Buon 25° anniversario, Kirby!
A Nintendo va sicuramente riconosciuto il merito di riuscire a trattare con estrema cura – e dedizione – le proprie proprietà intellettuali di punta. Lo abbiamo visto con The Legend of Zelda: Breath of the Wild, capolavoro assoluto nel panorama videoludico (che abbiamo deciso di premiare agli ultimi Cyberludus Awards), e con il più recente Super Mario Odissey, l’eccellente platform – in esclusiva Nintendo Switch – che ha fatto innamorare, perdutamente, milioni di giocatori intorno al mondo. Il brand di Kirby si aggiunge a quella lunga schiera di IP che la grande “N”, nel corso degli anni, ha sempre deciso di portare avanti, attraverso diverse iterazioni su console portatili e fisse. Kirby Star Allies, oggetto della nostra recensione, non rappresenta soltanto il debutto della serie su Nintendo Switch ma celebra un traguardo importante per il paffuto personaggio rosa di HAL Laboratory, quello dei 25 anni di età.
Grazie ad un codice review fornitoci da Nintendo, siamo riusciti a mettere le mani – anticipatamente – su questo nuovo capitolo del brand. Le nostre considerazioni?
Scopriamolo insieme nella nostra recensione…
That’s the power of love
Kirby è un personaggio che, nonostante le decine di variazioni sul tema, è rimasto praticamente invariato fino ad oggi. La “paffuta” pallina rosa creata dal genio di Masahiro Sakurai è diventata, col tempo, una delle icone più rappresentative di Nintendo, nonché uno dei personaggi di punta della declinazione “fighting nintendiana” per eccellenza dal nome di Super Smash Bros. La mancanza di evoluzione del roseo personaggio è sia il principale pregio della serie e sia il suo principale difetto, dato che – nel corso di questi anni – non abbiamo assistito a grandi stravolgimenti della formula di gioco originaria. Non è da meno l’oggetto della recensione odierna, Kirby Star Allies, quindicesimo capitolo ufficiale della serie, nonchè primo capitolo ad approdare sull’ibrida Nintendo Switch.
Kirby Star Allies, come da tradizione per la serie, si apre con un incipit piuttosto semplice. Dream Land è nuovamente in pericolo: una pioggia di cuori oscuri inizia ad abbattersi al suolo e il nostro “paffuto” protagonista, a contatto con uno di essi, ottiene la possibilità di spargere – letteralmente – amore. Non è certo una trama in grado di rimanere scolpita nella mente del videogiocatore quella di Kirby Star Allies ( ma d’altronde la serie non è di certo ricordata per questo motivo), ma svolge degnamente il compitino di promuovere l’innovativa meccanica di gameplay introdotta: la possibilità di spargere cuori per reclutare improbabili alleati, in grado di aiutare Kirby nella sua missione di pace.
“Ti mangio, ti mangio…” cit.
Kirby Star Allies riprende quasi totalmente il gameplay dei precedenti episodi, in particolar modo quello dell’ultimo capitolo Kirby: Planet Robobot. Peculiarità del titolo Nintendo è infatti quella di poter “ingoiare” i diversi nemici che ci si pareranno davanti per poi risputarli, abbattendo ostacoli, altri nemici e – soprattutto – risolvere (eccessivamente) semplici puzzle ambientali. Risucchiando i nemici sarà anche possibile copiarne i poteri, per dotare Kirby di attacchi e abilità unici.
Vera e propria novità per la serie è la – precedentemente citata – possibilità di “lanciare cuori” verso gli ignari nemici. Questa nuovo potere di Kirby ci consentirà di ingaggiare fino a 3 personaggi di supporto che, oltre a vantare abilità uniche uno dall’altro, potranno essere controllati da un giocatore aggiuntivo, tramite Joycon (utilizzabili anche singolarmente) o Pro Controller. La modalità cooperativa proposta da Kirby Star Allies è sicuramente la feature più riuscita dell’intera produzione targata Nintendo, anche se abbiamo notato una certa confusione a schermo nelle fasi più concitate in cui, purtroppo, è molto difficile scorgere quello che sta accadendo.
Come già intuibile, Kirby Star Allies non propone un livello di sfida particolarmente elevato: i livelli si lasciano completare piuttosto facilmente, così come le Boss Fight che, sebbene risultino leggermente più impegnativi della media, rappresentano solo una minuscola parte dell’esperienza di gioco proposta. La semplicità con cui è possibile portare a termine l’avventura, inoltre, influisce di molto sulla longevità del titolo, già di suo non particolarmente elevata. Ad aumentare la longevità ci pensano, in parte, i diversi segreti sparsi per i livelli di gioco, similmente a quanto visto con il precedente capitolo.
Potenza tascabile
Sul fronte puramente grafico, Kirby Star Allies rappresenta un netto passo avanti rispetto alle precedenti iterazioni. Sebbene lo stile sia rimasto pressoché invariato rispetto ai suoi predecessori, puntando sempre forte su mondi di gioco variopinti e su personaggi puramente “cartooneschi”, risulta impossibile non notare una forte cura per i dettagli. Kirby e i diversi personaggi di supporto risultano ancora più dettagliati e caratterizzati da un comparto animazioni ancora più diversificato. L’effettistica dei vari attacchi e abilità di ogni singolo personaggio è assolutamente soddisfacente, garantendo sempre uno spettacolo di luci e colori a schermo. Sia in modalità handled sia in quella docked, Kirby Star Allies garantisce un comparto tecnico di spessore, privo di incertezze o cali di sorta.
Buon lavoro anche sul fronte sonoro, in linea con gli standard della serie.
Concludendo…
Kirby Star Allies conferma le nostre buone impressioni dopo la prova della versione demo. Il titolo di HAL Laboratory è un buon platform, divertente al punto giusto, che punta forte su una cooperativa davvero immediata. D’altro canto, come da tradizione per la serie, Kirby Star Allies rischia poco, proponendo poco sia sul fronte novità che su quello relativo al livello di sfida – davvero troppo basso. Un titolo che si rivolge principalmente ai fan storici della serie, legati indissolubilmente al brand fin dalla sua nascita che, sicuramente, troveranno intramontabile il fascine del “paffuto” Kirby e le sue innumerevoli trasformazioni.