Signori, siete al cospetto di un’anteprima a dir poco storica. Aspettavamo questo momento dall’ormai lontano 1997, anno in cui 3D Realms annunciò lo sviluppo del seguito dell’altrettanto storico “Duke Nukem 3D”, dal titolo “Duke Nukem Forever”. Il pubblico accolse la notizia nel tripudio generale, felice di avere un seguito di quel piccolo classico che fu la versione 3D. Ma a parte qualche screenshot, qualche notizia sparsa e tanta tanta speranza il titolo non vide mai la luce. Di fianco a “Duke Nukem Forever” prese posto la dicitura “vaporware”, che indica quei titoli di cui nessuno ha più notizie, caduti nel purgatorio degli sviluppatori. La celebre rivista americana “Wired” ha addirittura insignito “Duke Nukem Forever” del titolo di “Vaporware dell’anno” per 6 anni di fila. Il colpo di grazia sembrava essere arrivato nel 2009, con la notizia della bancarotta di 3D Realms. Insomma, il Forever del titolo ormai sembrava indicare quanto ci sarebbe voluto perché il titolo vedesse la luce. Questo fino all’ultimo Penny Arcade Expo, in cui i ragazzi di 2K Games hanno annunciato il loro impegno sul vaporware per eccellenza assieme allo studio Gearbox. Tutti han pensato “ecco un film già visto”, fino a quando 2K Games non ha mostrato subito dopo una demo giocabile del titolo. Sì, avete capito bene: demo giocabile. Fanno sul serio. L’attesa sembra finita.

L’uomo dagli zebedei d’acciaio

Ma chi è il Duca? Per coloro che non lo sapessero è tutto fuorchè un nobile. Si tratta di un cumulo di testosterone con gli occhiali da sole e il sigaro perennemente in bocca che ha due passatempi nella vita: il gentil sesso e la caccia agli alieni. Dotato di un senso dell’umorismo tanto grossolano quanto esilarante, il prode Duca ha imperversato negli anni ’90 in un trittico di FPS con lui protagonista. Come già citato, il picco della serie fu raggiunto con “Duke Nukem 3D”, definibile come la versione pecoreccia di Doom. Ed è proprio questo il punto di forza del personaggio del Duca, ciò che lo ha reso un’icona e che gli ha creato un seguito impressionante: la sua irriverenza. Il Duca ha preso la classica “caccia agli alieni” trasformandola in un’esibizione di “machismo”, tra poliziotti con le fattezze di maiali e ballerine di lap dance a cui fare le avances, il tutto seguendo il motto (opportunamente ripulito) “son qui per calciare sederi e masticare gomma… E ho finito le gomme…”. Proprio in questo senso sembra che il lavoro di Gearbox prometta bene: il gioco appare pervaso dalla stessa carica di umorismo sfacciato dei suoi predecessori. Volete la prova? Inizia la demo e ci ritroviamo di fronte ad un orinatoio. Voilà, quale migliore occasione per un tutorial (tutto al naturale) sul sistema di puntamento! Un altro esempio? Proseguendo nella demo si scopre che altro non stiamo facendo che vivendo un videogame a cui il Duca sta giocando. A questo punto sbucano due gemelle vestite da scolarette che rassicurano il Duca dicendogli che sarà un’avventura indimenticabile. Risposta del nostro eroe: “Dopo 12 c**** di anni sarà meglio che sia così!”, giusto per ironizzare anche su ciò per cui “Duke Nukem Forever” è già passato alla storia. Insomma, tra lap dancers da tampinare, aliene con tre seni, palle d’acciaio e gomme finite, il Duca non ha perso un briciolo del suo smalto.

Machismo in prima persona

Ora che siamo rassicurati sullo spirito del titolo, come sarà il gioco? Da quanto è stato possibile provare, saremo di fronte ad un FPS vecchia scuola, in cui il divertimento lo farà da padrone, a scapito del realismo e della profondità tattica. Non è “Call of Duty” né “Medal of Honor”, la trama è minima, la tattica quasi inesistente, l’approccio diretto. Si torna a quei tempi in cui l’anima del gioco era far saltare le teste. E per far questo ovviamente il Duca sarà equipaggiato di tutto punto: l’arsenale si preannnuncia vasto, con vecchie glorie che ritornano (qualcuno ha nominato il Devastator e il raggio restringente?) unitamente a nuove aggiunte, quali il railgun dotato di mirino di precisione. Il Duca avrà la possibilità di sollevare ogni arma per poter migliorare la mira, aggiunta che porta il gioco comunque al passo coi tempi. Insomma, Gearbox sembra aver scelto una via conservativa, con qualche aggiunta per traghettare la serie nella nuova generazione. Sotto il profilo tecnico, il motore grafico (ancora in via di sviluppo, va sottolineato) sembra di buon livello, in linea con lo standard attuale, nonostante sia ancora troppo presto per giudicare con precisione.

Forever e non più forever

2K Games ha scoperchiato il Vaso di Pandora, l’annuncio è stato fatto, la demo presentata, tutti i fan sono febbricitanti di attesa… Ma a quando allora il ritorno dell’eroe più irriverente della storia videoludica sui nostri schermi? La data è un non meglio precisato 2011, sicuramente un grande passo avanti rispetto al passato, in cui era quasi impossibile anche solo ipotizzare che “Duke Nukem Forever” vedesse finalmente la luce. Non rimane che aspettare che anche il più famoso dei vaporware smetta di essere tale e che sbarchi sui nostri PC e le nostre amate console HD.

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