Un’occasione sprecata
Gamescom è la più importante kermesse videoludica d’Europa e, di conseguenza, rappresenta una vetrina perfetta per le grandi compagnie del settore. Con Sony che non partecipa più in maniera “completa” all’evento di Colonia – anche perché ha davanti a sé Paris Games Week e PlayStation Experience nel solo 2017 – e trovandoci a pochi mesi dall’uscita di Xbox One X, non stupisce il fatto che Microsoft abbia deciso di presenziarvi attivamente con una presentazione.
Pretendere miracoli da parte di Microsoft sarebbe stato irrealistico ma, al contempo, il Live Event di Xbox avrebbe potuto sfruttare meglio il “silenzio” della diretta concorrente per pubblicizzare la nuova console, magari con qualche piccola sorpresa al seguito. Le cose non sono andate esattamente come c’auspicavamo e la colpa di ciò è da ricercarsi nei fattori che andremo ad analizzare nel corso di questa breve disamina.
Zero annunci
Il Gamescom Event di Xbox è stato presentato da tre personaggi più o meno legati al mondo dei videogiochi con Graeme Boyd che è proprio il Social Marketing Manager della sezione gaming del colosso di Redmond. Purtroppo non importa quanto siano bravi i presentatori quando la carne al fuoco scarseggia.
I trailer in CG di Assassin’s Creed Origins e del nuovo Jurassic World Evolution non hanno fatto certo gridare al miracolo, specie perché legati a due multipiattaforma. L’Ombra della Guerra, il nuovo titolo di Monolith basato sull’universo di Tolkien, è già carta conosciuta e anche esso multipiattaforma. Sul versante annunci c’è stato il via ai pre order di Xbox One X e poco altro.
Per la fine dell’anno arriveranno le edizioni rimasterizzate di tre titoli per tutta la famiglia: Disneyland Adventures, Rush e Zoo Tycoon. Il primo trailer di Recore: Definitive Edition, che tornerà con grafica rimasterizzata e supporto all’HDR, è difficile da far rientrare nella categoria degli annunci mentre l’arrivo di PlayerUnknown’s Battlegrounds su Xbox One è stato una piccola boccata d’aria fresca.
Le uniche esclusive Xbox che continuano a destare sincero interesse, almeno in chi vi scrive, sono Forza Motorsport 7 e Cuphead. Anzitutto, Il corsistico di Turn 10 non vanta soltanto un sostanziale upgrade in fatto di risoluzione su Xbox One X ma anche evidenti migliorie grafiche rispetto alla controparte standard, poi c’è Cuphead che stupisce grazie a uno stile visivo sublime e a un gameplay frenetico.
In un’altra situazione avremmo potuto pensare a un grande recap del prossimo futuro di Xbox ma con una console in arrivo e ancora molto da dimostrare, Microsoft doveva fare di più.
Puntare sui cavalli sbagliati
Xbox One – lo sanno anche i muri – offre un servizio di grande valore dal punto di vista ludico: la retrocompatibilità. Nessuno ha intenzione di sminuire l’importanza di questa funzione, così come nessuno ha mancato di notare l’annuncio di più di 100 giochi che sfrutteranno la potenza di Xbox One X tramite aggiornamenti appositi… ma allora dov’è il problema?
“Il supporto Xbox One X ai vecchi titoli verrà aggiunto gratuitamente”, questa è la frase che è stata ripetuta più e più volte nel corso del Live Event, quasi come fosse una gentile concessione da parte della compagnia. Nel frattempo, tra i 100 titoli annunciati – l’unico gioco che sembra sfruttare in toto Xbox One X è Forza Motorsport 7. Quali altre versioni Xbox One X potranno vantare non soltanto un upgrade della risoluzione ma anche migliorie grafiche ad hoc? Non è stata fornita ancora una risposta più precisa a queste domande.
Allo stesso modo, spostare sempre il filo del discorso sulla retrocompatibilità non risolverà quello che è, attualmente, il più grande problema di Xbox: la mancanza di esclusive di peso.
Xbox One X è potentissima, anzi è la più potente console mai creata ma servono urgentemente dei titoli first party che possano “legittimare” il suo debutto sul mercato.
A questo punto ci chiediamo, non sarebbe stato meglio evitare del tutto questa “conferenza”?