Zombi e massacri secondo Capcom

Che di morti viventi Capcom fosse esperta non c’erano dubbi; i milioni di copie vendute da ogni singolo capitolo della serie Resident Evil parlano chiaro. Ma quattro anni fa, l’esclusiva Microsoft Dead Rising contagiò letteralmente i giocatori amanti degli action in terza persona in salsa splatter. Il protagonista si trovava nel bel mezzo di un’ epidemia, responsabile della nascita di centinaia di non morti assetati di carne umana. Rinchiuso tra le mura di un centro commerciale assieme a bizzarri personaggi secondari, il fotografo Frenk West doveva superare tre giorni prima dell’arrivo dei rinforzi, tentando di sopravvivere all’orrore lottando con ogni mezzo possibile prima di essere addentato. Il successo di questo primo capitolo assicurò le basi per il tanto atteso sequel; il team Blue Castle Games, sotto l’occhio attendo di sua maestà Kejii Inafune, autore della serie oltre che di tantissimi brand Capcom, ha da poco rilasciato Dead Rising 2 per le console di nuova generazione, promettendo più sangue, più azione e naturalmente più demenzialità. Il conto alla rovescia inizia ora.

Benvenuti a Fortune City

Protagonista di questa nuova storia è Chuck Green, un formidabile professionista di motocross, arrivato a Fortune City per gareggiare e ottenere parecchio denaro. La sua esibizione lo vede macellare orde di zombi sotto l’occhio ammirato del pubblico. Poco dopo, la situazione sfugge di mano e i non morti assediano l’intera città, costringendo i superstiti a barricarsi dentro un rifugio in attesa dei soliti soccorsi di salvataggio. L’intro di quello che potrebbe sembrare l’ennesimo pretesto per dare sfogo a un bagno di sangue, è in realtà il preludio ad una trama più profonda. Chuck ha infatti bisogno di denaro per le spese mediche di sua figlia Katey; la piccola infatti è stata morsa durante un incidente, che ha visto la madre soccombere, di conseguenza è soggetta alla trasformazione, che può essere rallentata solo con l’iniezione dello Zombrex ogni ora. A complicare la situazione, un video al telegiornale mostra un tizio molto somigliante al protagonista che scatena l’infezione. I media accusano quindi l’innocente Green della tragedia, ed è questione di tempo prima che venga raggiunto ed arrestato. La storia coinvolge il giocatore sin dall’inizio, attraverso un cast di personaggi secondari piuttosto interessanti, intrecci nella trama sorprendenti e naturalmente il tema principale del rapporto tra padre e figlia, che accompagnerà gli eventi in una corsa contro il tempo fino ai titoli di coda.

Luci, colori e orde di mostri

Il comparto tecnico di Dead Rising 2 riproduce una Fortune City ricca di dettagli. Insegne a neon lampeggianti dai mille colori, casinò che abbondano di tavoli da gioco e slot machine e innumerevoli negozi di tutte le tipologie: il sogno di ogni turista, se non fosse per le centinaia di zombie su schermo che si accalcano vero il giocatore. Il numero di modelli poligonali presenti in ogni singola schermata è impressionante e non mancheranno momenti di ansia. Fa piacere notare che la massa di mostri non comprende cloni di uno stesso tipo, ma personaggi diversi, ognuno con il suo look o un determinato particolare distinguibile. In questo scenario sovraffollato, i modelli poligonali di Chuck e dei personaggi secondari si muovono senza rallentamenti su schermo, sfoggiando animazioni forse un po’ macchinose, ma non a livelli tali da storcere il naso sul lavoro svolto dai programmatori. E poi naturalmente c’è la presenza del sangue: basterà mettere ko qualche decina di zombie per contemplare litri di emoglobina su schermo e soprattutto sui vestiti del protagonista. Ma non mancano scene esilaranti, come zombie vestiti da donna, o con in mano cartelli di protesta o che passeggiano un loro “compagno” su una sedia a rotelle. Pregevoli infine i filmati di intermezzo, il doppiaggio e la colonna sonora, che come da tradizione Capcom, impreziosiscono il prodotto al meglio. Non mancano però parecchi difetti: anzitutto la troppa somiglianza delle locations con quelle del prequel, cosa che non a tutti i fan piacerà. L’attenzione per le orde di zombie ha eclissato il lavoro sulle ombre dei modelli poligonali e sulle strutture architettoniche, che mostrano texture poco definite e non proprio piacevoli da contemplare. Dulcis in fundo le noiose fasi di caricamento tra un’area di gioco e l’altra, a volte davvero esagerate. Difetti evidenti certo, ma non sufficienti per farsi distrarre dai notevoli pregi su schermo e soprattutto dalla tensione, che sarà la costante di tutto il gioco.

