Te voy a matar! (Cit.)

Resident Evil è una saga che non ha bisogno di presentazioni, né tanto meno di lodi o riconoscimenti. No, sappiate che questa lista è solo una piccola dedica, senza neanche un ordine preciso (considero ognuno dei momenti citati sullo stesso piano), ad alcuni degli avvenimenti che più mi sono rimasti impressi nella mia memoria videoludica.

Avvenimenti che, va appuntato, sono per lo più ridicoli e dissacranti. Situazioni così assurde e fuori luogo da essere ormai ben piantate nell’immaginario collettivo di chi in un modo o nell’altro ha dovuto affrontare gli zombie made in Capcom.

D’altronde cosa sarebbe stato Resident Evil senza battute di cattivo gusto e chokeslam degni della peggiore puntata della WWE?

 

10 – L’inizio della leggenda

Il 1996 fu l’anno di Resident Evil, quando io avevo a malapena due anni e del gioco in questione non riuscivo neanche a pronunciare il titolo. Nato da un’idea di Shinji Mikami, il gioco si presentava come un survival horror in terza persona in cui si potevano affrontare due diverse campagne.

L’ottimo mix di azione, difficoltà e risoluzione degli enigmi ebbe un buonissimo riscontro da parte del pubblico e della critica. Ma ciò che non dimenticherò mai di questo gioco è l’intro (con attori reali) che introduceva il giocatore alle vicende, una delle cose più trash (e per certi versi terrificante) della storia dei videogiochi.

Ma basta con le parole, guardate voi stessi.

 

9 – Una battuta spiacevole

Siamo ancora nel primo Resident Evil, anche se la scena in questione è dedicata a Barry. Oh Barry. Da solo potrebbe riempire questa top 10. Nella campagna di Jill vedremo la nostra protagonista bloccata in una stanza-trappola. La situazione sembra essere disperata, almeno finché non fa la sua apparizione Barry, uno dei pochi sopravvissuti al video introduttivo del gioco. Jill scamperà alla morte grazie all’intervento del baffuto compagno di squadra, che poco dopo pronuncerà una delle battute più stupide e indimenticabili della saga.

Godetevi la scena.

 

8 – William Birkin

Resident Evil 2 è unanimemente riconosciuto come il miglior capitolo della saga. Uscito appena due anni dopo il primo Resident Evil, il gioco conquistò pubblico e critica (tanto da essere il più venduto della saga) grazie a grossi miglioramenti tecnici, a una storia meno “leggera” e decisamente interessante, e, più in generale, a una realizzazione qualitativa, per l’epoca, fuori parametro. Inizialmente pensavo di inserire l’assurdo enigma nella stazione di polizia, prima di realizzare che il cattivo principale della storia di Leon, Birkin, era molto più appropriato. Grazie alle sue innumerevoli trasformazioni, Birkin diede inizio a quello che sarebbe diventato, da lì in poi, un classico della saga: un nemico presente in tutto il gioco, sempre pronto a evolversi in qualcosa di ancora più mostruoso.

 

7 – Nemesis

Resident Evil 3 uscì all’incirca un anno dopo il secondo capitolo, ed è forse uno dei titoli più controversi della serie. Inizialmente sarebbe dovuto essere tutto un altro gioco, ma Capcom fu costretta a cambiare i suoi piani a causa delle pressioni di Sony, che voleva ci fossero almeno tre capitoli della saga all’interno della propria libreria. La situazione divenne ancor più complicata quando metà del team di RE fu impegnato su Dreamcast nello sviluppo dell’ambizioso Code Veronica, che oggi i fan ritengono il vero seguito del secondo capitolo.

Resident Evil 3 non è un gioco perfetto: Jill torna in ottima forma e con una piacevole minigonna, ma è l’unica protagonista di un gioco breve, mal bilanciato (spesso e volentieri conveniva evitare a piè pari ogni nemico del gioco) e con dei controlli mal progettati. Ciò che ha però reso questo titolo assolutamente indimenticabile è proprio il mostro che dà il sottotitolo al gioco: Nemesis.

Potentissimo, senza rimorsi e brutale, con la pazienza di uno stalker vi tormenterà dall’inizio alla fine. Ecco la sua prima apparizione.

 

6 – Code Veronica

Accennato non a caso poco sopra, Resident Evil: Code Veronica è tutt’ora considerato uno dei migliori giochi della saga. L’introduzione del 3D, l’ottimo gameplay e una trama intrigante, hanno reso questo capitolo uno dei più amati in assoluto, tanto da venire successivamente riportato su Playstation 2 con qualche lieve miglioria. La scena in questione riguarda un breve scontro fra Wesker e Alexia (la vera antagonista del gioco), e pur non brillando particolarmente per gli standard odierni, ai tempi era qualcosa di sorprendente, sia a livello tecnico che registico.

