Questa volta ci rivolgiamo ai calciofili, quindi se vi considerate tali mettetevi comodi e ascoltate quanto abbiamo da dirvi.
Prima di cominciare la recensione vera e propria vorremmo sottoporvi un breve ma importantissimo test che consta di sole tre, precise, domande: adorate il calcio videogiocato ma i ritmi serrati a cui vi obbligano da anni i predecessori di FIFA 20 e eFootball PES 2020 vi hanno francamente stufato? Apprezzate la parte gestionale e manageriale ma non avete né il tempo, né la voglia di immergervi nel marasma di opzioni a cui le velleità eccessivamente simulative di Football Manager costringono il videogiocatore? Nell’attesa della finale di Champions League è vero che non disdegnate una partitina a scacchi con i vostri amici?
Beh, se avete risposto sì alle domande precedenti ci sono ottime probabilità che possiate apprezzare quanto ha da offrire questo Football, Tactics & Glory dei ragazzi di Creoteam, un manipolo di sviluppatori proveniente dall’Ucraina che ha ben pensato di far sposare il gioco del calcio con la tattica a turni propria degli scacchi (o, per usare un paragone più vicino al nostro mondo, di giochi Civilization-like).
Alfiere mangia cavallo nell’area piccola
Come abbiamo già detto Football, Tactics & Glory è praticamente uno strategico a turni immerso nello sport più amato del mondo. In esso vi sono due anime piuttosto ben definite che concorrono alla realizzazione di un gioco organico e, a dirla tutta, davvero divertente.
La prima di queste anime è legata più direttamente al campo di calcio, fulcro dell’intera esperienza. I 90 minuti si trasformano in una serie di turni in cui le due squadre saranno chiamate a muoversi, il tutto su una vera e propria “scacchiera” di 48 caselle. Sempre continuando il parallelo con gli scacchi, le “pedine” saranno varie, ognuna con le proprie “mosse” a disposizione: queste caratteristiche peseranno sui punteggi del giocatore, le sue abilità attive e le sue abilità passive, queste ultime denominate talenti.
I punteggi del giocatore saranno distribuiti in categorie (precisione, passaggio, difesa e controllo) e concorreranno a definirlo proprio dal punto di vista del ruolo. Un centrocampista con un punteggio passaggio più alto sarà sicuramente più in grado di smistare il pallone verso gli attaccanti, a meno che un difensore avversario con un punteggio più alto di difesa non riesca a intercettarne la traiettoria. Le abilità attive sono vere e proprie mosse speciali (spicca per utilità sicuramente il tiro olimpionico, ma anche la bicicletta è funzionale alle squadre che puntano molto sulla punta unica) che se eseguite con successo permettono di avere azioni in più rispetto le tre canoniche del proprio turno. Chiudono i talenti che cercano di simulare le predisposizioni naturali dei singoli giocatori e le reazioni automatiche che possono contrastare gli avversari nel loro turno. Si prenda ad esempio un libero che, durante la manovra offensiva degli avversari, riesce a spostarsi automaticamente di una casella quando questi ricevono palla dalle retrovie, o un centrocampista difensivo che intercetta autonomamente un passaggio lungo se passante per le caselle immediatamente vicino a lui.
Come nella serie Total War – e perdonateci se abbiamo scomodato un gioco così lontano dal un set calcistico – si potrà decidere se affrontare personalmente i nostri avversari o simulare la partita sulla base dei rapporti di forza che i punteggi di cui sopra concorrono a definire. Tante sono le cose da valutare e la libertà di scelta è una cosa che sicuramente farà felici tanto gli amanti della strategia dura e pura, quanto gli allenatori più improvvisati.
Tra una partitella e l’altra…
La seconda delle anime di cui abbiamo parlato è rappresentata da tutti i momenti extra-agonistici nel senso stretto della parola, ovvero l’apparato delle problematiche manageriali di una squadra. Il giocatore che non vuole gestire la complessità dei dati di esponenti illustri del genere si troverà particolarmente a suo agio a confrontarsi con questo aspetto di Football, Tactics & Glory poiché ridotto ai minimi termini, pur risultando abbastanza profondo nel suo piccolo.
Gli aspetti di cui tener conto saranno fondamentalmente due, il più importante dei quali è sicuramente quello che riguarda la compravendita dei propri campioni, praticamente il fulcro della crescita della propria squadra nel susseguirsi delle stagioni e delle categorie. L’altro riguarda invece il mantenimento e la crescita dei livelli di fama e valuta: i punti fama rappresentano il prestigio della squadra, nonché il riconoscimento del proprio operato in quanto allenatore. Aumentano con le partite vinte e con gli obiettivi stagionali raggiunti e permettono di convincere i giocatori avversari a passare al nostro team o i nostri a rinnovare qualora fossero tentati da offerte di altri team; la valuta invece ci permetterà di affrontare tutte le spese a cui una squadra deve far fronte, dagli stipendi dei giocatori a quelli degli scout, passando per quelle inerenti la gestione dello stadio che necessiterà di crescere con le nostre promozioni in categorie superiori.
L’equilibrio con cui queste due fasi dialogano è davvero pregevole.
Purtroppo – ma era lecito aspettarselo vista la grandezza del team coinvolto nello sviluppo – l’aspetto tecnico e quello artistico non sono dei più accattivanti. Se la grafica fa in modo mediocre il proprio dovere, conpochi modelli (ripetuti eccessivamente) ma sufficientemente caratterizzati da permettere il riconoscimento del proprio giocatore su campo, è con il comparto audio che ci troviamo di fronte a un disastro nel vero senso della parola: in pratica un brano ripetuto all’infinito che snerva dopo poco. Consigliamo di giocarci ascoltando una propria playlist visto che questo aspetto della produzione non aggiunge, né toglie alcunché al godimento del titolo.
Concludendo…
Football, Tactics & Glory è un gioco davvero divertente. Tralasciando un aspetto tecnico che viaggia tra la mediocrità e l’orrore, l’intero apparato ludico dimostra di esser stato realizzato con dovizia e passione. Le dinamiche “del campo” sono in grado di restituire una sensazione di appagamento non facili da trovare altrove. Quelle “extra-campo”, pur rimanendo nell’ambito della semplificazione, non vengono mai banalizzate ma concorrono nella realizzazione di un gioco che necessita di un minimo di passione e pazienza per essere goduto pienamente.
Una volta avviata la partita e goduto la prima delle innumerevoli partite che giocherete al vostro primo gioco di calcio a turni, vi chiederete perché nessuno ci aveva mai pensato prima tanta è la naturalezza profusa dall’insieme. Creoteam decisamente promossa.