Dalla Gamescom 2010 è arrivata la conferma definitiva sul futuro della serie Civilization. Il brand desidera espandersi verso nuove opportunità di funzionamento del gioco durante le fasi giudicate comunemente più accattivanti di uno strategico: la guerra. Sulla base della presentazione 2010 alla Gamescom, abbiamo avuto il piacere di considerare quanto i rapporti tra le nazioni saranno ulteriormente curate e complesse grazie ad un lavoro magistrale in sede di elaborazione dell’intelligenza artificiale. Sulla base dei minuti giocati dagli sviluppatori l’IA si è dimostrata competitiva, furba e acuta, perspicace e perfino ruffiana. In pratica capace di simulare attitudini e ingegno umano. L’obiettivo dichiarato è questo ed oggi siamo felici di accogliere la proposta di Firaxis con il nuovo Civilization V illustrandovi i nuovi principali aspetti del gioco.

Maniaci dei dettagli crescono

Da sempre la serie Civilization è l’apice qualitativo per coerenza e scrupolosità nella riproduzione di fatti storici e protagonisti del nostro passato. Il quinto capitolo ovviamente non sarà da meno e ancora oggi questo è l’aspetto che a colpo d’occhio meraviglia di più. È un aspetto che da ben pochi altri titoli ci si potrebbe aspettare e che tutti ormai si desiderano da un titolo di fama simile. Un chiaro esempio della fedeltà storica è la realizzazione di tutti i rappresentanti delle nazioni, tanto che abbiamo potuto apprezzare la riproduzione di un imperatore Montezuma doppiato in lingua azteca e rielaborato in un modello 3D creato con cura meticolosa. I dettagli in tal merito si godono durante i filmati di intermezzo, quando si decide di presentarsi al cospetto dei potenti governanti che si potranno dimostrare freddi e impassibili, pacati e distaccati o ancora calorosi e sorridenti sulla base dei rapporti intessuti nel tempo tra noi e loro.

Il mio capo di stato preferito sei solo tu

Intrecciare un rapporto fruttuoso è alla base del progresso della propria società. Pensare al tornaconto del proprio stato è l’obiettivo da perseguire ma le modalità per farlo dipenderanno solo dall’approccio del giocatore con l’intelligenza artificiale dei governanti. In termini più pratici il giocatore sarà tenuto a seguire delle vere e proprie politiche sociali (dette meccaniche di Social Polices) elaborate dalla propria comunità secondo i valori promossi internamente. Ad esempio nella nostra nazione potremo promuovere valori come onore, libertà, tradizione, cultura, religione e scienza e quindi sulla base di questi elementi impostare una nostra politica sociale da intraprendere con le nazioni con cui intendiamo interagire. Potremo quindi incrementare ulteriormente il rapporto e le statistiche in cui la nostra civiltà crede se il rapporto andrà a buon fine. Non solo sarà importante la politica sociale che il giocatore seguirà nei rapporti con le altre nazioni ma rilevanti conseguenze avranno anche i livelli di relazione che le altre nazioni e i nostri alleati intratterranno tra loro. L’IA è infatti in grado di sfruttare le nostre azioni per allearsi e parteggiare o alienarsi da noi e diventare nostri rivali.

Più guerra per tutti

Civilization V intende rafforzare l’aspetto del combattimento strategico. Elemento da sempre più carente della serie in termini di gameplay. Per ingaggiare ad un livello superiore il giocatore nelle fasi di battaglia, le meccaniche di gioco sono state raffinate e perfezionate partendo dal tipo di “blocco” che forma la mappa di gioco. Questa nuova unità di misura si presenta non più in forma quadrata ma esagonale. In questo modo i confini risultano più definiti e i contatti con le aree limitrofe più estesi e variegati. Altro cambiamento sostanziale è dato dalla possibilità lanciare attacchi a distanza dalla propria città tramite l’utilizzo di devastanti attacchi missilistici che coinvolgeranno non solo la nazione attaccata ma anche le altre, spettatrici della distruzione da noi provocata. Queste ultime si indisporranno o si lasceranno intimidire dalla nostra devastazione.

Ulteriore novità è l’aumento della potenza dell’armata nel corso degli anni. Sempre a scopo di esempio è stato riportato il caso in cui una nostra unità ritornata vittoriosa da uno scontro acquisisce un nuovo livello di esperienza con tanto di decorazione. In questo modo l’armata sarà destinata ad accrescere sempre più il suo livello e quindi vantare una capacità distruttiva maggiore. Il sistema di esperienza si combina con le nuove meccaniche di battaglia legate ora ai punti vitali delle singole unità. In sostanza gli scontri non si decideranno interamente secondo statistiche pre calcolate ma anche sulla capacità del giocatore di gestire unità e scontri.

Altra importante chicca mostrata durante la presentazione è relativa ai mech robotici, unità di massima potenza che ogni nazione potrà costruire solo sul lungo periodo e dopo tante fatiche, onde evitare di trasformare l’esperienza di gioco di Civilization V in quella di un RTS orientato integralmente all’azione.

Conclusioni

Civilization V ha confermato gran parte delle aspettative che nutriamo nei sui confronti. L’obiettivo di rendere più ramificate le meccaniche di guerra appare la scelta più azzeccata che il team poteva prefiggersi considerando il trend odierno dell’industria videoludica, sempre più indirizzata a soddisfare il giocatore amante dell’azione più immediata. Non per questo però Civilization V sarà un titolo di rottura nella serie che allontanerà i vecchi e avvicinerà i nuovi giocatori. Firaxis lo ha messo in chiaro con fermezza, i giocatori troveranno nel quinto capitolo della serie un’esperienza colma, più estesa e approfondita dei precedenti episodi e quindi in grado di esaudire i desideri dei giocatori calcolatori e diplomatici e di quelli più aggressivi e guerrafondai. Non vediamo l’ora di poter accedere a tutta la nuova galassia di opzioni e scelte che gli sviluppatori stanno tenendo in serbo per Civilization V e su questo ci sentiamo proprio di avallare.

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