EA sembra sul viale della redenzione, specialmente per quanto concerne le due più recenti IP dedicate al brand di Star Wars. Dopo aver, lentamente, riscattato Battlefront II e aver portato sul mercato quel gran titolo che Jedi Fallen Order, il team di EA Motive ha così tolto il velo dal nuovo progetto dedicato alla saga di George Lucas: Squadrons.

Giunto sul mercato ad un prezzo relativamente basso – rispetto alla concorrenza (stiamo parlando di circa trentacinque euro) – Star Wars: Squadrons si porta sulle spalle un’eredità importante, ovvero quella dei primissimi shooter spaziali come X-Wing o Tie Fighter, rilasciati su PC nei primissimi anni ‘90.
Grazie ad una veste grafica importante, data dall’utilizzo del Frostbite Engine, ed un supporto alla VR che vi spiegheremo nel dettaglio più avanti, Star Wars: Squadrons ha tutte le carte in regola per imporsi come punto di riferimento per tutti gli appassionati del genere, amanti sia del gioco in singolo (che troveranno una solida campagna a supporto) sia del competitivo, grazie alle diverse modalità multiplayer con le quali confrontarsi con giocatori da tutto il mondo.

Grazie ad un codice ricevuto dal publisher, in versione PC, siamo riusciti a provare a lungo Star Wars: Squadrons e, ad oggi, siamo pronti a fornirvi un responso finale sull’ultima fatica dello studio Motive.

Ritorno nella galassia lontana lontana…

Il metodo più indicato per iniziare a prendere confidenza con Squadrons è indubbiamente attraverso la campagna che, tra le altre cose, propone un corposo tutorial atto a introdurci alle meccaniche di gameplay, sinceramente più profonde di quanto ci saremmo aspettati. A questo pro, ci teniamo a specificare che abbiamo affrontato il titolo con un pad Xbox One, visto che il sistema combinato mouse/tastiera non è tra i più comodi e indicati per muoversi all’interno del gioco. Ovviamente, i controller Hotas restano la scelta migliore ma tra questo titolo e Microsoft Flight Simulator, la loro disponibilità in rete e attualmente molto limitata.

La trama di Star Wars: Squadrons ci porta ad interpretare due diversi protagonisti – personalizzabili esteticamente attraverso un editor ad inizio gioco – appartenenti entrambi alle due fazioni in lotta nel gioco: l’Impero e la Nuova Repubblica.
Le vicende di Squadrons prendono luogo al termine della trilogia classica, successivamente agli eventi che hanno portato alla sconfitta dell’Imperatore e al trionfo della ribellione.
La storia, pur essendo un mero pretesto per portarci a spasso nella galassia a frantumare navi con i nostri razzi e/o laser, è abbastanza solida, seppur non riesca a raggiungere qualitativamente quella di altri titoli, come il più recente Jedi Fallen Order.
Squadrons propone quattordici missioni, in grado di tenere il giocatore impegnato per un tempo che varia tra le sette e le dieci ore di gioco (tutto, ovviamente, dipende dal livello di difficoltà scelto ad inizio avventura), con cui ci alterneremo tra le due squadriglie opposte, portandoci a bordo di navette da guerra varie e particolareggiate.

La campagna scorre via abbastanza fluida, riuscendo a garantire scontri nello spazio quantomeno vari e divertenti, nonostante un gameplay che lascerebbe presagire il contrario. Tuttavia, a deludere maggiormente in questa campagna, è proprio quella mancanza di voler osare, di voler dare di più rispetto ad un classico shooter in prima persona. Qualche sequenze esplorativa o una mappa di gioco liberamente esplorabile, avrebbero sicuramente portato la campagna a livelli infinitamente superiore. Certo, stiamo pur sempre parlando di un titolo a prezzo budget e i nostri sogni di vedere un titolo alla Elite con un’ambientazione di questo titolo, probabilmente, sono destinati a rimanere nei nostri cassetti ancora a lungo.

Che la forza sia con noi

Tralasciando un secondo quelle che sono le premesse narrative del titolo EA Motive, andiamo a parlare della vera e propria anima di Squadrons: il gameplay. Pad alla mano, il titolo si comporta in maniera egregia, andando a proporre un sistema di movimento dell’astronave preciso e assolutamente adattabile alle nostre capacità. Tramite lo stick analogico sinistro sarà possibile calibrare la velocità di movimento, mentre con il destro effettueremo le virate. A seconda della nave, sarà possibile calibrare l’energia del mezzo nelle tre diverse categorie, quali motori, scudi e armi (è bene segnalare che in alcuni mezzi, specialmente quelli Imperiali, non sono presenti scudi): capiremo ben presto che la corretta calibrazione dell’energia, a seconda delle situazione in cui ci troviamo, farà la differenza tra la vita e la morte.

Il sistema di shooting risulta piuttosto efficace. Tramite la pressione del grilleto sinistro, avremo modo di “lockare” sul bersaglio che stiamo mirando, facilitando non poco la sua identificazione sul radar. Un ulteriore aiuto viene dalla possibilità di scorrere i bersagli automaticamente, tramite il tasto A, dandoci così modo di passare al nemico successivo una volta eliminato il precedente. Esistono diversi tipi di armamenti per le nostre navi, alcuni dei quali potranno essere personalizzati nella schermata di preparamento della missione: cambiare motori o armi, potrebbe garantire bonus su velocità e capacità offensiva della nave, ma abbassare drasticamente valori come scudi e manovrabilità.
Ogni attacco che comprende missili o semplici abilità di riparazione, vanno ponderati con cura, visto che presentano tempi di caricamento variabili: l’attacco con i missili a ricerca, ad esempio, richiede che il bersaglio si trovi ad una certa distanza da noi.

