni alle quali Kinect  aveva preso parte (mostrando alcuni problemi, soprattutto in termini di ritardo nei tempi di risposta), ci siamo nuovamente avvicinati a questo oggetto misterioso, fiduciosi che questa volta le cose sarebbero state diverse. Era il momento del lancio, il tempo delle chiacchiere era dunque finito. Microsoft ne era conscia, e così ha deciso di fare le cose in grande. Lo show (perché proprio di questo si può parlare) si apre con un video, in cui veniva parafrasato il celebre monologo finale di Rutger Hauer in “Blade Runner”, sostituendo ai bastioni di Orione e ai raggi B citati dal replicante scene di persone sorridenti in salotto, che giocano senza alcun “supporto” tra le mani, saltando e muovendosi, rendendo il loro corpo parte integrante del gioco. In questo modo, Microsoft ci ha voluto portare sul Pianeta Kinect , un mondo in cui Noi siamo il Gioco. E nel momento in cui termina il video, si apre lo scenario di un prato, in cui un piccolo leopardo corre e saltella, per poi fermarsi e guardarci. Ed ecco che un bambino prontamente sale sul palco e comincia a muoversi di fronte al Kinect, con il leopardo che risponde ad ogni suo movimento o comando. Stiamo ovviamente parlando di una dimostrazione dal vivo di “Kinectimals”, uno dei titoli disponibili al lancio di Kinect. Nello stupore e nel divertimento generale, il nostro piccolo anchor man accarezza il cucciolo, per poi insegnargli a sedersi e a saltare, fino ad un’esilarante scena in cui il bambino si sdraia sul palco con il cucciolo che prontamente lo imita fingendosi “morto”. Ma non finisce qui: sempre rigorosamente a mani libere, il giovanissimo domatore comincia a rovistare tra le azioni e gli oggetti disponibili all’interno di un inventario, per poi selezionare un pallone da spiaggia e iniziare così una sequela di palleggi insieme al suo amico peloso virtuale. Morale: il tanto temuto lag visto nelle precedenti apparizioni di Kinect, sembra qui risolto. I movimenti su schermo sono riprodotti quasi simultaneamente; il ritardo, quando c’è, è realmente minimo. E’ chiaro quindi come il problema non fosse dovuto ai limiti della periferica Microsoft, ma a qualche difetto nello sviluppo dei giochi ad esso dedicati, aspetto che ci fa ben sperare per un futuro in cui gli sviluppatori prenderanno sempre maggiore dimestichezza con le reali potenzialità della periferica.

Dove c’è musica

Dopo aver dispensato un’ampia dose di applausi al nostro bravissimo intrattenitore, siamo tutti colti da una piacevolissima sorpresa: appaiono sul palco i Voca People , ormai celebre gruppo di cantanti che danno vita alle musiche più disparate tutto rigorosamente a cappella, servendosi esclusivamente delle loro voci (se non avete bene in mente ciò di cui stiamo parlando, semplicemente prendete i Neri per Caso e “tingeteli” di bianco). Gli “alieni bianchi” del mondo della musica, ci mostrano prima una loro rivisitazione dell’evoluzione della musica nel corso dei secoli, dagli urli tribali fino ai più recenti pezzi pop. A seguire, si passa al cinema, grazie ad un DVD gentilmente “fornito” da una ragazza del pubblico, che spinge i Voca People a ripercorrere alcune delle colonne sonore cinematografiche più famose di sempre, come quelle dei film di 007, di “Rocky”, de “Il Padrino”. A questo punto lo show dei bravissimi cantanti “bianchi” prosegue con una serie di dediche, prima ad un’esponente femminile del pubblico poi, nel pieno rispetto della par condicio, ad uno maschile. A questo punto, i Voca People decidono di esplorare le menti del pubblico, provando a leggere nel pensiero di alcuni dei presenti canticchiandone i “presunti” motivetti musicali immaginati. Il siparietto, estremamente divertente, prosegue fino a che i Voca non si fermano da una ragazza, che, apparentemente, pensa solo a ballare… E così la fanno salire sul palco, mettendola di fronte all’oggetto venuto dal futuro di nome Kinect. La ragazza naviga in una serie di menu, per poi dare il via ad un brano musicale che conosciamo tutti bene, “Funkytown” dei Lipps Inc., e iniziare a seguire i movimenti suggeriti da una avvenente ballerina che compare sullo schermo. Ecco servita la dimostrazione di un altro dei titoli disponibili al lancio di Kinect, ovvero “Dance Central”, rhythm game sviluppato da Harmonix in cui saremo chiamati ad eseguire vere e proprie coreografie a tempo di alcuni dei pezzi più celebri della scena musicale moderna. Il nostro corpo sarà chiamato a “collaborare” per il successo, per poter eseguire le mosse elencate in una colonna di icone sulla destra e poi mostrate a tempo debito dal nostro “coreografo digitale”. Ad un certo punto, saremo anche chiamati ad affrontare una sequenza freestyle, tutto rigorosamente catturato dal sempre vigile occhio di Kinect e poi riprodotto in una serie di fotogrammi; e infine, potremo anche ricevere un cospicuo bonus se riprodurremo al meglio la posa finale “richiestaci” al termine di ogni brano. Inutile dirlo: “Dance Central” sembra estremamente divertente.

