Le migliori canzoni dei videogiochi in una TOP dieci (+1) per tutti i gusti!

Quest’oggi abbiamo raccolto per voi le migliori canzoni dei videogiochi. Specifichiamo che per questa classifica abbiamo deciso di considerare esclusivamente i brani “cantati”, mentre quelli strumentali e le soundtrack in generale saranno momentaneamente escluse per diventare oggetto di una futura Top 10.

Dovevano essere dieci, come di consueto, ma non siamo proprio riusciti a tagliar fuori l’undicesima: per questo beccatevi la prima TOP 10 (+1) di Cyberludus.

Buona lettura e, soprattutto, buon ascolto!


 

11. Still Alive – Portal

Non siamo riusciti a tenerlo fuori dalla classifica delle migliori canzoni dei videogiochi. Il primo Portal si concludeva con la sconfitta di GLaDOS che, dotato addirittura dell’abilità di cantare, suggeriva al giocatore che in realtà era “ancora vivo”, preannunciando un imminente seguito. L’interpretazione della cantante Ellen McLain – con una leggera modifica alla voce dal punto di vista dell’effettistica – arricchisce con la sua carica di comicità sia i titoli di coda, sia la caratterizzazione di GLaDOS, tanto che il personaggio stesso diviene uno dei più amati dai videogiocatori di tutto il mondo. A questo si aggiunge anche l’orecchiabilità del motivetto, davvero molto “catchy”. DIVERTENTE.

10. Everything’s Alright – To the Moon

 

Sembrava impossibile che un titolo programmato con RPG Maker potesse essere così carico dal punto di vista emotivo. In fondo non servono i soldi per scrivere una bella storia, e quella di To the Moon, tanto bella quanto triste, è frutto del genio solitario di Kan Gao. Un racconto delicatissimo in cui amore, morte, autismo, ricordi, sogni e speranze si intrecciano senza mai scadere nel pacchiano, senza mai eccedere. To the Moon non delude neanche sotto l’aspetto sonoro, interamente composto dallo sviluppatore sopracitato, eccetto il brano che vi proponiamo che è della bravissima Laura Shigihara, capace di accompagnare i momenti più commoventi del gioco con incredibile dolcezza. Farvi sfiorare dalle sue note dopo aver “vissuto” il dolore del protagonista è un’esperienza che vi consigliamo senza riserve. COMMOVENTE.

9. Eyes on Me – Final Fantasy VIII

Quando la canzone partì per la prima volta rimasi esterrefatto dalla delicatezza delle sue note, sorpreso di come un brano romantico potesse enfatizzare il momento difficile che Squall e Rinoa stavano vivendo – per non spoilerare troppo dico solo che si trovavano nello spazio alla mercè del risveglio di Adele, la strega del passato – nonostante il tono non drammatico. Eyes on Me racconta in realtà tutt’altro, di un amore vissuto tra una cantante che si sta per esibirsi e un suo spettatore presente in sala, tema perfettamente in linea con un’altra romance presente nel gioco. In Final Fantasy VIII, infatti, il brano è scritto e interpretato dalla pianista Julia Heartilly, oggetto delle attenzioni amorose di Laguna Loire, alter ego del protagonista. In questo caos di trame e sottotrame, collegamenti e chiavi di lettura, vi consigliamo di abbandonarvi alla dolce melodia di una Faye Wong in grande spolvero. ROMANTICA.

 8. Build that Wall – Bastion

 

Anche se dal titolo potrebbe benissimo essere la colonna sonora dell’odierna campagna elettorale repubblicana d’oltreoceano, Build that Wall è un pezzo di gran classe, dalle suggestioni country e impreziosito dalla voce morbidissima e avvolgente di Ashley Barrett. Il contrasto tra questa atmosfera “smooth” e i toni quasi minacciosi del testo –  “So build that wall and build it strong, ‘cause we’ll be there before too long” – si sposa alla perfezione con Bastion, in cui saremo chiamati a cercare il modo di costruire un posto sicuro in un mondo che sta cadendo letteralmente a pezzi. Il livello di questo brano risulta ancor più straordinario alla luce del fatto che il titolo in questi è un economicissimo indie. DELIZIOSA.

7. Late Goodbye – Max Payne 2: The Fall of Max Payne

La collaborazione tra i ragazzi di Remedy e i Poets of the Fall per il secondo capitolo della saga di Max Payne è sicuramente stata una mossa vincente. Lo stile americano del gruppo rock finlandese ben si sposa con la vicenda dello sfortunato poliziotto di New York, e Late Goodbye non fa altro che confermarlo. Dentro c’è una lunghissima nottata al volante, fatta di depressione e riflessioni, cupe almeno tanto quanto un Max Payne in caduta libera dentro di se, schiacciato da un passato dolorosissimo da una parte, e un presente difficile dall’altra. Un rock leggero ma dai toni noir che ha fatto dunque la fortuna del gruppo – tornerà infatti a collaborare con i Remedy anche con Alan Wake – e che siamo sicuri apprezzerete anche voi durante una di queste notti di fine estate. INQUIETA.

6. Sins of the Father – Metal Gear Solid V: The Phantom Pain

La voce di Donna Burke è incredibile, è piena, è struggente come poche altre, e riesce a rendere indimenticabile una delle colonne sonore più cinematografiche che l’intera industria ricordi, accostabile per qualità a qualsiasi produzione del grande cinema (chi ha detto James Bond?). Con questa “Sins of the Father” si tocca l’acme assoluto per spettacolarità, in un crescendo di pathos che si insinua sotto pelle fino all’esplosione finale della voce della Burke, che, siamo sicuri, non mancherà di emozionarvi. Abbiamo scelto questa versione “live” per mostrarvi le competenza di una professionista, capace di reggere una canzone in presa diretta con la stessa qualità di una versione in studio di registrazione. Prendetevi poco più di sei minuti della vostra giornata e riflettete su quanto il media “videogioco” possa essere vicino a quello del cinema anche sotto questo punto di vista. CINEMATOGRAFICA.

