Spyro Reignited Trilogy arriva finalmente anche sulla piccola ammiraglia di casa Nintendo e noi, grazie ad un codice gentilmente concesso da Activision, siamo pronti per un resoconto completo. Iniziamo col dire che questo remaster non è opera dagli Insomniac Games, autori originali degli Spyro su Playstation, ma del gruppo Toys For Bob, già autori della serie Skylanders Imaginators. Possiamo anticipare che lo scrupolo con cui hanno lavorato è veramente pregevole, ma per conoscere tutta la storia dietro a questo entusiasmante remake siete invitati a continuare a leggere la nostra recensione. Siete pronti? Cominciamo…
In fondo … che ci vuole?
Ricreare un gioco di 20 anni fa può sembrare semplice, ma non è così. Tutto il materiale sorgente originale degli Spyro infatti è andato perduto, per cui i nostri amici americani hanno dovuto ricostruire ogni elemento da zero senza alcun aiuto. A questo scopo hanno sviluppato degli strumenti dedicati che, eseguendo i programmi originali all’interno di uno speciale emulatore, hanno saputo registrare tutte le caratteristiche dei modelli, hitbox, posizionamento oggetti, etc. Tutto questo lavoro è stato necessario per riuscire a realizzare un prodotto che, come vedremo, riesce ad evolvere adeguatamente il comparto tecnico, mantendo al tempo stesso la fedeltà verso il gameplay che decretò il successo dell’iconico draghetto viola. Il tutto condito dal sempre più popolare Unreal Engine 4, già scelto sulla Switch anche per altri titoli di rilievo come Yoshi’s Crafted World.
Esattamente come avvenne lo scorso anno per Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, i primi tre titoli inclusi in questa trilogia (Spyro the Dragon, Spyro 2: Ripto’s Rage e Spyro: Year of the Dragon) sono stati fusi in un unico prodotto e sono selezionabili da un comodo menu iniziale. Essendo evidentemente videogiochi arcade ed orientati verso un pubblico più giovane, la trama, raccontata tramite un gradevole video in CGI nei primi secondi di ogni capitolo, risulta molto leggera, senza pretese di narrativa. Andiamo con ordine.
Spyro The Dragon
Data di uscita: 1998. Nel mondo dei draghi la vita scorre semplice e spensierata e, durante un’intervista in TV, alcuni di loro asseriscono con orgoglio di avere definitivamente sconfitto e confinato il temibile “Nasty Norc” su un altro mondo; quest’ultimo, però, disgraziatamente assiste dal suo divano allo show televisivo, dove oltre a mentire sulla sua sconfitta viene anche insultato. Infuriato, afferra la sua mazza magica e lancia un incantesimo contro tutti i draghi tramutandoli di colpo in statue di ghiaccio! Tutti? No, ovviamente! Il piccolo Spyro, risparmiato e sconcertato dagli avvenimenti, inizia quindi l’avventura per salvare i sei regni dei draghi e sconfiggere una volta per tutte la loro nemesi!
Spyro 2: Ripto’s Rage
Data di uscita: 1999. Nasty Orc è stato sconfitto da tempo e nel mondo dei draghi regna la pace. La pioggia però ultimamente non da tregua al piccolo Spyro, che è davvero molto stanco di questo pessimo tempo. Improvvisamente, guardando dentro ad un portale, ricorda quanto fosse caldo ed accogliente le Spiagge del Drago e decide quindi di tornarvi. Sfortunatamente per lui, il portale viene manomesso da un gruppetto di personaggi del regno di Avalor, che hanno disperatamente bisogno di aiuto. Il loro mondo è infatti sotto scacco dal malvagio mago Ripto e, avendo sentito parlare del mondo dei draghi, decidono di farne arrivare uno per chiedere il suo aiuto. Spyro, inizialmente un po’ confuso, decide comunque di aiutarli dopo avere sperimentato sulla pelle la cattiveria del terribile mago!