Il tempo vola

Una folle e sanguinaria corsa contro il tempo: cosi si può definire questo action in terza persona. Uno dei punti in comune con il primo capitolo è sicuramente l’uccisione degli zombie; massacrare le orde fameliche di “mangia-carne” ambulanti sarà necessario per farsi strada mentre si completa un obiettivo. Il protagonista inizierà dal livello 1, ma in seguito potrà migliorare le proprie abilità personali, come correre più velocemente o trasportare più armi. Il sistema di controllo è piuttosto intuitivo e la telecamera non darà problemi nemmeno nelle situazioni più affollate. L’inventario prevede praticamente di tutto; esterni ed interni traboccano di miriadi di oggetti, che vanno dalle sedie, ai cartelloni, ai martelli, alle insegne, fino alle armi vere e proprie. Per aggiungere quel pizzico di follia in più, il giocatore potrà creare diverse combinazioni di armi, che aumenteranno il divertimento, oltre che le risate. Purtroppo basterà un solo morso per perdere una tacca intera di energia e perciò sarà necessario medicarsi o riprendere le forze bevendo succhi di frutta, mangiando qualcosa o sorseggiando perfino gli alcolici. Questi ultimi però, se ingeriti troppo spesso, causeranno nausea, cedimento delle ginocchia e vomito, provocando cadute a terra ed esponendo il protagonista a pericolo assicurato. Oltre alla carneficina dovrete adempiere a missioni primarie e secondarie, per svelare chi ha incastrato Chuck; queste vanno dal salvare superstiti, spalleggiare compagni, fino a scontri con veri e propri boss di fine livello. Il pericolo infatti non è incarnato solo dai non morti ma anche dai superstiti impazziti, che non faranno differenza tra mostri ed esseri umani. Più si procede nel gioco più ci si arricchisce di denaro, utile per comprare confezioni di Zombrex per Katie e rifornimenti di vario genere al banco dei pegni. In tutto questo bisognerà sempre dare un’occhiata al nostro orologio, per ricordarci quando somministrare il farmaco a nostra figlia; un solo minuto di ritardo e si trasformerà in un orribile essere. La storia inoltre prevede diversi finali, elemento che aumenta la curva della longevità già altra grazie alla presenza di missioni secondarie, combinazioni di armi da scoprire e gadget assurdi, come costumi e maschere, da sbloccare. Per concludere, la sezione multiplayer offre altrettanto divertimento, grazie a mini giochi da affrontare in compagnia dei giocatori di tutto il mondo (fino a quattro in contemporanea) o in cooperativa con un vostro amico. Il bello è che tutti i soldi che guadagnerete saranno utilizzabili nella campagna principale, che prevede la possibilità di ricominciare ogni missione, anche quando sarete potenziati al massimo.

Conclusioni

Dead Rising 2 eredita il meglio dal suo predecessore per elevarlo all’ennesima potenza in questo titolo impedibile. Ambientazioni più vaste, un protagonista e una trama profondi e ben caratterizzati, divertimento esplosivo e soprattutto orde di non morti che invadono il televisore. Se amate gli zombie, lo splatter e le missioni impossibili, questo è il gioco che fa per voi.

CI PIACE
Ogni aspetto del primo episodio elevato al massimo
Giocabilità divertente
Trama e personaggi interessanti
NON CI PIACE
Caricamenti frequenti
Qualche inceretezza nella grafica
Ad alcuni potrebbe apparire ripetitivo
8.5Cyberludus.com
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