Multiplayer e VR: pilotare X-Wing non è mai stato così divertente

Il gioco, oltre alla già citata campagna, offre due corpose modalità multiplayer: Dogfight e Fleet Battle (in due varianti, sia PvP che PvE). La prima, Dogfight, è il più classico dei deathmatch a squadre, portato direttamente nello spazio a bordo dei veicoli spaziali di Squadrons – tutto sommato una buona modalità che, però, riesce a dare il meglio se giocata con amici.

Fleet Battle è una sorta di rivisitazione della modalità conquista dei vari Battlefield. In una delle sei mappe a disposizione, avremo modo di aiutare il nostro team nella conquista di specifici punti di controllo, cercando – ovviamente – di tenere a bada gli attacchi nemici nel frattempo. Come prima accennato, Fleet Battle si presenta in due varianti: nella prima, affronteremo un team controllato direttamente da giocatori, mentre nella seconda, che spinge forte sulla cooperazione, affronteremo una squadra guidata dall’IA.

Il multiplayer riesce a divertire, nonostante l’apparente lacuna di modalità aggiuntive. Il più grosso dubbio rimane il supporto post-lancio che, almeno a sentire le dichiarazioni di EA, non dovrebbe portare grossi sconvolgimenti all’attuale offerta contenutistica.

Una tra le feature, indubbiamente, più interessanti proposte da Star Wars: Squadrons, è rappresentata dalla possibilità di affrontare tutte le modalità di gioco in VR. Nel nostro caso, dopo qualche minuto di troppo passato a configurare il corretto assetto, siamo riusciti a sfruttare SteamVR per poter finalmente buttarci in prima persona nell’azione. In modalità VR il gioco cambia drasticamente aspetto: gli interni della nave paiono ora più grandi, più dettagliati, garantendo un immersività senza precedenti. Certo, nel caso non foste abituati alla tecnologia, specialmente in questo gioco, il rischio motion sickness è molto alto, pertanto ci teniamo a consigliarvi di andare cauti, facendo pause frequenti.

Dal punto di vista tecnico, Star Wars: Squadrons mette in mostra l’estrema versatilità del motore Frostbite. Il titolo, giocato su PC su due configurazione opposte (una – per la VR – carrozzata con una GTX 1080ti e un processore i7-8700K ed un’altra con una GTX 1050ti e un processore i7-7700HQ), si è dimostrato estremamente fluido e pressoché privo di rallentamenti. Giocato in VR, il titolo EA Motive, riesce a sorprendere in positivo: gli interni dei mezzi, insieme ad un comparto di effetti grafici di tutto rispetto, riescono a garantire un realismo senza precedenti che, prima d’ora, solo con la trilogia VR di Vader Immortal eravamo riusciti ad apprezzare. Molto buoni anche i modelli poligonali dei personaggi che, specialmente nella campagna, ci terranno compagnia nelle diverse cutscene nell’hub pre-missione.

Concludendo…

Pur trattandosi di un titolo concepito ad-hoc per i fan di Guerre Stellari, Squadrons si è rivelata una piacevole sorpresa. Il titolo di EA Motive è uno space shooter ben costruito, caratterizzato da un gameplay solido e convincente che riesce a dare il meglio di sé con periferiche adeguate. Apprezzabile la scelta di inserire una modalità VR che, a nostro parere, è in grado di garantire un realismo senza precedenti. Star Wars: Squadrons, nonostante il prezzo di lancio competitivo, riesce a proporre un’offerta contenutistica tutto sommato soddisfacente, costituita da una buona campagna a giocatore singolo e da due diverse modalità multiplayer, che renderanno felici tutti gli amanti di Star Wars e del gioco competitivo.

CI PIACE
  • Gameplay solido e convincente
  • La VR mode è una chicca che farà la gioia di tutti i possessori di una periferica adeguata
  • Ottimo comparto audiovisivo, altamente scalabile
  • Prezzo di lancio competitivo
  • Contenutisticamente valido…
NON CI PIACE
  • …anche se le modalità multiplayer non brillano per varietà
  • Si poteva dare di più sul fronte campagna
  • Il supporto post lancio rimane una grossa incognita
Conclusioni

Star Wars: Squadrons arriva sul mercato con un prezzo competitivo ed un gameplay solido e convincente. Nonostante una campagna lacunosa, in diversi aspetti, il comparto contenutistico del titolo EA Motive convince, grazie anche ad una modalità multiplayer che, seppur non brillante in termini di varietà, riesce comunque a divertire.

7.9Cyberludus.com

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Nerd purosangue classe 1992, si avvicina al mondo dei videogiochi grazie al SEGA Master System di sua madre. Destreggiandosi tra Alex Kidd e Sonic the Hedgehog, comincia a farsi una importante cultura videoludica a base di platform e beat ‘em up. Fedele seguace della “master race”, consuma giochi di ruolo dalla mattina alla sera, anche se la sua saga preferita rimane Grand Theft Auto degli inarrivabili Rockstar Games, che fin dal primo capitolo lo ha aiutato a diventare la brutta persona che imparerete a conoscere.

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