Una tra le tre esclusive di lancio Playstation 5, passata un po’ in sordina rispetto ai “mostri sacri” Demon’s Souls e Spider Man Miles Morales, è Sackboy: Una Grande Avventura, titolo spin off della serie Little Big Planet che, puntando forte su un gameplay platform piuttosto classico, rinuncia alla tanto adorata modalità “creativa” che ha da sempre contraddistinto la saga principale. Interessati più che mai a questa nuova avventura, con protagonista la pupazzosa mascotte di Sony, ci siamo buttati a capofitto nella versione PS5 del titolo (Sackboy: Una Grande Avventura è disponibile anche su PS4), grazie ad un codice review fornitoci dal publisher.

Le avventure del pupazzo di pezza da questa nuova prospettiva – sviluppate, in questo caso, dal team di Sumo Digital – hanno tuttavia messo alla luce un prodotto contraddistinto da luci e ombre.

Vi spieghiamo perché…

Una narrativa dal sapore classico

Sackboy: Una Grande Avventura non è certo un titolo che punta forte sulla componente narrativa, e lo possiamo capire fin dalle battute iniziali.

Attraverso alcune colorati sequenze introduttive, torneremo nel Mondo del Fai da Te, già noto ai giocatori di vecchia data di Little Big Planet. La pace e la tranquillità dei suoi abitanti, è tuttavia messa alla prova dal diabolico piano del malvagio Vex. Il villain della nostra storia, infatti, rapirà gli amici di Sackboy, costringendoli a costruire lo Sconquassatore, uno spettrale marchingegno in grado di trasformare i sogni degli abitanti del Fai da Te in terribili incubi.

La storia di Sackboy ci porterà a visitare ben cinque mondi diversi (con un mondo, in aggiunta, una volta battuto il boss finale) all’interno di un numero davvero elevato di livelli. La trama si dipana in maniera piuttosto classica: tra un mondo ed un altro, infatti, saremo tenuti a collezionare il numero richiesto di orbs (il corrispettivo delle stelle, in Super Mario), necessarie per sbloccare la boss fight di quella land e passare, così, alla successiva.
Il gioco offre una longevità tutto sommato allineata agli standard del genere: nel nostro caso, infatti, abbiamo impiegato circa una decina di ore per portare a termine l’avventura, ma sarà necessario passarne una ventina in più (almeno) nel caso foste interessati a portarvi a casa tutti i collezionabili. Attenzione, però, che il gioco mette a disposizioni speciali livelli esclusivamente in cooperativa e, vista l’assenza allo stato attuale di un matchmaking online, assicuratevi di avere degli amici con cui condividere un secondo pad per completare il gioco in ogni suo contenuto.

Sackboy e le tre dimensioni

Sackboy: Una Grande Avventura rompe gli schemi con la saga di Little Big Planet, proponendo un gameplay sì platform e, tendenzialmente, molto simile a quello già visto negli altri capitoli, catapultandolo in un contesto interamente tridimensionale, tradendo così lo standard 2.5 nel quale abbiamo sempre guidato il nostro amatissimo pupazzo di pezza.
Questa nuova tridimensionalità rende, di fatto, i livelli di gioco molto più complessi, in termini di level design, dando così possibilità agli sviluppatori di spaziare in termini di segreti e zone nascoste.

Sackboy, Dualsense alla mano, regala feeling positivi: il gioco è, come già spiegato in precedenza, un richiamo costante a Little Big Planet, lato giocabilità pura, ovviamo traslato all’interno di uno schema completamente “nuovo”, quello della tridimensionalità. Il nostro pupazzo di pezza, potrà nuovamente interagire con oggetto spugnosi, saltare da una piattaforma ad un’altra e, come in passato, potremo personalizzarlo completamente, attraverso i diversi indumenti che verranno sbloccati o acquistati proseguendo nelle nostre avventure. Per difenderci dalle ondate di nemici, Sackboy potrà contare sulle proprie mani di pezza, grazie a cui potremo sferrare ganci ai malcapitati avversari. Come il baffuto idraulico di casa Nintendo, potremo inoltre stordire o eliminare i nemici, semplicemente saltandoci sopra.
Di tanto in tanto, il gioco mette a disposizione alcuni strumenti che il nostro amato Sackboy potrà utilizzare per raggiungere la fine di determinati livelli – strumenti come rampini, ad esempio, ci consentiranno di agganciarsi agli elementi spugnosi dello scenario, per raggiungere aree altrimenti inaccessibili.

