Nintendo e i remake autunnali
A pochi giorni dall’uscita di Metroid: Samus Returns (potete leggere la nostra recensione QUI) ecco che Nintendo ci propone un altro remake, questa volta dalla libreria del mai troppo amato Game Boy Advance: Mario & Luigi Superstar Saga. Un gioco il cui peso storico è innegabile, soprattutto alla luce della pesante eredità che andava ad abbracciare, ovvero quella di un certo Super Mario RPG che sul Super Nintendo ha dato il via alla carriera ruolistica dell’ormai “ex-idraulico” baffuto più famoso del pianeta.
Nel lontano novembre 2003 ne uscì un prodotto rispettoso della tradizione ma al tempo stesso freschissimo, capace di reinterpretare la classica formula degli RPG a turni con stile e competenza. La domanda che attanaglia il nostro cuore di Nintendari è una soltanto: a distanza di quattordici anni, quella stessa formula basterà a soddisfare i videogiocatori del 2017? Vediamo in che modo sono intervenuti i ragazzi di AlphaDream sul gioco originale per realizzare questo Mario & Luigi Superstar Saga + Scagnozzi di Bowser.
La magia dei borlotti
La storia è rimasta la stessa – e la cosa non stupisce visto che si tratta pur sempre di un remake – ovvero quella dal taglio fiabesco che seppe conquistarci all’epoca: Mario e Luigi si trovano a dover collaborare per la prima volta con il nemico di sempre Bowser al fine di riconquistare la soave voce della principessa Peach, in questo gioco non in pericolo di vita ma capace solo di mettere in pericolo la vita degli altri con il suo “growl esplosivo” che non può far a meno di usare. A causare tutto ciò è la Strega Ghignarda, personaggio proveniente dal Regno Fagiolino, teatro delle disavventure dei poveri fratelli Mario.
Nonostante una caratterizzazione dei personaggi classici davvero fuori parametro, la narrazione ci è sembrata più elementare di quanto ricordassimo. Non stiamo parlando dei toni che, come da tradizione Nintendo si rivolgono soprattutto ai più piccoli (pur riuscendo a farsi apprezzare dai grandi), bensì lamentiamo una certa pochezza dei dialoghi e numerosi cali del ritmo narrativo che mal si sposano con un gioco ludicamente roccioso come questo.
Certo, si tratta pur sempre di un difetto del videogioco del 2003 riversato nel remake a causa del rispetto che gli AlphaDream hanno avuto nei confronti dell’opera originale, ma è pur sempre un dettaglio macroscopico che il giocatore odierno deve tener presente.
Ma tale rispetto per la “tradizione” potrebbe non bastare al fine di confezionare un gioco in linea con i gusti del mercato.
Per questo motivo Mario & Luigi Superstar Saga si rinnova innanzitutto sotto il profilo tecnico e lo fa alla grande, avvicinandosi a quanto di bello visto negli ultimi capitoli della serie (Mario & Luigi: Dream Team Bros. su tutti). Per farla breve ogni cosa è stata curata maniacalmente, dagli effetti ai fondali, dagli sprite bidimensionali dei personaggi agli inserti poligonali. Insomma, Mario & Luigi Superstar Saga + Scagnozzi di Bowser è una gioia per gli occhi e questo non può far altro che piacere.
Anche sotto il punto di vista ludico le novità sono tali da rendere il gioco decisamente più dinamico, fruibile e divertente.
Lo schermo inferiore del 3DS diventa un supporto vitale per gli esploratori del Regno Fagiolino che avranno, grazie ad esso, sempre sotto gli occhi la mappa: grazie a questo dettaglio il backtracking, forse eccessivo quattordici anni fa, risulta molto più leggero ora. Sempre sul fondamentale touchscreen sarà possibile switchare in qualsiasi momento – quindi più facilmente rispetto al passato – le azioni\salti combinati dei fratelli Mario, controllare le statistiche e salvare in qualsiasi momento. Un’opera di snellimento del macchinoso sistema visto su GameBoy Advance confermata anche da un dilatamento dei tempi di esecuzione degli “attacchi fratelli”, da sempre ostici.
Ci troviamo, dunque, al cospetto di un gioco adatto non solo a coloro che non hanno mai toccato il titolo originale, ma anche a chi vorrebbe concedersi l’esperienza di un “secondo giro”.
Vecchi nemici, nuovi scagnozzi
Dopo circa due ore di gioco, arrivati al Borgo di Fagiolandia, vi verrà presentata la vera novità di questo remake: Scagnozzi di Bowser. La modalità ci permette di inviare sul campo di battaglia il nostro mini-esercito di vecchi nemici contro orde di fagioli al servizio dei “nuovi” cattivi, selezionandone un certo numero a seconda dei propri punti di forza e dei punti deboli degli avversari.
A prima vista potrebbe sembrare un mero tentativo per “allungare il brodo” ma vi basteranno pochi minuti di gioco per capire che è tutt’altro. Basta soffermarsi, infatti, un attimo sul protagonista, un certo Capitan Goomba, la cui presenza sarà capace da sola di giustificare l’intera modalità. Forse è addirittura più divertente di Luigi stesso e vi assicuriamo che non è poco. Il goomba continuerà stakanovisticamente a gestire e motivare le vostre armate le quali, nonostante il buon lavoro e la ferrea volontà del loro capitano, lo tratteranno talmente male da trasformarlo nel nuovo “Fantozzi del Regno dei Funghi”.
Inoltre sappiate che Scagnozzi di Bowser ha anche una funzione narrativa, poichè arricchisce la storia principale di Mario & Luigi Superstar Saga con intelligenza. E se per finire il gioco su GameBoy Advance servivano 15-20 ore di gioco ora, grazie soprattutto a questa magnifica aggiunta, ne serviranno almeno cinque o sei in più.
Concludendo…
Mario & Luigi Superstar Saga + Scagnozzi di Bowser è l’ulteriore prova superata di una Nintendo ormai regina incontrastata dei remake d’autunno, capace di gestire l’effetto nostalgia di titoli storici come nessun altro fino a ora. Il gioco è rimasto praticamente lo stesso dal punto di vista emozionale e narrativo ma ne è stata riveduta e corretta la formula ludica, ora meno macchinosa e più adatta all’utenza odierna. Pur senza strafare anche il comparto grafico regala grandi soddisfazioni (anche se il l’effetto 3D della console non è supportato), mentre quello artistico, come al solito, si assesta su livelli altissimi. Chiude l’offerta un “mini-gioco” come Scagnozzi di Bowser che, alla luce delle nostre 25 ore di gioco circa, si è dimostrato tutto fuorchè mini, sia quantitativamente che qualitativamente.
E fatevelo ‘sto secondo giro nel Regno di Fagiolandia!