Senza sapere quando
Quarto appuntamento con il “glaciale” assassino di IO Interactive. Dopo una pausa di circa due mesi, 47 è pronto a gettarsi nuovamente nella mischia in un lussuoso resort di Bangkok, proponendo la solita dose di divertimento, varietà ma soprattutto di quella libertà di azione che, sin dal primo episodio, questa nuova iterazione della saga sa offrire.
Dopo aver spolpato in lungo e in largo quest’ultimo episodio di Hitman, siamo finalmente pronti ad offrirvi il nostro parere definitivo.
Buona lettura!
Club 27
Bangkok è il quarto episodio dei sette previsti per questo nuovo capitolo di Hitman. Dopo le altissime vette toccate dall’eccellente Sapienza, una tra le mappe più riuscite in termini di level design e libertà d’azione, siamo volati nella “ridente” Marrakesh rimanendo comunque soddisfatti per la qualità generale della nuova location. Questo nuovo capitolo ambientato a Bangkok, d’altro canto, non riesce a raggiungere le vette di memorabilità che l’episodio italiano era riuscito a regalare, pur rimanendo un buon prodotto che per certi versi ci ha ricordato la prima missione a Parigi.
Il Club 27, resort presso il quale dovremo portare a termine il duplice assassinio, si sviluppa piuttosto verticalmente in termini di level design. Non mancheranno le solite opportunità di infiltrazione grazie alla varietà del personale presente nell’albergo: dal cameriere, al cuoco fino al tecnico del suono, le opportunità date da questo episodio sono davvero innumerevoli.
Passiamo ora ai bersagli. Il primo, Jordan Cross, cantante di una rock band chiamata The Class, si trova all’interno del Club per celebrare il suo compleanno e per incidere un nuovo singolo per il suo album. La rockstar, finita sul libro nero dell’Agenzia, sembra essere colpevole dell’omicidio della sua fidanzata, l’attrice Hannah Highmoore, precipitata dal terrazzo della sua abitazione mentre si trovava in compagnia di Jordan Cross. Una casualità? Per i parenti della vittima il colpevole è uno soltanto, ed ecco il motivo per cui il miglior assassino dell’Agenzia si ritrova ad operare sul campo.
Il secondo, ed ultimo, bersaglio è Ken Morgan, ovvero l’avvocato che ha fatto scagionare Cross da tutte le accuse.
https://www.youtube.com/watch?v=iy7p9IkAmj0
Entrambi i bersagli si trovano in sezioni diametralmente opposte della mappa. Se da un lato, potrete sorprendere l’avvocato Morgan a bazzicare più e più volte all’esterno del resort – visto che secondo il dossier non ha ancora effettuato il check in – in compagnia di una guardia del corpo, Jordan Cross si troverà in uno studio di registrazione interno al Club e per raggiungerlo sarà quindi necessario infiltrarsi in molte aree altamente sorvegliate dell’albergo.
Nelle nostre varie prove dell’episodio, abbiamo tentato diversi approcci per eliminare nella maniera più efficace – e pulita – i due bersagli. Dal semplice “cecchinaggio” da zone raggiungibili dalla nostra camera d’albergo, fino al camuffamento da tecnico del suono per manomettere il microfono di Cross e folgorarlo durante le registrazioni. Ovviamente le possibilità offerte sono tantissime e all’utente non resta altro che giocare e rigiocare la missione per scoprirle e sperimentarle tutte.
Rispetto ai precedenti episodi, abbiamo trovato in Bangkok il capitolo più complesso di questa nuova iterazione della saga. Il Club è un luogo affollatissimo, con molti livelli di sicurezza e sezioni altamente labirintiche, fattori che vi costringeranno ad approcciare questa mappa in maniera più ragionata rispetto alle precedenti.
Il singhiozzare delle DirectX 12
Nonostante gli enormi passi avanti compiuti dagli sviluppatori nell’ottimizzazione del motore di Hitman, siamo ancora una volta obbligati ad evidenziare gli enormi problemi dettati dal supporto alle DirectX 12. Sebbene ora i problemi di mancato caricamento delle texture siano meno marcati rispetto a prima, abbiamo evidenziato svariati fenomeni di freeze e crash, problemi che non sono presenti una volta lanciato il gioco in modalità DX 11.
Sul fronte prettamente estetico, Bangkok riesce comunque a regalare ottimi scorci. Gli interni del Club sono frutto del lavoro certosino del team di IO, anche se permangono le solite texture in bassa definizione e un character design tutt’altro che entusiasmante. Buono il sonoro anche se, come evidenziato per il precedente episodio, ci saremmo aspettati una differenziazione delle lingue più marcata per rendere realmente unici i diversi paesi proposti.
Concludendo…
Qualitativamente parlando, questo quarto episodio di Hitman non si distacca da quanto visto con Marrakesh. Questa nuova identità “episodica” della serie, che fin dal suo annuncio ci fece storcere non poco il naso, sta riuscendo lentamente a convincerci con capitoli vari e piuttosto divertenti da giocare anche più volte.
Mancano ancora tre episodi al tanto atteso finale e noi saremo qui, ovviamente, pronti a fornirvi il nostro parere.
Buona divertimento!