È con molto piacere che vi presentiamo la nostra nuova intervista ai ragazzi di Invader Studios, nome ormai noto nel panorama videoludico italiano e non solo. Bando alle ciance, andiamo subito al sodo. Vi auguriamo una buona lettura!

INVADER STUDIOS TEAM
I ragazzi di Invader Studios in tutto il loro splendore

Bentrovati ragazzi, è un piacere fare nuovamente “quattro chiacchiere” con voi. La prima domanda è praticamente scontata:

Come vi sentite oggi, reduci dal successo di Daymare 1998? Siete più sereni e consapevoli dopo aver lasciato la prima impronta degna di nota nell’universo videoludico o lavorare a questo nuovo capitolo vi ha riportato indietro a quando si respirava ansia e timore per la realizzazione di un titolo che  si preannuncia ancora più grande e importante? In sintesi: sviluppare il secondo gioco della serie Daymare è “più facile” o, al contrario, risulta più impegnativo per via delle aspettative dei fan?

Grazie, intanto, per le belle parole spese per noi e per il nostro lavoro. Diciamo che siamo consapevoli di avere ancora una maggiore pressione addosso, ed i buoni risultati ottenuti da Daymare: 1998 in realtà ci spingono ancora di più ad analizzare cosa abbia funzionato meno, a seguito delle risorse esigue che avevamo a disposizione allora, ed andare ad evitare di incappare nelle stesse problematiche, salvaguardando e potenziando allo stesso tempo i punti forti. In sintesi è più “facile” perché sai quello che ti aspetta a livello di step produttivi, ma allo stesso tempo è più difficile perché sai che devi e vuoi migliorarti per un titolo che, presentato tra l’altro in maniera eccezionale, porta con sé una grande attesa ed aspettative.

 

Vorrei soffermarmi ancora su Daymare 1998. Il titolo, seppur accolto molto favorevolmente, ha diviso il pubblico. Viviamo nell’era dei social e sviluppatori e giocatori sono ancora più vicini e legati che mai. In tantissimi (compreso il sottoscritto) hanno elogiato e apprezzato il vostro amore per la cultura anni ’90, e non stiamo parlando solamente dei videogiochi di fine millennio ma anche di cinema, musica e arte in generale. Alcuni utenti, però, hanno mosso critiche sulla grafica, sul gameplay e altri aspetti che, a detta loro, non andavano bene. La domanda è: Come avete incassato questi commenti? Ritenete siano obiettivi? Credete di aver dato il massimo nella realizzazione del titolo? O si poteva fare di più?

Li prendiamo prima di tutto seriamente, secondo poi con totale serenità, anche perché la maggior parte delle volte ci trovano d’accordo con loro, soprattutto quando si parla di scelte dovute alle possibilità che avevamo, e che erano tutto meno che illimitate. Daymare: 1998 è un prodotto straordinario se lo si valuta al netto dello sforzo produttivo sulle spalle di un team giovane, ambizioso e di a malapena una decina di persone. Questo non significa che sia perfetto, ma stiamo lavorando per fare in modo che i punti deboli del primo si trasformino nei punti forti di Daymare: 1994 Sandcastle. Con Daymare: 1998 abbiamo fatto il massimo che potevamo, e siamo estremamente orgogliosi del prodotto arrivato sugli scaffali fisici e digitali degli store. Aver soddisfatto poi così tanti fan del genere in tutto il mondo è il risultato migliore che potessimo chiedere.
Adesso però vogliamo soddisfarne ancora di più, lavorando con maggiore calma e con possibilità diverse rispetto al passato. Per questo dobbiamo prima di tutto ringraziare il nostro attuale publisher, Leonardo Interactive, che ci permette di lavorare in tutta tranquillità e lasciandoci carta bianca dal punto di vista creativo.

Addentriamoci finalmente nei meandri del piatto forte: Daymare 1994: Sancastle. Non è un segreto il fatto che abbiate concepito Daymare come una trilogia. Abbiamo interrotto gli eventi del 1998 lasciandoci dietro parecchi dubbi e diverse domande. Il 1994 cela rivelazioni interessanti che in qualche modo sono collegati al presente e quindi al futuro della serie o avremo a che fare con una storia slegata dagli eventi e dai protagonisti che abbiamo conosciuto?

