Vaporum Lockdown è il prequel ufficiale dell’ottimo Vaporum, un RPG dungeon crawler uscito per la maggior parte delle piattaforme tra il 2017 ed il 2019. I ragazzi di Fatbot Games, con base in Bratislava, hanno quindi concepito la storia che precede il loro primo titolo, per rendere noti gli eventi che portarono all’isolamento totale della torre Arx Vaporum.
Rispetto al primo capitolo la formula è cambiata forse troppo poco, ma abbiamo comunque gradito molto questo nuovo arrivato, come potrete leggere nella nostra recensione…
Grid-crawler, un po’ di storia
Vaporum Lockdown è dichiaratamente ispirato ai classici dungeon crawler che iniziarono a fare la comparsa negli anni 80, il cui caposaldo può essere senza dubbio considerato Dungeon Master. L’idea era quella di calare il giocatore in enormi dungeon inizialmente ispirati a gdr come Dungeons&Dragons, ricolmi di trappole, segreti e nemici, ma con una visuale in prima persona e tutto in tempo reale. Dato che all’epoca non era ancora tecnicamente possibile gestire movimenti fluidi in ambienti tridimensionali (almeno non per i computer casalinghi), l’idea fu quella di dividere il dungeon in tante caselle e consentire al giocatore di muoversi come su una scacchiera, a scatti. Questo consentì di creare un gameplay innovativo che richiedeva una buona dose di abilità, ma allo stesso tempo ricco di elementi strategici. Insomma la formula funzionò così bene che rimase in auge per parecchio tempo e, in tempi recenti, è stata riportata in vita dall’ottimo Legend Of Grimrock, con un notevole successo. Seguendo la rinascita del genere, tra i tanti cloni arrivarono i Fatbot con Vaporum, un titolo di qualità alla pari di LoG, ma con toni tecnologici, ottenendo un discreto successo e riuscendo anche a conquistare, negli anni successivi, il mercato delle console. Il che ci porta a questo prequel…
Progress above all
Il mondo distopico in cui è ambientato il gioco è lo stesso del primo capitolo e viene delineato durante le fasi iniziali. Nonostante gli abitanti sembrino molto umani il pianeta è invece decisamente alieno, costituito per gran parte da isole la cui principale è nota come Capital Island. Il principale organo di governo, con toni dittatoriali, è noto come “supreme bureau”, mentre il livello tecnologico della società è profondamente ispirato allo steampunk, con la principale fonte di energia rappresentata dal carbone, che alimenta tutte le avveniristiche macchine del pianeta.
La storia segue le gesta di Ellie, una brillante scienziata che, sin da piccola, prova un profondo affetto per il padre, anch’esso uno scienziato. Attraverso alcune immagini statiche e la voce della ragazza, ci viene mostrato come suo padre ad un certo punto scompaia lavorando nella torre Arx Vaporum, una ciclopica costruzione che ha lo scopo di studiare il “Fumium”. Questo è il nome dato ad una sostanza di recente scoperta, in grado potenzialmente di rimpiazzare tutte le altre sorgenti di energia: la torre è nata proprio per poterlo studiare a fondo. Il gioco inizia quindi quando Ellie inizia una giornata di lavoro nella torre, proprio quando accade qualcosa di inaspettato che causa il lockdown dell’intero edificio.
Senza voler rivelare nulla gli avvenimenti si dipanano lentamente attraverso l’ausilio di molti diari ed audio-registrazioni che arricchiscono personaggi e trama (che si rivela invero un po’ scontata). Su questo aspetto apriamo una parentesi, perchè i Fatbot hanno introdotto un deciso investimento per rafforzare il fattore narrativo che però, a nostro avviso, mal si sposa con la progettazione dei livelli, che sono molto più orientati alla risoluzione di complessi puzzle. Insomma forse si tratta di una considerazione soggettiva, ma a nostro avviso per rendere credibile una storia occorre anche un’ambientazione adeguata; in Vaporum Lockdown però, questo binomio è divergente, quasi incoerente… risulta difficile immaginare degli scienziati intenti a lavorare in un’ambiente ricolmo di spuntoni, botole, trappole semoventi, passaggi segreti! Questo aspetto non pregiudica affatto il divertimento, sia ben chiaro, si tratta solo di una considerazione su un’occasione mancata, perchè lo sforzo svolto da Fatbot su questa componente non è da poco e a nostro avviso meritava di essere più valorizzato dal level design.