Empty hands-on

Congedati i Voca People, e dopo un brevissimo discorso di ringraziamento da parte del Product Manager di Microsoft Italia, le tende si aprono e ci viene data la possibilità di provare in prima persona ciò che Kinect ha da offrire. Si parte con “Sonic Free Riders”, gioco di “corse su snowbard” sulla falsariga di “Mario Kart”, con protagonisti i personaggi della saga del porcospino blu di casa SEGA. Attraverso gli appositi menu, tutti esplorati rigorosamente con i movimenti del palmo della nostra mano, decidiamo di inforcare la tavola nei panni di Tails. Il sistema ci richiede di posizionarci girati di profilo rispetto alla telecamera, come se sotto di noi ci fosse davvero uno snowbard. 3, 2, 1…. Si parte! Inclinando il busto possiamo curvare, ovviamente più accentuata è l’inclinazione, maggiore sarà la curvatura. Per sfruttare al meglio le rampe che ci si parano davanti, dobbiamo saltare al momento opportuno, mentre è possibile cambiare in qualsiasi momento la posizione semplicemente saltando e girandosi dalla parte opposta, cosa che il nostro alter ego su schermo riprodurrà immediatamente. Durante la corsa, sono disponibili armi e power up, attivabili attraverso un movimento della mano in cui conserviamo il nostro oggetto. Il gioco risulta non perfetto per quanto riguarda la risposta dei comandi, in quanto alcuni movimenti vengono riprodotti o registrati con un leggero ritardo o con poca precisione, ma comunque immediato e divertente. Kinect supera il primo test.

Smaltito lo straniamento per la novità dell’esperienza, ci dirigiamo verso lo step successivo del collaudo, ossia “Dance Central”. Ci posizioniamo di fronte alla tv armata di Kinect, allarghiamo il braccio destro e iniziamo la nostra navigazione tra i menu. La tracklist è ampia e succosa: si va dai classici degli anni ’70, come il già citato “Funkytown”, passando per brani hip hop, fino a “Just Dance” e “Poker Face” di Lady Gaga. Su suggerimento del ragazzo dello staff, che ci vede belli carichi, ci cimentiamo in una coreografia che il sistema ci indica come molto complessa anche a livello facile: “Body Movin'” di Fatboy Slim. Guidati dal tamarro su schermo, cerchiamo di seguire tutte le mosse che ci suggerisce, operazione non semplice, ma nemmeno troppo punitiva. La sensazione è che il gioco sia ben bilanciato, e offre una sfida capace di risultare appagante sia per i neofiti sia per i più “dotati” in termini di ballo. In pochi minuti ci si trova letteralmente a ballare davanti allo schermo, dando vita ad una coreografia degna del miglior Steve la Chance. Superiamo la prova brillantemente, con tanto di punteggione che sconvolge persino l’addetto, e così, tronfi di potere, continuiamo la nostra esplorazione. Prossima fermata, “Your Shape” di Ubisoft.

Decidiamo di provare subito una delle modalità più discusse del gioco: il Tai Chi. Ebbene, sappiate che è stupefacente. Il sistema rileva al millimetro la nostra postura, per poi suggerirci come correggerla. L’accuratezza con cui i movimenti e le posizioni vengono scannerizzate e trasportate sullo schermo è semplicemente ammirevole: “Your Shape” è, a tutti gli effetti, un personal trainer virtuale. Tra il Tai Chi, lo sfondamento di muri a pugni, un test di prontezza in cui dobbiamo “pestare” le caselle illuminate che ci circondano, e tante altre attività che metteranno alla prova prontezza, resistenza e precisione, “Your Shape” ha fatto veramente bellissima mostra di sé.

Erano presenti, anche se non abbiamo avuto il tempo di provarli, “Kinectimals”, che appare davvero preciso nella rilevazione dei movimenti del giocatore e nella conseguente risposta, sicuramente uno dei titoli migliori visti in questa sede; “Kinetic Joy Ride”, gioco di corse automobilistiche spiccatamente arcade, e “Kinetic Sports”, compilation di giochi sportivi, alcuni riuscitissimi (pallavolo su tutti), altri un po’ meno (soprattutto il calcio, che appare macchinoso e poco realistico).

Al di là della qualità dei giochi che stanno accompagnando questo esordio di Kinect, ciò che rimane di questa esperienza è una fortissima idea di fondo: siamo di fronte all’inizio di una nuova era. Il potenziale della periferica è davvero spropositato, i difetti fin qui riscontrati sono stati limati al massimo, l’esperienza è tanto insolita quanto accattivante. Giochi come “Dance Central” e “Kinectimals” sono la dimostrazione che, col tempo, con lo sviluppo di un adeguato “know how” e con la volontà di investire in progetti per Kinect da parte delle software house, Microsoft può aver davvero dato il via ad una rivoluzione nel modo di giocare. E’ vero, Kinect ha bisogno di uno spazio ampio per poter funzionare al meglio, molte funzionalità tra cui il controllo vocale ancora non sono state attivate e la dashboard specifica per la periferica è striminzita, ma sono davvero piccoli difetti (molti dei quali tra l’altro in lista per la risoluzione con future patch) di fronte ad un oggetto veramente futuristico. Nonostante il rammarico di non poter vedere, almeno per il momento, un titolo del calibro di “Project Milo”, questo è ciò pensiamo: che si vada direttamente al totale controllo tramite Kinect o che si passi prima per una soluzione ibrida, che vede affiancati joypad e nuova periferica, la rivoluzione è iniziata. Diamo il tempo agli sviluppatori di prendere dimestichezza col mezzo, e poi vedremo cosa saranno capaci di tirare fuori. Visto l’incipit, sembra proprio che il futuro sia già qui.

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