DLC sì o DLC no?

Come di consueto in questi casi, l’uscita del primo DLC per Call of Duty: Black Ops III spinge buona parte della platea videoludica a chiedersi: “ma vale la pena di spendere quindici meuri per un paio di mappe?”. Non esiste ovviamente una risposta univoca per una domanda di tale rilevanza cosmica ma, partendo dal presupposto che già ne avete spesi una settantina per il gioco base, la risposta probabilmente è: “diamine, sì!”. Semplicemente perché l’obiettivo cardinale dei DLC di un qualsiasi Call of Duty rimane quello di dare una “rinfrescatina” alla routine giornaliera di decine di migliaia di fragger in giro per il mondo, proponendo nuove ambientazioni per i loro exploit battaglieri. Trattasi pertanto di un acquisto completamente opzionale, che smette di essere tale solo nel caso siate soliti passare diverse ore ogni giorno a urlare improperi contro la schiera di dodicenni che ha appena massacrato la vostra squadra. Partendo da questo presupposto, Call of Duty: Black Ops III – The Awakening si presenta come un DLC “standard” per il genere al quale appartiene, e offre una quantità di contenuti – tutto sommato – in linea con l’esborso richiesto. Per quanto riguarda la qualità delle singole aggiunte, nelle prossime righe vi offriremo una panoramica sulle nuove mappe incluse in The Awakening.

Splash

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La mappa Spash, colloquialmente denominata “l’Aquafan della morte”, è ambientata all’interno di un parco acquatico a tema – ovviamente – piratesco. L’estetica ipersaturata e coloratissima della mappa risulta tanto piacevole all’occhio quanto ingannevole al colpo, e rende spesso difficile distinguere efficientemente i nemici.

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Questa caratteristica, unita alla diversità delle possibili distanze di fuoco dell’ambientazione, rende Splash una mappa adatta sostanzialmente a tutti i tipi di giocatori, sebbene qualche “wall glitch” nella zona centrale finisca talvolta col favorire campers e disonesti assortiti.

Gauntlet

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Gauntlet è, con le sue tre aree tematiche, è probabilmente la mappa simbolo dell’espansione. E a ragion veduta, ci sentiamo di aggiungere, perché le diverse sezioni sono strutturate in modo da favorire tre approcci allo scontro molto diversi. Se i vicoli dell’area urbana, infatti, ben si adattano al grilletto facile del rusher più adrenalinici, gli alberi della zona boscosa favoriscono i giocatori più pazienti e tattici, sia a corto che a medio raggio, mentre le anguste aperture e il terrificante ponte sospeso dell’area innevata offrono spunti interessanti agli amanti dei colpi sulla distanza (leggasi camperoni maledetti). Senza dubbio, la mappa più divertente e varia del pacchetto.

Rise

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Il cantiere industriale della mappa Rise rappresenta la location meno interessante del pacchetto Awakening. Questo perché il design industriale della mappa puzza di “già visto” in molte sue sezioni, anche se lo scenario si adatta, in effetti, a tutti i tipi di gunplay, con un accento forse più marcato sugli scontri a media distanza. La zona centrale, in particolar modo, è composta da uno spiazzo aperto facilmente “cecchinabile”, sebbene i trespoli sopraelevati lascino il tiratore esposto ad eventuali ritorsioni alle spalle.

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La zona esterna del cantiere, carica di ostacoli, si presenta poi come il teatro perfetto per schermaglie di gruppo a breve distanza. In generale, la mappa funziona bene a prescindere dalle preferenze dei singoli giocatori, adattandosi ad una grande varietà di scenari. Un classico caso di generica versatilità.

Skyjacked

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Questa mappa è un incubo. Veramente ragazzi, gli sviluppatori responsabili del suo desing dovrebbero essere scomunicati per istigazione alla bestemmia furibonda. Avete presente la nave della mappa Hijacked di Black Ops II? Ecco, questa è la sua versione volante. Parliamo di una mappa stretta e lunga, divisa su tre livelli uno più doloroso dell’altro, che costringe le due formazioni ad un ritmo frenetico e forsennato.

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Si tratta della mappa perfetta per un “tutti contro tutti” vecchio stile, sebbene all’ennesima morte da “spawn” buona parte dei giocatori si ritrovererà a piangere sommessamente sussurrando oscure minacce in sanscrito. Skyjacked è una mappa con una natura ben definita, evitatela se non vi piace risolvere le vostre questioni “faccia a faccia”.

Der Eisedrache

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La scelta di lasciare – momentaneamente – in sospeso le vicende dei sopravvissuti della campagna anni’30 di Shadows of Evil, passando ad un’ambientazione che rappresenta il continuo di un contenuto (The Giant) offerto esclusivamente ai proprietari delle edizioni speciali di Black Ops III, ci è sembrata piuttosto discutibile. Sebbene Der Eisedrache ci riporti a fronteggiare una delle fazioni che più amiamo massacrare, ovvero i Nazi Zombie, avremmo preferito che Treyarch continuasse a raccontarci le vicende dei quattro assassini di Shadow of Evil. Malgrado queste considerazioni, il castello austriaco che racchiude l’ambientazione risulta ben strutturato e piacevolmente atmosferico, nonché il teatro perfetto per sfogare lo storico odio della popolazione videoludica nei confronti dei non-morti in generale.

CI PIACE
  • Buona quantità di contenuti
  • Mappe ben strutturate e varie
NON CI PIACE
  • Sarebbe stato bello vedere un proseguo diretto della modalità Shadow of Evil
Conclusioni

Un DLC “standard” che aiuterà i codders a saziare i propri appetiti distruttivi per qualche tempo

7.8Cyberludus.com

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