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Far Cry 5 – Recensione

Benvenuti in Montana

Se qualcuno vi dicesse “ehi, salve, avete appena vinto un favoloso viaggio in Montana” ne sareste felici, è corretto? Con le sue immense vallate, i boschi rigogliosi, i vasti laghi e quello spirito americano tipico dei road movie, il Montana è senz’ombra di dubbio un luogo magico da visitare. Dello stesso avviso non è il nostro “Vice”, l’uomo o la donna che sceglieremo di impersonare nel corso di Far Cry 5, nuova incarnazione della fortunata serie di Ubisoft.

Il (purtroppo) muto protagonista dovrà vedersela con la famiglia Seed, non esattamente il coacervo di follia a cui lascereste in custodia i vostri figli per intenderci, e – nel mentre – dovrà cercare di liberare i membri della sua vecchia squadra e anche l’intera Hope County. Con il tentato arresto di Joseph Seed, l’uomo che si fa chiamare “Padre” dagli adepti del suo culto personale, hanno inizio le tribolazioni di Far Cry 5: tra potenti droghe e sermoni convincenti, il Padre è riuscito a “convertire” la quasi totalità della regione, grazie anche allo spauracchio del “Collasso”. Questo termine starebbe a indicare una fine del mondo imminente, tra l’altro innescata dallo stesso protagonista col tentato arresto del sedicente profeta di Dio.

Chiamare la cavalleria? Ben presto ci si renderà conto di essere soli e di poter contare su ben poche persone: la follia del Padre sembra aver corrotto anche la centrale di polizia a cui rivolgeremo un appello disperato. Che fare dunque? Ovviamente (e ci sembra anche giusto) l’unico modo che avremo per uscirne fuori sarà rovesciare il regime dei Seed.

Far Cry 5

Chi non “pugna” in compagnia è un onesto o una spia…

Aprirci una strada fino al Padre non sarà facile, infatti dovremo prima sconfiggere i membri della sua famiglia per riuscirci: il sadico John, Faith “la sirena” e lo spietato Jacob vi daranno parecchio filo da torcere, sottolineando quella sensazione di “essere braccati” che vi accompagnerà fino alla fine del viaggio. In parole povere, Vaas è stato superato dall’allegra famigliola, che ora va a porsi sul trono del miglior antagonista in un Far Cry.

Fortunatamente, in ciascuna regione troveremo alleati pronti ad aiutarci, tra compagni di ventura occasionali (e di poco conto) fino a “spalle” degne di Metal Gear Solid V: TPP. Grace sarà la nostra Quiet, col suo fido fucile da cecchino, mentre Boomer, l’allegro cane “difensore dei giusti”, potrà consegnarci armi e scagliarsi con ferocia sugli “edeniti” (si, così si chiamano). Cosa da non sottovalutare, i nostri amici avranno la possibilità di rianimarci e – ve lo assicuriamo – in Far Cry 5 il loro soccorso sarà spesso provvidenziale.

Un equilibrio non perfetto degli scontri a fuoco, del resto, vedrà l’arrivo di nuovi antagonisti in breve tempo a discapito del ritmo di gioco, a tratti fin troppo serrato. Nell’avventura in Montana però non libereremo soltanto avamposti grazie a un vasto arsenale ma potremo prendere parte a una pletora di attività di contorno: tra sfide, in aereo o in macchina, accurate ricerche di scorte ben nascoste (anche in bunker anti-atomici) e compiti secondari d’ogni genere, il titolo di Ubisoft saprà tenerci occupati per svariate ore.

Segnaliamo con gran piacere la sparizione dei soliti riempitivi, con in testa l’odiosa arrampicata sulle torri di vedetta. Consci del fatto che fosse diventata un vero pugno nello stomaco (per non dire altro), gli sviluppatori hanno persino dedicato qualche linea di dialogo alla sua definitiva (si spera) dipartita. Quando abbiamo fatto cenno alle sfide a tempo, si è parlato anche di aerei e di elicotteri, utilissimi per coprire in breve tempo le distanze che intercorrono tra un compito e l’altro. Guidare questi signori dei cieli si è rivelato decisamente comodo e intuitivo, soprattutto quando si potrà fare uso di paracadute o di tuta alare per piombare sul nemico come avvoltoi e “completare il pacchetto”.

