Intorno all’uscita di Martha is Dead si è sollevato un polverone incredibile, dovuto principalmente all’annuncio di censura, da parte di Sony, sulle versioni Playstation 4 e Playstation 5 del titolo.
Che cos’è Martha is Dead?
Il titolo in questione arriva direttamente dallo studio toscano LKA (famosi per aver dato i natali all’ottimo The Town Of Light), con base a San Casciano, propone un’avventura dalle tinte horror, ambientato nella medesima cittadina dei suoi “creatori”, nel 1944 – sullo sfondo di una tragedia famigliare, il gioco cerca anche di raccontare la situazione drammatica del secondo conflitto mondiale, nei panni di una giovane ragazza figlia di un generale tedesco.
Grazie ad un codice review fornitoci dal publisher, abbiamo giocato per intero l’avventura su PC, rimanendo a tratti colpiti dalla componente narrativa che fa uso di immagini “forti” per catturare l’attenzione del giocatore.
Curiosi di saperne di più? Proseguite nella lettura della nostra recensione…
La Dama Bianca, la guerra, due gemelle…
Martha is Dead porta indietro le lancette al 1944. Sullo sfondo, la seconda guerra mondiale, l’atroce conflitto causa di atroci sofferenze per milioni di persone. Siamo in Toscana, nella frazione de La Romola, comune di San Casciano, Martha e Giulia sono due sorelle gemelle, accomunate da un legame indissolubile, figlie di un generale tedesco nazista con base in italia. Una tragedia, tuttavia, arriva a sconvolgere la vita della famiglia: Martha viene ritrovata senza vita sulle sponde del lago, vicino alla loro villa di campagna. Martha raccoglie il corpo esanime della sorella e viene subito raggiunta dalla madre che scambia la figlia morta per Giulia, l’altra gemella: Giulia, sentendosi per la prima volta nella vita oggetto delle attenzioni della madre – che da sempre aveva rivolto il proprio affetto su Martha, la sorella “più debole”, poiché sordomuta – compie una scelta che segnerà, da lì in poi, il suo destino ovvero assumere l’identità di Martha, la gemella morta.
Con questo incipit, tutt’altro che “felice”, si aprono le vicende di Martha is Dead, titolo che, come già dicevamo, fa uso smodato di immagini forte per raccontare al giocatore le vicende legate a Giulia, Martha e alla loro famiglia. Il gioco butta all’interno della narrativa un riuscitissimo mix vincente di elementi, tra folklore locale, superstizioni, insieme alla guerra, che farà da triste sfondo alla storia della giovane. Martha is Dead non propone molti dialoghi con altri personaggi: tutto viene raccontato in maniera introspettiva da Giulia che, interagendo con gli elementi dello scenario, cercherà di rendere partecipe il giocatore – dall’altra parte dello schermo – agli eventi di sfondo della narrativa. Dai giornali che, quotidianamente, ci terranno aggiornati sulla situazione italiana all’interno del conflitto, per poi arrivare a lette, telegrammi, messaggi cifrati sul telegrafo del padre, e molto altro.
L’atmosfera di Martha is Dead è sicuramente uno degli aspetti cardine dell’intera produzione targata LKA, caratterizzata anche da un discreto doppiaggio in lingua italiana – anche se spesso non eccelso, a causa di una recitazione a tratti monocorde.
Il titolo vi porterà al termine della narrativa in circa sette ore, nelle quali il gioco vi proporrà attività secondarie di vario tipo come, ad esempio, la fotografia. Il gioco, nonostante un ritmo tutt’altro che adrenalinico, riesce comunque a tenere incollato il giocatore allo schermo, desideroso di arrivare al termine dell’avventura per conoscere il destino della protagonista.
La strada per il lago…
Martha is Dead, lato gameplay, si configura come un’avventura grafica in prima persona, dall’impostazione molto classica, che unisce alcuni enigmi ambientali e interazioni con lo scenario, ad elementi di pura esplorazione, associabili al sotto-genere dei “walking simulator”.
Sposteremo la protagonista, Giulia, all’interno di uno scenario piuttosto limitato, che spazia dalla casa di campagna di famiglia – riprodotta nei minimi dettagli, rispettando lo stile di arredamento “di una volta” (appesa in cucina abbiamo addirittura trovato una ricetta per la ribollita, scritta a mano) – fino ai boschi limitrofi, per poi arrivare alla zona del lago.