Assolutamente no, molto di Daymare: 1994 Sandcastle è connesso a Daymare: 1998, sia in termini di trama che di personaggi. È esatto quanto detto riguardo il fatto che abbiamo sin da subito immaginato Daymare come una trilogia, e proprio per questo, prima di andare a sciogliere i nodi presentati nel primo titolo, abbiamo voluto concentrarci sul background di alcuni personaggi, tra i più amati del primo Daymare, e delle vicende narrate che, in parte, ricadranno sui fatti presentati nel 1998.   

Parliamo un pò della protagonista del gioco, Dalila Reyes. A quanto pare sarà l’unico personaggio giocabile a differenza dei tre del primo capitolo. Perché questa scelta? Volete concentrarvi sulla storia e sulla psiche del personaggio (compito che, forse, riesce meglio con un solo protagonista) o ci attende qualche sorpresa che non potete svelare?

Con noi le sorprese sono in agguato dietro ogni angolo, così come i nemici di gioco. La vostra però è una analisi in cui ci ritroviamo. Rispetto al primo capitolo, infatti, stavolta vogliamo concentrarci maggiormente su un solo personaggio, così da andarne ad approfondire psiche ed azioni senza l’interruzione del cambio di protagonista, che per forza di cose incide sull’empatia tra personaggio e giocatore. Quella del multi personaggio giocabile è stata una scelta che in Daymare: 1998 ha ben pagato, poiché utile a ricostruire l’intera storia da più punti di vista ed in tempi diversi, ma con Daymare: 1994 Sandcastle abbiamo deciso di raccontare qualcosa di personale, profondo ed oscuro, il tutto dagli occhi di un protagonista femminile, elemento fortemente richiesto anche dai giocatori del primo titolo e che abbiamo sentito di condividere con loro.

Da quanto visto e letto, Dalila sembrerebbe tosta, esperta, ma sensibilmente provata dalla guerra, senza considerare il fatto che è stata licenziata chissà per quale motivo (avrà perso la testa?). Scommettiamo che la ragazza abbia diversi scheletri nell’armadietto delle armi. I traumi, gli incubi e le paure di Dalila emergeranno fuori durante il gioco, magari anche visivamente? Dopo Capcom, questa volta omaggerete anche Konami evidenziando la componente psicologica dei personaggi, fiore all’occhiello di Silent Hill saga?

In parte è vero, ma non è una novità per la saga di Daymare. Come sicuramente avrete visto giocando Daymare: 1998, il topos dell’instabilità mentale è qualcosa che abbiamo già approfondito, e di molto, con uno dei personaggi giocabili del nostro primo titolo. La Daymare Syndrome, che ha dato anche il titolo alla serie, è un disturbo che genera allucinazioni e paranoia, il che si traduce per il giocatore in visioni orribili e spaventose che incidono anche sul gameplay stesso. Riguardo Daymare: 1994 Sandcastle ancora non possiamo dire molto a riguardo, ma sì l’agente Reyes ha numerosi demoni del suo passato che la inseguono e perseguitano ormai da anni.

A proposito di Capcom… Daymare: 1998 è una lettera d’amore nei confronti dei primi tre capitoli di Resident Evil. Lo sanno anche i (non) morti. È stato quell’amore a portarvi lontano, dopo l’apprezzatissimo progetto Resident Evil 2: Reborn che ha spopolato in rete. In Sandcastle ritroveremo ancora quell’amore, quegli omaggi, quelle similitudini lampanti ma perfettamente incastrate nel contesto? O l’influenza di Resident Evil nasce e muore con Daymare 1998?

Rimandi, tributi e quell’effetto generale di nostalgia dal gusto anni ‘90 che i giocatori di tutto il mondo hanno tanto amato in Daymare: 1998 è qualcosa che è parte di noi, radicato nella nostra esperienza e del nostro approccio allo sviluppo ed alla creazione. Mentre Daymare: 1998 però ha dal canto suo degli innesti di natura derivativa in un impianto completamente originale, con Daymare: 1994 Sandcastle vogliamo mostrare una vera e propria evoluzione a tutto tondo di quello che siamo e di ciò che vogliamo raccontare. Ci sarà senza dubbio modo di celebrare, a modo nostro, saghe ed opere videoludiche e cinematografiche che ci hanno segnato in maniera indelebile nel passato, ma allo stesso tempo la sensazione di poter attingere ad un universo, una serie totalmente nostra e che conta già due capitoli è qualcosa di difficile da spiegare, ma che ci restituisce una soddisfazione enorme. Abbiamo immaginato il primo Daymare come parte di qualcosa di più grande, ed è per questo che moltissimi elementi presenti in gioco ci permettono di collegarlo a sequel e prequel in modo naturale e fisiologico, poiché parte di un ecosistema che seppure ancora non presentiamo nel completo, è ben fisso nella nostra mente.    