Spyro: Year of the Dragon
Data di uscita: 2000. La storia inizia senza troppi fronzoli, come al solito. Durante i festeggiamenti dell’Anno Del Drago, un avvenimento che prende luogo ogni dodici anni, una strano coniglio femmina incappucciato fa silenzionsamente irruzione nel mondo dei draghi. Insieme ai suoi scagnozzi ruba tutte le 150 uova di drago mentre questi riposano pacificamente. Dopo essere fuggita tuffandosi sotto terra, fa rapporto verso il malvagio tiranno di turno, rappresentato qui da una enorme perfida coccodrilla chiamata “La Maga”. Spyro, dopo avere compreso che l’attacco proviene dai
Mondi Dimenticati, un reame abbandonato che una volta era occupato dai draghi, parte insieme ai suoi amici per ritrovare le preziose uova!
Gameplay
Spyro è un platform 3D giocato interamente in terza persona, dove il giocatore interpreta principalmente il piccolo drago viola che, nel corso di tutte le sue tre bizzarre avventure, imparerà anche a nuotare sott’acqua ed arrampicarsi. Dei tre giochi originali il primo sicuramente è il più debole, perché la componente crescita del simpatico protagonista è praticamente nulla per tutta la durata della storia e rischia di diventare ripetitivo dopo qualche ora. Qui il ritrovamento degli oggetti (gemme, uova) è rimasto tragicamente identico al passato, non offrendo alcuna ricompensa effettiva sul progresso di gioco: l’unica cosa che conta davvero è salvare i draghi.
Per fortuna il secondo ed il terzo capitolo sono molto meglio da questo punto di vista: durante l’ultimo è anche possibile prendere le redini di più personaggi facenti parte della squadra come l’immancabile libellula Sparx, il pinguino Sgt.Byrd, Bentley lo yeti, la scimmia Agente 9, il ghepardo Hunter e il canguro Sheila. A partire da Spyro Ripto’s Rage poi fanno la loro prepotente
introduzione molti piacevoli mini giochi: corse di generi diversi, battaglie navali, folli scivolate in discesa e così via.
Upgrade!
Esplorando con occhio clinico il titolo in esame è possibile ammirare il lavoro maniacale svolto da Toys For Bob. Ogni livello, ogni nemico, ogni gemma è stata riposizionata esattamente dov’era in origine, ma con modelli poligonali più complessi e spesso arricchiti di dettagli inediti. La conversione ha consentito di aggiornare ogni aspetto del gioco: ora è possibile vedere in tutta la loro gloria i vari draghi salvati, che sono molto contraddistinti da personalità più intense, mentre gli scenari sono stati arricchiti di dettagli come quadri, suppellettili ed altre amenità.
Il comparto audio può vantare un completo revamp delle colonne sonore originali di Stewart Copeland, il batterista dei Police che per l’occasione è stato richiamato al dovere, con in più l’ausilio del remixer professionista Stefan Van Cove. Il risultato è eccellente, le musiche sono tutte di qualità e cambiano dinamicamente durante il gameplay. Una piccola chicca che sarà apprezzatissima dai più grandi è data dalla possibilità di sostituire al volo le musiche remixate con quelle originali: nostalgia pura! Il parlato infine è interamente tradotto in italiano con uno squisito doppiaggio molto convincente.
In modalità docked la grafica non oltrepassa i 720p e scorre generalmente fluida, anche se non manca qualche deciso calo di frame rate in molte situazioni. Come era lecito aspettarsi la qualità in generale è decisamente inferiore rispetto alla controparte ostentata l’anno passato dalle versioni per le altre console, ma non per questo risulta spiacevole. Sgradevoli sono purtroppo i caricamenti, invece, che abbiamo trovato lenti ed invadenti in molte situazioni. Se intendete acquistare la versione digitale infine sappiate che dovrete liberare circa 15 gbyte di spazio sulla memoria della console oppure nella card microSD.
Concludendo…
Spyro Reignited Trilogy sulla piccola Switch è un titolo vasto, sufficientemente vario e divertente, che ci ha convinto. La scelta dei Toys For Bob di attenersi fedelmente alla formula originale è audace, perché se da un lato rendererà esultanti tutti i fan della serie, dall’altro rischia di lasciare con l’amaro in bocca i giocatori più giovani specialmente nel corso del primo, lineare, capitolo. Come considerazione finale possiamo affermare che questo ottimo remake offre il suo meglio nella modalità hand-held della Switch, che consente di poter giocare in piena mobilità sul piccolo schermo da 7 pollici, dove la grafica non sfigura rispetto alle più muscolose console rivali.