Gameplay
Come è facile immaginare in Vaporum Lockdown si gioca in prima persona, con una visuale diretta sul mondo di gioco. In questo caso, al contrario dei molteplici altri titoli di questo filone, non si prendono le redini di un “party”, ma di un’unica persona ben definita: Ellie. Niente creazione di personaggi, quindi: scordatevi le selezioni di razze, classi ed assegnazione di punti abilità. Vaporum Lockdown sposa regole tutte sue, già ben delineate dal suo predecessore. Ellie è dotata di un “rig”, una specie di tuta che le offre protezione e forza, oltre ad essere dotata di alcuni slot per poter montare un numero elevato di gadget da combattimento. Questa tuta potenziata offre un’unica personalizzazione possibile, che avviene circa dopo la prima ora di gioco, quando si dovrà scegliere il tipo di “rig” da indossare tra una selezione di quattro, ognuno orientato ad uno stile di gioco diverso.
La nostra eroina dispone di un generoso inventario e di una serie di abilità sbloccabili salendo di livello, grazie al Fumium ottenuto uccidendo i nemici. Non mancano ovviamente una pletora di armi da mischia, divise in due macro-categorie: da taglio, quali lame e spade e armi contundenti, come mazze e martelli. Oltre a queste, trattandosi di uno steampunk, non potevano mancare le armi da fuoco, anche queste ben separate tra armi a proiettile e ad energia. Insomma la varietà non manca e l’arricchimento dell’inventario è un aspetto davvero riuscito di questo titolo, che invoglia in più di un’occasione a investire tempo per trovare tutti i segreti nascosti, così da ottenere gli oggetti più rari e potenti.
I ferri del mestiere
Nonostante tutto avvenga in tempo reale è possibile usufruire di una interessante modalità di time-stop, già introdotta nel primo capitolo con una successiva patch. Quando questa viene attivata, il tempo si ferma e procede solo quando si compie un’azione (movimento o attacco): in questo modo è possibile per esempio cambiare le armi durante gli scontri, oppure fare valutazioni più ponderate in situazioni complesse con nemici multipli. Si tratta di una funzione molto utile che può essere paragonata al VATS di Fallout 4, anche se meno elaborata.
L’avventura si dipana su circa 10 livelli diversi, ognuno con un tema particolare ed una livrea grafica quasi dedicata. Gli scenari in generale sono poco vari, data l’ambientazione claustrofobica, e lo stile grafico ci è risultato a tratti un po’ troppo confusionario, ma è un aspetto molto soggettivo. La quantità dei nemici è abbastanza varia, anche se molti sono riciclati dal primo capitolo e, ma anche qui forse è soggettivo, li abbiamo trovati un poco noiosi e per nulla minacciosi.
A parte questo i combattimenti sono davvero molto soddisfacenti e, grazie ad una serie di gadget dagli effetti più disparati, Vaporum Lockdown offre un ottimo bilanciamento che accontenterà sicuramente tutti i palati. Sotto questo punto di vista è sicuramente tra i migliori nel suo genere, perchè spesso non è sufficiente “girare in tondo” per sconfiggere i nemici ed occorre una ponderata pianificazione e tattica.
Comparto tecnico
Vaporum Lockdown sfrutta in modo magistrale l’ottimo Unity engine: difficile trovare in giro altri esempi che ne fanno uso allo stesso livello qualitativo. La grafica è sempre ottima, con luci, ombre, riflessi e tanti effetti speciali che nulla hanno da temere se paragonati ad engine più potenti come Unreal. Lato performance possiamo dire che al massimo del dettaglio non è troppo esoso di risorse ed è stato ben testato: abbiamo incontrato un paio di bug ma puramente cosmetici o irrisori.
Il comparto audio è composto da un paio di musiche piuttosto anonime ed una serie davvero eccelsa di effetti sonori ed ambientali, che non fanno sentire la mancanza di una vera e propria colonna sonora. Le voci dei dialoghi sono esclusivamente in inglese e sfoggiano una recitazione decente, senza infamia e senza lode. Sfortunatamente il testo in italiano non è disponibile.
Concludendo…
Vaporum Lockdown è un ottimo esempio di dungeon/grid-crawler, sicuramente uno dei migliori in circolazione oggi. Nonostante non sia esente da difetti, offre circa 20 ore di gioco molto piene e ricche di sfide, con una difficoltà che si attesta su un livello medio/alto anche a livello normal. I puzzle concepiti dai Fatbot sono davvero tanti, machiavellici, alcuni addirittura perfidi e ci hanno costretto a perdervi letteralmente decine di minuti. Ci hanno lasciato perplessi alcune scelte sulle meccaniche di gioco, davvero troppo punitive: alludiamo specialmente al fatto che una singola caduta o colpo ricevuto dalle varie trappole sia letale, a prescindere da equipaggiamento o livello del personaggio.
In definitiva è un gioco di qualità, molto vario, forse poco ispirato, ma che è in grado di offrire una sfida di livello elevato per tutti i fanatici del genere.