La qualità dei livelli di Sackboy: Una Grande Avventura è uno tra i più grossi difetti della produzione Sumo Digital. Al di là di alcuni livelli che, in tutta onestà, abbiamo trovato a dir poco geniali, sia in termini di concept che design nudo e crudo, molti stage in Sackboy, infatti, non riescono a garantire continuità in termini qualitativi. Ed è un difatto, a nostro parere, molto pesante, in quanto molto spesso ci siamo ritrovati ad “annoiarci” nel completare l’ennesimo livello riempitivo, in attesa di arrivare a giocare qualcosa di più stuzzicante in termini ludici. Ed è qui che entrano in campo i diversi livelli musicali che, a parer nostro, rappresentano il punto più alto dell’intera produzione: questi stage infatti, non sono altro che livelli interamenti fusi, sia in termini di “ritmo” che level design, a celebri canzoni, come Toxic di Britney Spears o Uptown Funk di Bruno Mars – una piacevole variante che avremmo apprezzato in maggior quantità.

Il pupazzo di pezza e l’appuntamento con la next gen

Sackboy: Una Grande Avventura segna il debutto del pupazzo di pezza di casa Sony su Playstation 5. Il titolo, che poggia su un evergreen Unreal Engine 4, in realtà non differisce particolarmente dalle precedenti iterazioni di Little Big Planet. Lo stile “cartaceo” del mondo del Fai da Te è ottimamente riprodotto anche in questo titolo, regalando il medesimo feeling che abbiamo già apprezzato nella saga principale. L’ultima fatica di Sumo Digital non è di certo una produzione spacca mascella, e ben lontana dai fasti audiovisivi delle altre esclusive di lancio, come Godfall, Miles Morales e Demon’s Souls, ma rimane comunque un titolo piacevole alla vista, grazie ad uno stile visivo semplice ma efficace.

Lato sonoro, oltre alle già evidenziate scelte musicali azzeccati nei livelli tematizzati, segnaliamo un buon doppiaggio in lingua italiana, che ci terrà compagnia nelle diverse scene di intermezzo tra un capitolo ed un altro.

Concludendo…

Sackboy: Una Grande Avventura è un titolo senza infamia e senza lode. Il platform dei ragazzi di Sumo Digital poggia sulle già consolidate basi di Little Big Planet – portate però all’interno di un mondo di gioco interamente tridimensionale (al contrario del 2.5 del titolo Media Molecule) – mettendo in mostra scenari di gioco dalla qualità piuttosto altalenante. Il titolo propone inoltre una modalità coop e livelli esclusivi, a patto di disporre di un secondo pad e di qualche amico o famigliare su cui contare, vista la temporanea assenza di un matchmaking online.

CI PIACE
  • Gameplay immediato che poggia su meccaniche oramai consolidate
  • Contenutisticamente convincente
  • I livelli musicali brillano per genialità
  • In cooperativa diverte parecchio…
NON CI PIACE
  • …anche se, allo stato attuale, è disponibile solo offline
  • Qualità altalenante dei livelli
  • Senza una modalità creativa, perde molto
  • Tecnicamente non sbalorditivo
Conclusioni

Un platform senza infamia e senza lode, che si aggiunge alla soddisfacente line up di lancio di Playstation 5. Sumo Digital prova a costruire un’avventura fatta e finita con il pupazzo di pezza di Little Big Planet, proponendo scenari qualitativamente altalenanti e alcuni, sporadici, lampi di genio.

7Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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