Diamo finalmente un senso a quel machete
Dopo un esordio non particolarmente brillante, la storia di The Walking Dead: Michonne, spin-off di Telltale dedicato alla spadaccina ammazza-zombie, si arricchisce finalmente con un secondo episodio, intitolato Give no shelter. Il primo capitolo “In Too Deep” ci aveva lasciato abbastanza perplessi: da grandi appassionati della Telltale games, ci aspettavamo una trama ricca di azioni, colpi di scena e personaggi ben caratterizzati, tutti elementi che il primo tiepido episodio non è riuscito a darci. Contestualmente, siamo lieti di annunciarvi che Give no shelter è tutt’altra storia.
Bad ass Michonne!
Nel precedente episodio abbiamo lasciato la nostra eroina nelle discutibili mani degli abitanti della colonia di Monroe. Randall e sua sorella Norma, a capo della comunità, hanno arrestato Michonne, Pete, Samantha e Greg con l’accusa di furto.
Guidati da Michonne e grazie ad un aiuto interno, i prigionieri riescono a fuggire da Monroe dopo essersi fatti strada tra le guardie allarmate dalla fuga e, ovviamente, orde di non morti. Finalmente vediamo Michonne all’opera come Kirkman comanda: determinata, forte e tremendamente incazzata! Arrivano i canonici non morti “comandati” da Michonne per superare indisturbati frotte di zombie distratti dall’odore dei loro simili.
Da questo momento in poi la storia si sviluppa in un’altalenante susseguirsi di emozioni che vanno dalla paura, all’orrore, allo shock assoluto… in perfetto stile Telltale.
Inseguiti da Randall e dalle sue sentinelle, il gruppo si trova costretto a rifugiarsi a casa di Samantha e Greg, i giovani ragazzi accusati anch’essi di furto. Durante la fuga, la giovane Samantha viene ferita e portata “di peso” a casa da Michonne. Dopo una scena a dir poco straziante, Michonne riesce a “curare” Samantha. Durate la nostra breve permanenza a casa della ragazza, faremo la conoscenza del resto della suo famiglia che ci rivelerà quale dettaglio sulla sua storia. I nuovi personaggi e le loro vicende si sviluppano contemporaneamente al dramma psicologico che coinvolge Michonne e le sue figlie scomparse. Da qui in poi, un crescendo di adrenalina e sangue vi porterà faccia a faccia col violento Randall e una chiave inglese…
Lo slow motion fa sempre figo!
Sin dai primi minuti di gioco, il carico di azione ed emozioni che anima questo episodio ci travolge con splendida veemenza. Sfortunatamente la sensazione non durerà molto a lungo, dato che anche Give no shelter ha la durata media di circa 1 ora. Troppo poco, malgrado questo episodio offra molte più soddisfazioni del precedente.
Le scene della fuga, del combattimento con i non morti e la lotta contro le guardie di Monroe regalano momenti di azione memorabili, irrobustiti da effetti di slow motion sfruttati magistralmente.
Give no shelter tenta inoltre di moderare la banalità degli onnipresenti quick time event con nuove meccaniche di gioco contestuali, che richiedono di colpire o afferrare particolari punti del nemico, o di eseguire un’azione per un periodo di tempo determinato dallo stesso giocatore. Presenti ancora le classiche sequenze di tasti da premere, questa volta leggermente (molto leggermente) più difficili, e sempre alternate ai classici dialoghi multipli di Telltale, coinvolgenti e sfocianti in scelte spesso estreme.
L’interessante, quanto repentino, sviluppo della trama e il cambio di scenario pongono Give no shelter su un piano nettamente superiore rispetto al primo episodio, e riescono a tenere il giocatore ben incollato alla sedia.
Nonostante la longevità dell’episodio resti praticamente invariata, Give no shelter risulta molto più emozionante e coinvolgente rispetto al primo episodio. Giocando a questo secondo capitolo siamo stati finalmente investiti dalla potenza e dal carisma del personaggio di Michonne, un’immedesimazione che spinge a voler affrontare, famelicamente, il resto dell’avventura, per scoprire il “finale” della storia e il destino dei suoi protagonisti. Se il primo episodio, da solo, non vi aveva ancora convinto delle potenzialità di questo spin-off, Give no shelter potrebbe farvi cambiare idea, in attesa di quello che si prospetta essere un grande episodio finale.