La passione di Giulia per la fotografia mette in mostra una tra le meccaniche di gioco più accurate di questa produzione: grazie alla sua macchina fotografica, interamente “personalizzabile” con lenti e accessori, potremo scattare istantanee sia ad obiettivi preimpostati, sia a qualsiasi elemento dello scenario che siamo intenzionati ad immortalare. Attraverso i vari strumenti posti nella camera oscura nel seminterrato della casa, potremo infine sviluppare le foto, stando attenti a imprimere correttamente l’immagine sulla carta fotografica e a non lasciarla troppo “a mollo” nel rilevatore chimico.
Come dicevamo, lato meccaniche nude e crude il gioco è molto semplice. Oltre ad esplorare lo scenario, rispettando gli obiettivi posti nel nostro diario, avremo la possibilità di interagire, tramite l’utilizzo del mouse, sui vari elementi dello scenario, innescando così eventi diversi atti a proseguire la narrativa. Il gioco presenta anche alcuni bivi narrativi – per lo più incentrati su obiettivi collaterali (tra cui uno che prevede se aiutare o no i partigiani della zona) – che tuttavia non cambiano il “destino” finale della protagonista.
Il gioco offre uno stile tipicamente lento e ragionato, in linea con gli standard dei walking simulator. Da buon horror psicologico, Martha is Dead offre alcune sezioni di gameplay abbastanza angoscianti da giocare, un po’ per l’uso di immagini “forti”, che potrebbero in qualche modo dare fastidio ad alcuni giocatori più sensibili a certi argomenti (c’è da dire che il gioco, prima di una determinata di scena, offre al giocatore la possibilità di “censurare” o no il contenuto), un po’ per le atmosfere, che fanno largo uso di elementi “horror” tipicamente folkloristici.
Durante tutto il nostro playthrough, siamo comunque incappati in diversi bug “di gioventù” che ci hanno addirittura costretto a ricaricare il salvataggio, per sbloccare la situazione.
Una next-gen poco ottimale
Martha is Dead, nella versione PC da noi giocata, cerca di inserire sul campo tutti i ritrovati delle nuove tecnologie Nvidia ottimizzate per le nuove schede RTX. Attivando il raytracing, il gioco offre un bel boost visivo al sistema di illuminazione, offrendo ancora più dettagli alle ambientazioni, di per sé ottime sul fronte dei particolari. Sfortunatamente, in alcune situazioni, sembra che il gioco non riesca a gestire a dovere questa tecnologia, dando un brutto effetto traslucido-grigio agli elementi dello scenario, durante le sezioni di gameplay al buio. Questa “bruttura” sembra tuttavia sparire disabilitando gli effetti raytracing, salvo poi ricomparire – dopo un po’ di tempo – non appena riattivato dalle impostazioni.
Il gioco, come dicevamo, offre un bell’impatto visivo sul fronte delle ambientazioni: i dettagli della casa sono impressionati e a tratti quasi fotorealistici. Anche gli scenario esterni se la cavano ottimamente, e solo chi è stato nelle zone del Chianti può rendersi conto dell’estrema cura nei particolari che i ragazzi di LKA hanno riservato ai panorami esterni.
Sfortunatamente, il gioco soffre ancora di pesanti problemi di ottimizzazione: durante la nostra prova, effettuata su una configurazione hardware di livello, abbiamo assistito a frequenti fenomeni di stuttering che, a volte, vanno a influire negativamente anche sul gameplay, visto che causano “ribaltamenti” lato telecamera causanti disorientamenti non da poco.
Buono il sonoro, che si appoggia ad una soundtrack di spessore e ad un doppiaggio in lingua italiana discreto anche se, a volte, un po’ troppo monocorde nella recitazione.
Concludendo…
Martha is Dead è una piacevole sorpresa. L’ultima fatica di LKA è un gioco che tratta in maniera incredibile delle tematiche pesanti e, a tratti, davvero angoscianti, attraverso un gameplay ragionato e quasi interamente incentrato sull’esplorazione degli scenari di gioco. Alcuni – pesanti – problemi tecnici e bug di diverso tipo, impediscono al gioco di elevarsi sul fronte tecnico, in grado comunque di proporre una cura, a tratti maniacale, dello scenario.
Un titolo consigliato, completabile in una manciata di ore, che i fan del genere di riferimento apprezzeranno sicuramente.
Configurazione di prova:
Monitor: AOC CU34G2X/BK
Scheda video: GeForce RTX 3080 Ti
Processore: Intel Core i7-11700K
RAM: 32 GB DDR4