Nintendo Switch ha tra i suoi innumerevoli pregi quello di risultare una piattaforma versatile e adatta a proporre una moltitudine di generi che ben si sposano con le caratteristiche del suo hardware. Non solo fioccano sparatutto, platform, avventure grafiche e fantastiliardi di altre proposte ma anche porting di vecchie glorie o, comunque la riproposizione di dinamiche legate al passato splendidamente svecchiate e modernizzate, grazie al sapiente utilizzo di questa console. Within the Blade, titolo di cui parleremo oggi, fa parte di questa nutrita schiera di prodotti: il titolo, già noto al pubblico PC, è sviluppato da Ametist Studio e pubblicato su console, tra cui l’ibrida Nintendo, da Ratalaika Games. Il gioco si presenta come un action 2D impreziosito da elementi gdr e, il tutto, è incorniciato in una grafica in pixel art di grande livello artistico. Riuscirà la console della casa di Mario a rendere un titolo di nicchia ancora più fruibile? Scopriamolo insieme. Inizialmente noto come Pixel Shinobi: Nine Demons of Mamoru, ribattezzato Within the Blade, il titolo mette il giocatore nei panni di un ninja di nome Hideaki uno dei guerrieri più rispettati del Clan del Loto Nero. Il protagonista dovrà affrontare il malvagio Clan dell’Artiglio d’Acciaio che sta conducendo una guerra e uccidendo civili innocenti. La storia, non risulta particolarmente approfondita, e si limita a riproporre tutta una serie di clichè che hanno dato lustro e fama a un certo tipo di cinema di stampo orientale.
Si tratta di un prodotto che strizza l’occhio a capisaldi del passato come Shinobi o Ninja Spirit, e che riprende molte delle meccaniche che hanno reso celebre titoli come il superbo Mark of the Ninja.
Ninja sì, ma non troppo stealth
Within the Blade catapulta il giocatore all’interno dell’azione di gioco che si presenta sempre frenetica e incessante. L’avventura scorre velocemente, anche se superare i livelli proposti non sarà impresa semplice. Il titolo non propone un approccio completamente “stealth”, o meglio, spetterà al giocatore scegliere come affrontare i nemici. Il più delle volte il titolo spinge verso uno scontro aperto, dove ci si tuffa letteralmente incontro al nemico, Altre volte, però, si potrà scegliere di aspettare che il nemico volti le spalle, per attaccarlo da dietro, in modo da lasciarlo privo di difese. Per un migliore approccio stealth, Hideaki può letteralmente strisciare al suolo, rendendosi meno visibile, anche se il ritmo frenetico di questo platform spingerà il protagonista ad affrontare i nemici a viso aperto. Oltre ai tasti azione, che permettono di sfoderare la katana e di concatenare veloci colpi contro i nemici, ci sono altri tasti per la selezione e l’utilizzo di armi secondarie, come ad esempio le granate, il cui utilizzo può essere risolutivo nel caso in cui lo schermo sia popolato da troppi nemici. C’è poi un tasto per la parata, che aiuta a respingere gli attacchi avversari, permettendo di poter contrattaccare in totale sicurezza. Ancora, ad aiutare Hideaki ci sarà un arsenale davvero ricco. Oltre alle già citate bombe a mano, non mancheranno mine, kunai, stellette ninja e chi più ne ha più ne metta. Attenzione però, perché l’utilizzo di tutte queste armi non sarà affatto semplice e sarà sempre necessaria una grande dose di precisione per portare a termine i propri attacchi con successo.
Proprio questa precisione spingerà molti ad attaccare spesso con la sola katana, avvicinandosi al nemici, e iniziando a premere con foga e velocità i tasti di attacco. Alla fine di ciascuno stage il piccolo ninja tornerà al suo villaggio dove potrà fare acquisti. Qui è dove lo sviluppatore ha incluso elementi RPG, con abilità e potenziamenti per le armi disponibili nello shop del villaggio. C’è da dire, però, che per fare ritorno al villaggio con un lauto bottino al seguito, si dovranno superare i livelli in modo profondo. Anzitutto, si dovranno abbattere tutti i nemici presenti, si dovranno esplorare aree più difficili da raggiungere, si dovranno aprire forzieri e raccogliere tutti i collezionabili che il livello ha da offrire. Spesso, però, si andrà incontro ad un game over veloce, o per mano dei nemici, o per via delle trappole di cui è disseminato lo stage. Questo porterà un piccolo senso di frustrazione nel giocatore, che a volte sarà spinto a velocizzare il superamento del livello, senza godersi a pieno i combattimenti. Ad ogni modo, il sistema di ricompense di punti esperienza di fine livello premierà maggiormente il giocatore che ha scelto di godersi a pieno il livello, affrontando i nemici e non sottraendosi agli scontri.
Sebbene la difficoltà di gioco sia mediamente elevata, il sistema di ricompense è comunque equo. Within the Blade è un titolo adattivo, nel senso che che premia maggiormente i giocatori che vorranno goderselo fino in fondo, senza fretta di superare le varie sezioni di gioco, ma che dall’altro lato lascia il giocatore più frettoloso, e meno paziente, libero di correre verso la meta. Non mancano le fight boss, che spesso si basano su una serie di routine, che spetterà al giocatore cogliere e smascherare, per avere la meglio durante il combattimento. Da questo punto di vista risulta un titolo assolutamente classico: l’era del 16 bit, infatti, era totalmente dominata dalle routine da parte di nemici e boss di fine livello, dove la sottile linea che separa morte certa dalla vittoria era affidata totalmente allo studio delle mosse ripetute da parte del nemico.
Pixel, pixel ovunque
Within the Blade funziona meravigliosamente bene su Switch in modalità portatile, anche se certamente il ritmo elevato di gioco si apprezza maggiormente quando collegato alla TV. Non solo la velocità del personaggio e dell’azione possono godersi al meglio su un grande schermo, ma anche i piccoli sprite dei personaggi, insieme alla pixel art, risultano più godibili sulla TV. Nulla vieta, ovviamente, di giocare sul piccolo schermo, anche se, inevitabilmente, risulterà tutto più confuso. La pixel art ha avuto grande diffusione negli ultimi anni diventando una forma d’arte a sé stante. Within The Blade può non distinguersi dalla massa, ma è nel complesso un titolo splendidamente rapresentato caratterzzato da scenari diversificati e animazioni fluide.
Per quanto riguarda il sound design, i rumori della katana, così come dei salti e degli attacchi ai nemici sono ben fatti, risultando divertenti e dinamici, così come un gioco di chiaro stampo arcade richiede. Il sottofondo musicale che fa largo uso di chitarre distorte risulta piacevole da ascoltare, seppur non particolarmente incisivo.
Concludendo…
Within the Blade è un’esperienza per giocatore singolo ponderata e ben studiata, divertente e carica di sfida. L’estetica e la struttura dei livelli piacerà principalmente ai giocatori di lungo corso, agli amanti della scuola retrò, ma anche a chi ama i platform puri e semplici. Il titolo si lascia apprezzare per le sue meccaniche snelle, mentre a livello di narrativa c’è ben poco da apprezzare. Per questo, il gioco risulta godibile anche in assenza della localizzazione italiana: le poche righe di copione sono facilmente comprensibili, e anche qualora si perda qualche battuta, poco importerà.