Rimanendo in tema “influenze”: tanto l’equipaggiamento di Dalila quanto il trailer del gioco rilasciato in rete, lasciano pensare ad una tecnologia superiore, quasi futuristica, che schiaccia l’occhio a Dead Space, magari anche ad Alien. È un’impressione o un voluto rimando a questo saghe celebri? E a questo punto mi viene da chiedere: siamo ancora a Keen Sight o nello spazio profondo?

È una domanda che, lecitamente, si sono fatti in molti, e proprio per questo ci teniamo a specificare che l’universo di Daymare, per quanto possibile vista la presenza di zombie, virus letali e cospirazioni governative, è fortemente radicato nel nostro contesto storico. Questo significa che tutto quello che mostriamo avrà una spiegazione ben precisa, il più realistica possibile, e soprattutto contestuale a quella che può essere una tecnologia che, seppure avanzata, è sempre di matrice anni ’90. Non vediamo l’ora di poter mostrare e spiegare di più, ma nel frattempo vogliamo tranquillizzare tutti a riguardo.   

Sfortunatamente non abbiamo potuto vedere il gameplay di Sandcastle. Si sa che il NUMERO 2 è sempre più bello, più tosto, più grande, più figo. Come stupirete il pubblico “pad alla mano”. Quali sono le novità che dobbiamo aspettarci? Più boss? Più nemici? Più armi?

Sì, stiamo lavorando duramente per poter mostrare qualcosa di più appena possibile, ma con l’annuncio abbiamo già rivelato una serie di informazioni e feature che lasciano intuire che tipo di gioco attende i fan della serie Daymare e gli amanti dell’action horror più in generale. Nuovi nemici, più letali, aggressivi e realistici che mai. Nuova interfaccia di gioco ed inventario, col ritorno di un D.I.D. rielaborato e per molti versi semplificato, accompagnata da un sistema di scanner delle ambientazioni che permette di poter andare a scovare segreti, collezionabili e nuovi ambienti. Ultima, ma non per importanza, la presenza, oltre alle normali armi da fuoco, di un innovativo dispositivo ad azoto liquido utile sia per combattere le creature nemiche sia per poter risolvere enigmi e puzzle ambientali.
Il resto, lo scoprirete più avanti.

Arriviamo alla domanda più temuta dagli amanti del genere: Sandcastle prediligerà nuovamente la tensione e la compononente “horror” come nell’originale o sarà caratterizzato da una inedita e massiccia dose di action?

Ci piace poter dire che bilanceremo al meglio l’esperienza, così da poter soddisfare sia gli amanti dell’horror nudo e crudo che dell’action. Molto starà anche al giocatore ed allo scegliere la giusta difficoltà.

Sandcastle debutterà non solo su PC, PS4 e XBOX ONE, ma anche su PS5 e SERIE X. Il nuovo gioco sarà  graficamente superiore al suo predecessore o ci dobbiamo attendere lo stesso motore di gioco, limato e perfezionato?

Ci teniamo a dire, e mostrare appena possibile, come Daymare: 1994 Sandcastle sia un netto passo avanti rispetto al suo predecessore, sotto ogni punto di vista. Abbiamo fatto tesoro dei punti forte di Daymare: 1998 tanto quanto dei difetti, così da poter trarre il meglio dalla nostra esperienza e fare il meglio possibile su questo nuovo titolo della serie. Il motore di gioco in realtà sarà lo stesso, visto che così bene ci siamo trovati con l’Unreal Engine 4.

Daymare 1998 ha svelato anche il vostro amore per la musica. La colonna sonora di Sandcastle sarà ispirata nuovamente ai suoni e agli effetti anni ’90 o ci dobbiamo aspettare qualcosa di completamente nuovo?

Assolutamente sì. Quello del sound design e della OST sono stati tra gli aspetti più amati e riusciti di Daymare: 1998. Anche in questo caso quindi partiamo da ottime basi, pur con l’obiettivo di migliorarci continuamente e fare ancora meglio. Non rimarrete delusi, potete starne certi!

Bene ragazzi è tutto. A nome della redazione e della community di Cyberludus e dei Gruppi Videogchi che passione e Survilval Horror che passione vi ringrazio per il tempo a noi dedicato e vi faccio un in bocca al lupo per Daymare 1994: Sandcastle, su cui non vediamo l’ora di mettere le mani!

Grazie mille a voi ed ai vostri lettori e crepi il lupo. A presto!

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