5. You Were There – Ico

 

Guardate con attenzione l’immagine sul bookcase di Ico. È desolante. Ico e Yorda sono poco più che bambini ma si trovano già soli, perduti in un castello enorme e intenti a sfuggire alle ombre. Ma questa solitudine è già troppo per loro due, ed è loro ferma intenzione quella di sopravvivere insieme, senza lasciarsi mai, mano nella mano. You Were There è proprio questo, un’introduzione minimalista, a tratti desolante, interrotta dall’arpeggio di una discretissima tastiera, il tutto mentre la voce di un bambino canta di speranza. E con essa cresce gradualmente anche la ritmica e la partecipazione degli altri strumenti. Noi, a distanza di anni continuiamo a sorridere pensando alla delicatezza con la quale il Team Ico ha deciso di accompagnare la storia altrettanto delicata del suo gioco. Vogliamo consigliarvi non solo l’ascolto del pezzo, ma anche di giocare almeno una volta nella vita a questo incredibile capolavoro. DELICATISSIMA.

4. Still Alive – Mirror’s Edge

Un pezzo eccezionale, adattissima al contesto di Mirror’s Edge che, a parer nostro, rimane un prodotto sottovalutatissimo, anche da parte di un publisher che non gli dedica abbastanza attenzioni. Still Alive è una canzone che parla di tenacia, che sa di libertà e colore, in grado di fare da contraltare al distopico totalitarismo di cui il mondo di gioco è vittima, bianco e sterile come i suoi palazzi. La protagonista, Faith, altri non è che la paladina di un individualismo messo a dura prova da un’omologazione di regime sempre più attuale, ma destinata a fallire grazie a persone come lei. Still Alive ne è l’inno e Lisa Miskovsky la più che degna interprete, brava soprattutto a non eccedere mai, di esser capace di donare personalità al pezzo senza mai invadere l’ariosità e la freschezza di un sound ricercato e squisitamente elegante. Una straordinaria canzone da ascoltare quando abbiamo bisogno di evadere dalla routine che ci opprime. LIBERA.

3. The Wolven Storm – The Witcher 3

 

 

The Witcher 3 è un gioco che non lesina di certo in momenti memorabili. Uno di questi è senza ombra di dubbio l’esibizione di Priscilla che, attraverso la sua voce angelica e l’arpeggio mai invasivo di un liuto, offre una canzone struggente e malinconica come poche. Il testo è adagiato così bene sul tempo della musica da rendere difficile credere che la versione originale sia quella in polacco – il pezzo che vi proponiamo quindi è un’incredibile traduzione in inglese. Nei pochi minuti di esibizione dimenticherete ogni obiettivo, compresa la ricerca di un Dandellion troppo chiacchierone, e con voi ci saranno le lacrime di tutti gli spettatori (virtuali) a tenervi compagnia. Un momento di vera poesia in un gioco che è già leggenda. STRUGGENTE.

2. The Song of the Dragonborn – The Elder Scrolls V: Skyrim

Entrato ormai nella cultura pop degli anni ’10 del ventunesimo secolo, Skyrim è per molti sinonimo perfetto di epicità. Gran parte del merito è sicuramente dovuto a The Song of the Dragonborn che, a partire dal primissimo teaser del gioco, ha fatto venire la pelle d’oca a svariate generazioni di videogiocatori. Completamente orchestrale, si appoggia su un tema caro ai giocatori di Morrowind – uscito una decina di anni prima – e aggiunge ad esso un testo assai peculiare perchè cantato interamente nella lingua dei draghi, da un poderosissimo coro di voci maschili. Prima di mettere play siete pregati di indossare il vostro elmo cornuto e brandire la vostra antica ascia da guerra nord. EPICA.

 

1. Baba Yetu – Civilization IV

 

Il primo posto di questa classifica dedicata alle migliori canz0ni dei videogiochi è stato facilissimo da assegnare al brano di Civilization IV. Non a caso è l’unica canzone scritta appositamente per un videogioco a vantare un Grammy Awards (2011). Baba Yetu  è un “Padre Nostro” in Swahili che, attraverso l’uso iniziale di suggestioni tribali e un crescendo orchestrale, riesce magistralmente a richiamare alla mente il cammino dell’uomo nella storia, enfatizzando clamorosamente bene l’atmosfera del già meraviglioso titolo di Firaxis. Le parole non bastano a descriverne la perfezione compositiva e la qualità dell’interpretazione della “Soweto Gospel Choir”. Godetevi il video, felici della consapevolezza che anche il prossimo Civilization VI vedrà lo zampino del buon Christopher Tin per la main theme. MAGISTRALE.

Questa classifica, anche se personalissima, racchiude le dieci (undici) migliori canzoni dei videogiochi che meritano di essere ascoltate anche al di fuori delle nostre sessioni ludiche. Voi? Ne avete altre da consigliarci? Se sì lasciateci un commento e fatecelo sapere…

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Studente di "Archeologia e Culture Antiche" all'università di Salerno, passa il suo tempo interessandosi di tante, troppe cose. Nulla però è in confronto della sua passione per i videogiochi, quasi insana. Predilige il gioco su PC, il retrogaming, gli RPG e gli strategici, ma non disdegna tutto il resto, ad esclusione dei simulatori di guida che evita neanche fossero debiti.

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