La percezione che l’uomo ha di sé stesso è sempre stata quella di un essere vivente superiore a tutti gli altri. Che sia nella propria definizione o nel compimento di determinate azioni, l’essere umano tende a considerarsi come l’unica creatura capace di comprendere la propria esistenza nel mondo. Cogito ergo sum, l’atto del pensiero compiuto dall’unico animale metafisico terrestre, fornisce all’uomo una responsabilità enorme, che spesso si riversa sul proprio essere. Infatti, la convinzione di dover rispecchiare a pieno tale concezione fa sì che vi sia spesso una riluttanza dinnanzi a determinate azioni o situazioni, in cui la propria prospettiva diventa suo stesso nemico. La conseguenza di una visione errata può spesso tradursi nella minimizzazione dei dilemmi o nell’ingigantimento di questi, ed è proprio questa l’idea che funge da movente in Superliminal, opera prodotta e pubblicata da Pillow Castle Games il 12 novembre 2019, giunto nelle librerie Playstation 4, Xbox One e Switch lo scorso 7 luglio.
Somnasculpt, sogni che diventano realtà
La risoluzione del problema di percezione degli eventi esterni all’uomo, che si riflettono anche nel particolare ed in parte ignoto processo del sonno, è l’obiettivo principale della Pierce, un istituto di ricerca il cui compito risiede nell’induzione di uno stato onirico lucido ai propri pazienti, in modo che questi ne prendano controllo grazie all’adattamento all’I-LIDS (Interactive, Lucid-Induction Dream State). Seppure vi sia quindi una coscienza di tale situazione, non sarà concessa al videogiocatore la possibilità di risvegliarsi da questo stato, se non tramite l’avanzamento in un mondo creato unicamente dalla fantasia.
Basato sulla fusione di meccaniche videoludiche appartenenti ai puzzle game, incentrati sulla gestione di una telecamera in prima persona, Superliminal metterà spesso a dura prova le proprie capacità risolutive dei puzzle ambientali, dove la prospettiva è, appunto, la chiave di tutto. Molto spesso, infatti, giocare con le proporzioni degli oggetti della mappa di gioco sarà l’unica soluzione possibile per proseguire con la terapia iniziata, intorno alla quale vi è un alone di mistero.
Cambia prospettiva
La percezione, come il gioco ci ricorderà innumerevoli volte durante l’avventura, è reale. Volendo brevemente descrivere l’intero significato del titolo in pochissime parole, questa diviene tale qualora lo si desiderasse. Il cambiamento di ottica su un oggetto, inizialmente considerabile solo d’intralcio o direttamente parte dell’ostacolo, può essere trasformato in qualcosa di utile per il raggiungimento del proprio obiettivo.
Facendo leva sul timore che chiunque, più o meno intensamente, presenta dinnanzi alcune complicazioni della vita, Superliminal induce uno stato di inquietudine sul paziente della terapia, ossia voi. Nel corso dei capitoli dell’avventura, sistema di suddivisione degli “stage” adottato dal team di sviluppo, non poche volte si incontreranno occasioni nelle quali la via d’uscita sembri essere inesistente, che sia per un cammino non illuminato o un luogo apparentemente irraggiungibile. Tuttavia, la determinazione e l’angolazione di visione saranno la chiave necessaria per “aprire le porte”.
Superlimal, anche la mente ha dei limiti
Costituito da un comparto narrativo degno di nota, che trova il suo punto di forza non tanto nella sua effettiva realtà quanto sulla meta-narrazione che coinvolge l’opera ed il videogiocatore, anche la componente ludica di Superliminal si comporta magistralmente. Dalla durata variabile di qualche ora, la cui longevità dipende unicamente dal completismo individuale e dall’eventuale desiderio di trovare soluzioni alternative ai puzzle ambientali già affrontati, sia la qualità tecnica che la giocabilità dimostrano le piene potenzialità del titolo, culminando nell’apice della “goduria videoludica” nella modalità portatile di Nintendo Switch, smentendo quello che per molti era un (legittimo) dubbio di qualità prestazionale su una console non esattamente potente.
Nonostante il titolo non presenti bug grafici, anche dovuti dalla semplicità degli ambienti di gioco, l’unico difetto sormontabile del titolo consiste in alcune perdite di frame in determinate fasi, causate principalmente dall’ingrandimento di più oggetti all’interno di un unico livello. Seppure vi siano quindi delle piccole imperfezioni, la qualità del titolo è ineccepibile persino sulla (in meri termini tecnici) console peggiore nel mercato, rendendo quindi l’esperienza appetibile a tutti i videogiocatori.
Concludendo…
Nonostante l’avventura in Superliminal abbia una durata in parte irrisoria, i limiti dell’opera ne costituiscono anche il suo punto di forza. Capace di mantenere momenti di alta e bassa tensione, l’intreccio venutosi a formare tra narrazione e comparto ludico mostra a pieno l’incredibile qualità del titolo. Mettendo alla prova le proprie capacità di ragionamento fuori dagli schemi, la percezione del giocatore tende ad omologarsi a quella vissuta nel videogioco, rappresentando in pieno l’intento che, dall’alba dei tempi, le opere dalla visuale in prima persona tentano di proporre: la perfetta immedesimazione. Difficilmente la morale conclusiva non intaccherà la propria, portando ad un’analisi introspettiva necessaria e, qualora ve ne fosse bisogno, ad un miglioramento personale.