Ridenti anni 90, quando il videogioco non raggiungeva le dimensioni del fenomeno di massa. Anziché etichettarsi hardcore e vestire i panni di un anonimo soldato che riempie di piombo qualsiasi cosa si muova, così da permettere al mondo di sopravvivere all’ennesima minaccia aliena/politica, gli appassionati del divertimento virtuale preferivano prendere le mosse di un bellimbusto composto di pixel, pronti a scannarsi di botte a mani nude, il più delle volte per la gloria. Erano altri tempi, i gusti erano diversi, così come il target dei produttori. Eppure, alcuni problemi, si propongono ora come allora; se adesso sviluppatori e publisher si domandano cosa dovrebbe spingere un consumatore ad acquistare l’ennesimo fps, negli anni novanta, dove SNK e Capcom si contendevano la scena, inventarsi qualcosa per spingere all’acquisto di un nuovo picchiaduro 2d non era impresa facile. La soluzione più calzante a questo problema, all’epoca, si materializzò nella fantastica trovata, già adoperata in altri settori dell’entertainment come i fumetti, dei crossover; Snk, con lo storico King of Fighters, mescolò per la prima volta in un unico videogioco, personaggi provenienti da diversi picchiaduro come Art of Fighting e Fatal Furty (tutti ovviamente targati Snk). Nonostante il primato di Snk, fu Capcom a conquistare il cuore degli appassionati di ieri, e probabilmente anche quelli di oggi, con i suoi crossover, primo fra tutti Marvel Vs Capcom . Questo fortunato titolo, rilasciato nel 99 su cabinati e Dreamcast, e in seguito anche su Playstation, altro non era che l’apoteosi dell’idea stessa di crossover; valeva la pena giocare a Marvel Vs Capcom anche solo per godere degli amati eroi dei fumetti e dei nostri beniamini digitali nella stessa schermata a darsele di santa ragione. Capcom, a distanza di circa dieci anni da M arvel Vs Capcom 2: New Age of Heroes , e dopo il successo di Tatsunoko Vs Capcom su Nintendo Wii, ritorna sulla scena crossover, pronta finalmente a far collidere per la terza volta due mondi, sulle nostre console ad alta definizione …
F** **letto i muscoli e agito le mani.
Dieci anni non sono pochi, almeno in questo settore, e specialmente se si parla di Capcom. In questi dieci anni che ci separano dal secondo episodio della saga, son veramente tante le custodie targate Capcom nelle nostre collezioni che avrebbero qualcosa da dire. In un decennio Capcom è stata in grado di regalarci nuove e amatissime serie quali Devil May Cry, Dead Rising e Viewtiful Joe ; ma soprattutto è riuscita a dare uno splendido prosieguo alla sua serie picchiaduro di punta con Street Fighter IV (e annessa versione Super). Marvel Vs Capcom 3 ha, insomma, il grave onere di raccontare un decennio ma sopratutto farlo in una formula aderente agli anni 10; un compito non da poco.
La formula di gioco, assicurano gli sviluppatori, non differirà troppo dai precedenti episodi; troppo azzardato metter le mani su una meccanica così felice. Tornano quindi i combattimenti tra team di tre personaggi, al quale è possibile accedere in qualsiasi momento del combattimento ovviando un cambio, o una spettacolare combo multi-personaggio. Proprio la scelta del team, come avveniva nei precedenti episodi, dimostra di essere uno degli elementi più spiccatamente strategici del titolo; sebbene alle difficoltà più basse, una qualsiasi formazione può trionfare, impostando il gioco in modalità più impegnativa, la scelta del trio diventa un momento fondamentale della pianificazione strategica. Per quanto concerne il gioco vero e proprio, anche stavolta si è puntato a valorizzare l’immediatezza dell’azione e la spettacolarità dello scontro. Eroi e Supereroi di ogni sorta schizzeranno da un angolo all’altro dello schermo come mai prima d’ora, scambiandosi ogni sorta di manovra offensiva. I campi di battaglia diventeranno lo sfondo dell’improbabile incontro fra i missili di Tony Stalker e gli Hadouken di Ryu, il tutto raccontato con il fantastico stile tipico dei fumetti americani cui ci ha abituato la saga, oltre che da un utilizzo dello shading anche migliore di quanto visto in Street Fighter IV, il tutto offerto dal motore grafico Capcom MT Framework , che abbiamo già potuto ammirare in produzioni quali Resident Evil 5 e Lost Planet 2.
Aggiungi un posto a tavola, che c’è un amico in più.
Sebbene soffermarsi sul gameplay fosse doveroso, inutile negare che in un crossover quale Marvel Vs Capcom 3, l’elemento centrale non può che esser il roster dei personaggi. Il cast completo dei personaggi che prenderà le parti a quest’insolita battaglia non è ancora stato rivelato completamente, e mentre alcuni nomi posson esser dati per certi, altri non possono che restare speculazioni da parte degli appassionati. Il teaser offerto da Capcom ha assicurato la presenza per quanto riguarda la componente Capcom dell’immancabile Ryu da Street Fighter, Dante da Devil May Cry, Chris Redfield da Resident Evil 5, Morrigan da Darkstalkers; sul fronte Marvel invece Wolwerine, Iron Man, Capitan America, Hulk e Deadpool.
Sebbene sia proprio l’ampio cast, il leit-motiv alla base del titolo di Capcom, riuscire a bilanciare il grande ventaglio di personaggi, e possibili team, sono senza dubbio un grosso scoglio da superare per gli sviluppatori, soprattutto in relazione a una sicura introduzione della modalità online, dove i giocatori più avidi di vittorie fanno abuso dei personaggi meno equilibrati, com’è già avvenuto per Tatsunoko Vs Capcom su Nintendo Wii.
Conclusioni
Sebbene sia ancora troppo presto per esprimersi, Pixar con la serie Toy Story ci ha insegnato che un’attesa di dieci anni può esser ripagata con un terzo capitolo degno dei suoi predecessori. Capcom, sembra poter seguire l’esempio di Pixar, riuscendo, come per Street Fighter IV , a regalarci ancora una volta una stella polare da seguire quando il panorama videoludico sembra imbrunire. Facendo collidere le realtà più amate con un comparto tecnico di prim’ordine, e un gameplay da sempre apprezzato dal pubblico, Marvel Vs Capcom 3 non sembra poter fallire; in attesa di nuovi elementi che possano dare maggiore concretezza alle nostre speranze, non ci resta che attendere la primavera del 2011, pronti a indossare la nostra tutina e gettarci ancora una volta nella mischia. Ready? Fight!