Senza dimenticare – ovviamente – quel delizioso tocco di trash.

 

5 – Zero

Sconosciuto ai più, Resident Evil 0 è un titolo unico all’interno della saga. Pubblicato verso la fine del 2002, arrivò sugli scaffali pochi mesi dopo il remake su Gamecube del primo capitolo della saga, con il quale condivideva il motore grafico. Il gioco è un prequel che narra le sorti del precedente team mandato sulle montagne di Arklay, lo stesso che Jill e Chris vengono mandati a cercare nel primo capitolo della saga.

La durata della storia era piuttosto breve e l’introduzione di un partner a cui badare durante l’avventura non venne vista particolarmente bene, ma si tratta pur sempre di un tassello fondamentale all’interno della storia della saga.

Ecco a voi quindi l’inquietante video introduttivo.

 

4 – Il ritorno di Leon

Resident Evil 4 viene tutt’ora considerato come la vera killer application della saga. Forte di un gameplay radicalmente rivoluzionato e caratterizzato da una qualità tecnica spaventosa, questo capitolo è tra i più amati della serie, tanto che ancora oggi continua a essere riproposto in tutte le salse.

Uscito originariamente su Gamecube nel 2005, la storia ruota attorno alla ricerca della figlia del presidente degli Stati Uniti, rapita da una setta religiosa e condotta in una remota regione della Spagna. Eroe solitario di questa avventura è uno spettacolare Leon Scott Kennedy che, dopo gli avvenimenti di Raccoon City, è diventato un vero e proprio 007.

Il pezzo che vi propongo è il primo vero combattimento all’interno del villaggio, ancora oggi indimenticabile per colpa di quel dannato tipo con la motosega.

 

3 – QTE e dialoghi tra le righe

Tocca ancora a Resident Evil 4, questa volta durante un video interattivo. Il quarto capitolo ha introdotto tante novità e cambiamenti, prima fra tutti la controversa rimozione del virus zombie in favore di un temibile parassita. Il gioco segnò anche l’esordio dei quick time event nella serie, sia durante il normale gameplay che nel corso delle cutscene.

Capitava infatti che, durante un video, il giocatore si trovasse improvvisamente chiamato a dover premere una sequenza di tasti, una circostanza che, il più delle volte, portava Leon ad affrontare una morte orribile. Perché, sapete, di solito i video si guardano e basta. Ecco a voi una delle sequenze meglio riuscite, e allo stesso tempo più snervanti del gioco.

 

2 – Chokeslam 

Resident Evil 5 è un gioco che offre sensazioni alterne. In molti si aspettavano un seguito del quarto capitolo, simile sia nelle meccaniche che nella durata. Peccato che proprio questo capitolo, uscito nel 2009 per la settima generazione di console, introdusse una delle meccaniche meno apprezzate della saga: dotato di un ottimo comparto visivo e dello stesso iconico gameplay del prequel, Resident Evil 5 sfoggiava una modalità co-op che, da lì in poi, sarebbe diventata un elemento ricorrente della saga.

Non me ne vogliate, ma io ho adorato questo capitolo. La modalità cooperativa mi ha rubato quasi un centinaio di ore in compagnia di amici e beneauguranti, e la storia mi ha letteralmente fatto impazzire. È così ridicola e ricca di momenti trash che l’intrattenimento è garantito. E poi, avanti, vogliamo parlare di Wesker? Uno dei cattivi più spettacolari di sempre, dotato di poteri ridicolmente fuori scala, e di un carisma unico.

Ecco quindi a voi una scena che lo vede protagonista, tra coreografie notevoli e una regia fin troppo curata.

 

1 – L’apoteosi di Wesker

Tocca di nuovo a lui, essì. Prima dell’incredibile combattimento finale di Resident Evil 5, Chris e Sheva si ritrovano ad affrontare Wesker in un altro scontro a mani nude. Le coreografie sono davvero impressionanti, tanto che la versione cinematografica di Resident Evil Afterlife ha voluto ricreare lo stesso scontro sul grande schermo (con risultati imbarazzanti), ma non solo: durante la scena Wesker svela finalmente il suo piano.

E sì, è assolutamente ridicolo.

Ci manchi Wesker, eri il cattivo per eccellenza. #bringbackWesker

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