Jurassic Park è probabilmente una delle più iconiche pellicole d’azione (e, conseguentemente, “ariete” di una saga) fantascientifica della storia, basato naturalmente sull’altrettanto famoso romanzo dello scrittore nordamericano Crichton.
Enormi dinosauri e un parco dei divertimenti, cosa potrebbe andar storto?
Se la risposta a questa domanda ci è ben nota guardando le peripezie narrate nel film e nel romanzo, la chiave dell’enigma è invece tutta da scoprire se si punta lo sguardo Jurassic World Evolution 2, secondo capitolo della nota saga targata Frontier Developments iniziata con la pubblicazione del primo capitolo nel 2017. A circa quattro anni dalla prima pubblicazione, il talentuoso team di developer torna alla carica con un novello, attesissimo episodio della sua, personale saga dedicata al managing dei mastodontici animali che dominarono il Mesozoico, in una chiave espansa e con non poche novità rispetto al precedente capitolo. Riuscirà il secondo episodio a confermare le aspettative e, perché no, a far compiere un netto passa in avanti alla serie?
Bando alle ciance, le risposte son più avanti: ecco a voi la recensione di Jurassic World Evolution 2, testato nella sua versione PC.
I dominatori del mondo
Jurassic World Evolution 2 è un gioco di stampo manageriale dedicato alla costruzione e gestione di un grande parco tematico dedicato a dinosauri d’ogni tipo e specie. Il gioco è ambientato appena dopo gli eventi occorsi nel secondo episodio della saga cinematografica e vede i giganteschi animali vivere “serenamente” tra gli uomini. Nel gioco, impersoneremo Simon Masrani, l’ex numero uno di Jurassic World chiamato a sostituire (l’insostituibile) John Hammond, dopo il “disastro” di Jurassic Park. La linea narrativa, in sostanza, riprende lo “status” dell’universo così com’era stato servito alla fine di Jurassic World – Il Regno Distrutto, pellicola uscita nelle sale nel 2018. Così come il suo predecessore, Jurassic World Evolution 2 ha alla sua faretra una serie differente di modalità, tra cui la novella “Teoria del caos”. Ma partiamo dal principio: il titolo di Frontier offrirà, innanzitutto, una modalità campagna dove saremo chiamati a ricostruire da zero il parco di Isla Nubra (scenario originale dove era ambientato il primo libro di Crichton e il conseguente primo capitolo del franchise cinematografico). Se volessimo riassumere molto velocemente, si potrebbe dire che la campagna, in realtà, non è null’altro che un (non troppo breve) tutorial che serve ad introdurci al cuore pulsante dell’offerta ludica del titolo, ovvero le modalità “Sfida” e “Sandbox”.
Per quanto concerne la prima, saremo chiamati ad imbastire, erigere e gestire un parco tematico in varie parti del mondo, ognuna delle quali presenterà il proprio bioma specifico tra deserto, taiga, montano o temperato. Ognuna delle sfide potrà esser tarata a livello di difficoltà, andando ad incidere quindi non solo sulle criticità più squisitamente gestionali, tra attrattività turistica e spese di mantenimento e/o costruzione, ma anche sulla “governabilità” dei “bestioni” che andremo a catturare ed esporre, il livello di stress e di stanchezza del personale adibito alla cura dei dinosauri (una novità per la serie), la coordinazione della ricerca scientifica ecc. La modalità in questione, oltre ad alzare il livello di sfida, fungerà anche da vera e propria campagna “ufficiosa” poiché, completando i vari stage, produrrà l’unlock di diverse ambientazioni, oltre che di specifiche caratteristiche legate alle possibilità di espansione dei parchi. In ultima analisi, vi è la classica modalità sandbox che, slegata da questioni narrative o imposizioni ludiche, rappresenterà la classica esperienza a sé stante dedicata a chi vuol semplicemente concentrarsi sull’aspetto “operativo” del titolo. Come anticipato, la vera novità sarà la modalità “Teoria del Caos” dove, in sostanza, avremo la facoltà di rivisitare tutti i luoghi collegati ai principali episodi della saga cinematografica, andando ad intervenire direttamente sulla gestione del parco e, perché no, modificando il corso apocalittico degli eventi, così come è stato narrato dai blockbuster di celluloide.