A tal proposito, in Far Cry 5 ci sono una serie di rami di abilità ricchi di scelte e di migliorie, utili a plasmare il personaggio secondo il proprio stile di gioco: non importa tendere a Rambo o al be più silenzioso Solid Snake, perché il gioco contempla entrambe le possibilità. Ancora una volta, non è stata la quantità o la qualità dell’offerta ludica a farci storcere il naso ma, esattamente come con Assassin’s Creed Origins, le sparatorie non sono riuscite a convincerci a pieno.

Inspiegabilmente, anche gli animali piccoli e i contadini malequipaggiati ci metteranno diverso tempo a cadere vittime dei nostri proiettili. Il gioco ci insegna che i “VIP” della setta sono più resistenti perché sopravvissuti a un lavaggio del cervello completo mediante “Gaudio”, la droga di Eden’s Gate, ma non riusciamo a trovare una correlazione tra questa e il fatto che uomini a torso nudo non muoiano dopo una scarica di colpi di M60. Senza volerci troppo soffermare sul realismo delle “morti” dei nemici, diciamo che siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla sonorizzazione delle armi che, nella maggior parte dei casi, si è rivelata credibile.

Gioiello americano

Ubisoft ha fatto buon uso di Dunia Engine nel portare alla vita il Montana di Far Cry 5, questo è poco ma sicuro. Effetti di luce pregevoli ed esplosioni convincenti sono solo alcuni dei dettagli che faranno piacere al giocatore più attento. Inoltre, vedere i pesci sguazzar fuori dall’acqua (un po’ oleosa ma presentabile) ci farà venir la voglia di piazzarci su una sedia e tuffarci in lunghe sessioni di pesca. Qualche incertezza di troppo nel comparto animazioni non riesce a far sfigurare il buon lavoro svolto in quanto a modellazione poligonale. Le texture non risultano piatte e poco dettagliate, anzi riescono a valorizzare gli ambienti di gioco, assolutamente suggestivi e belli da vedere.

Far Cry 5 viaggia a 1080p e 30 fps praticamente granitici su PS4 e fa uso della maggior potenza a disposizione di PS4 Pro per valorizzare ancor di più la già convincente veste grafica: non ci troviamo di fronte a Horizon Zero Dawn, sia chiaro, ma – credeteci – il Montana vale la pena di essere esplorato appieno, dai cerchi nel grano fino ai bunker sotterranei.

Per quanto concerne il versante audio, dobbiamo fare un encomio al lavoro degli sviluppatori. Il commento sonoro durante le sparatorie e, più in generale, nelle differenti fasi del gioco è sempre azzeccato e rispondente al contesto in cui ci si trova. Le stazioni radio sono, inoltre, piene di grandi successi del rock, perfetti quando si condurrà un gigantesco autocarro a “stelle e strisce” contro un posto di blocco degli edeniti.

Concludendo…

Far Cry 5 è un titolo estremamente solido, pregno di contenuti e di missioni da portare a termine. Il tentativo per svecchiare la formula c’è stato ma è riuscito solo in parte a variare quella che è una ricetta difficilmente alterabile. I Seed, lo ripetiamo, sono i migliori nemici mai incontrati all’interno della serie Ubisoft, abbastanza imprevedibili da farvi sentire braccati e abbastanza folli da mantenere vivo l’interesse a proseguire la storia. L’introduzione dei velivoli è più che apprezzabile, vista la vastità della mappa di gioco e l’innegabile bellezza di questo Montana virtuale.

Qualche intoppo in Far Cry c’è ed è legato agli equilibri degli scontri a fuoco: sarà difficile non sentirsi completamente soffocati dai nemici durante l’esplorazione, con tanto di assalti aerei e bombardamenti a tappeto. Va bene voler comunicare che Eden’s Gate sia una setta gigantesca e piena di adepti armati fino ai denti ma il titolo, probabilmente, si è spinto troppo oltre in tal senso. Inoltre, le tipologie dei nemici “drogati” e semi-invincibili ci sono sembrate fuori posto e davvero sgradevoli da combattere, soprattutto considerando il sistema di hitbox claudicante.

 

 

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