Dinosauri, in numeri
Non solo una nuova modalità: Jurassic World Evolution 2 presenterà, rispetto ai suoi predecessori, anche alcune gustose aggiunte. Innanzitutto, gli sviluppatori hanno ampliato il parco (è il caso di dirlo) dinosauri (saranno circa una settantina), non solo espandendo le razze già precedente presenti ma aggiungendone anche di nuove come i volatili e i rettili marini, i quali avranno anche “necessità” differenti, com’è lecito attendersi, rispetto alle controparti terrestri. Comunque vada, da un punto di vista estetico, il lavoro profuso da Frontier è sicuramente di pregio: l’ambiente è stato curato nei mini mi dettagli e sarà un piacere creare gli habitat specifici per ogni ospite del nostro parco, grazie ad una vastissima selezione di personalizzazioni atte a creare, secondo il proprio gusto ed opinione, lo scenario perfetto tenendo in considerazione i bisogni dei dinosauri (ad esempio, il tipo di terreno a loro più congeniale, il tipo di preda preferito ecc.). Per quanto concerne la mera gestione meccanica del parco, non solo saremo chiamati a contemplare un parco a misura di dinosauro, ma anche e soprattutto dovremo badare agli aspetti economici, oltre che creare il giusto “divertimento” per gli ospiti senza dimenticare di approntare piani ad hoc per le emergenza (come, ad esempio, i frequenti cataclismi di varia natura).
Non porre la giusta attenzione ad uno di questi fattori, potrebbe tramutare il proprio parco in una vera e propria carneficina, non troppo dissimile (com’è giusto che sia) alle “apocalissi” narrate nelle controparti cinematografiche. Detto ciò, nonostante una certa varietà di situazioni atte a determinare un impegno gestionale concreto, specialmente per quanto concerne la progettazione e la costruzione del parco, in realtà il management non sarà particolarmente profondo e sofisticato, “sorvolando” su alcuni dettagli che avrebbe probabilmente fatto la felicità dei veterani del managing ludico (ma, è bene sottolineare, ciò non si tradurrà in una “facilità” del compito). In aggiunta, saremo però spesso chiamati a districarci in compiti di cruda gestione pratica dello staff, come il dover manualmente indicare i compiti da svolgere ai vari componenti dei team, il che spesso si tradurrà in tediosi “punta e clicca” chirurgici da effettuare. In generale, però, alcune criticità indicate sono già state parzialmente affrontate dai dev, che sono intervenuti già abbondantemente con diverse patch correttive.
Tecnica e non solo
In secondo luogo, un altro punto a sfavore da sottolineare sarà una certa ripetitività, non solo contenutistica ma anche meccanica e di situazioni: ben presto, gli eventi che ci troveremo ad affrontare saranno concettualmente “pochi” e, seppur esteticamente differenti, affrontabili con le stesse soluzioni (anche perché, come detto precedentemente, il managing economico/concettuale non sarà particolarmente approfondito). Ciò, però, rende Jurassic World Evolution 2 probabilmente un buon “pasto” di partenza per i neofiti dell’ambito manageriale, in grado altresì di accumulare una buona esperienza complessiva su cosa significhi, appunto gestire. Ultimo ma non tale, il comparto tecnico: un “più” grosso come un T-Rex, per riassumere al massimo. Il titolo non è solo molto bello da vedere esteticamente, con un climax correlato specialmente ai modelli tridimensionali dei dinosauri e, annesse, relative animazioni, ma ha compiuto anche dei tracciabili passi in avanti per quanto concerne l’intelligenza artificiale (e sarà un piacere vedere i giganteschi animali interagire fra loro o con l’ambiente in un modo verosimile).
Vedere il proprio parco “in moto”, sarà un’autentica gioia, tra jeep in movimento, elicotteri in aria, dinosauri intenti a scorrazzare e quant’altro: uno spettacolo non solo godibile, ma anche verosimile e che ne aumenta l’attrattività. Anche da un punto di vista di mera programmazione ed ottimizzazione, il lavoro profuso da Frontier è stato sicuramente di pregevole fattura: il titolo scorre fluido anche su sistemi di fascia medio/bassa ed ha dalla sua tutte le necessarie “alchimie” per raggiungere il miglior equilibrio possibile tra qualità e scorrevolezza. Sono da segnalare alcuni bug, in verità sporadici, come ad esempio dinosauri che smettono improvvisamente di “agire” e qualche micro compenetrazione poligonale che, tutto sommato, sono ampiamente trascurabili. Un plauso, infine, al comparto audio, il quale poggerà sull’intera colonna sonora del film oltre che sul doppiaggio in italiano delle voci “reali” prese a piè pari dai film.
Concludendo…
Jurassic World Evolution 2 è un sicuro passo in avanti rispetto al precedente capitolo: più vasto, più profondo e con più cose da fare. Nonostante le aggiunte di pregio, che lo rendono nei fatti il miglior capitolo della saga, la produzione di Frontier non è esattamente priva di difetti, soprattutto di natura meccanica e concettuale. Detto ciò, il gioco è sicuramente un ottimo rappresentante dell’ambito manageriale, oltre che un assoluto “must buy” per chi ha amato alla follia Jurassic Park e affini.