Reliquie di un antico passato
Ci sono giochi che hanno fatto la storia dei videogame ed hanno rappresentato il punto di svolta di un genere o di una generazione di videogiocatori. Se in questo momento stiamo assistendo, sia su Pc che su console old e next- gen, ad un’offerta focalizzata sul multiplayer e soprattutto sul genere che lo rappresenta meglio, ovvero gli FPS, al termine degli anni ’90 i giocatori su personal computer hanno assistito alla diffusione di un genere che ha coinvolto milioni di giocatori. Stiamo parlando degli RTS, o meglio i giochi strategici in tempo reale. La serie Age of Empires, dell’ormai defunta Ensemble Studios, nasce proprio in quegli anni e, a suo modo, è riuscita a rivoluzionare un genere. Battaglie in tempo reale, centinaia di guerrieri su schermo, diverse opzioni di crescita e combattimento, insomma, il titolo offriva parecchio. Il lungo percorso della storia umana secondo gli sviluppatori ha avuto un unico spin-off, se lo possiamo così definire, che è stato Age of Mythology. In questo titolo, a differenza degli altri in cui vi era un preciso sfondo storico, il gameplay e le trame di gioco si sono concentrate sulla mitologia greca, egizia e scandinava con il giocatore che si trova per la prima volta a dover gestire l’ira o il favore degli dei.
Cos’è Age of Empire Mythology: Extended Version? E’ il titolo disponibile su Steam, rimaneggiato e ampliato di tutte le sue espansioni.
Doverose premesse
La vista del gioco sullo store di Valve è immediatamente apparsa come un miraggio. In seguito alla pubblicazione di Age of Empires 2 HD Edition, i videogiocatori hanno pensato che lo stesso lavoro che ha interessato il secondo capitolo della serie, l’avrebbe ritrovato anche in questo Mythology. Ebbene, niente di più sbagliato. Il lavoro svolto per AoE2 non è stato fatto anche per questo capitolo, presentandoci il medesimo gioco uscito più di dieci anni or sono .
Tra mito e realtà
In Age of Mythology, inizieremo il gioco alla guida di una delle quattro antiche civiltà: i Greci, i Vichinghi, gli Egiziani e il popolo mitico degli Atlantidei. Ogni razza propone un differente stile di gioco, dettato principalmente dalla mitologia e dalla cultura di ognuna delle popolazioni. I Vichinghi, per esempio, possiedono un potente esercito i cui soldati rappresentano la spina dorsale della loro cultura e, a differenza di altre razze, questo popolo si affida completamente ai loro guerrieri. Dopo aver selezionato una delle quattro civiltà bisognerà selezionare la divinità principale alla quale affidare le sorti dell’impero. Questa scelta ha effetti significativi sullo sviluppo e l’espansione della civiltà scelta, per cui è bene scegliere con cura seguendo il proprio stile di gioco: c’è chi preferisce raccogliere risorse, oppure costruire eserciti numerosi sin dalle prime fasi di gioco o in alternativa sviluppare al massimo la tecnologia. Nel tipico stile dei giochi di strategia in tempo reale, è possibile assegnare lavoratori per raccogliere risorse (cibo, legno, oro e favor), costruire edifici e riparare le strutture danneggiate. Gli edifici costruiti sbloccano un qualche tipo di unità o forniscono una serie di benefici. La caserma, ad esempio, può addestrare truppe via via sempre più abili e forti mentre le diverse strutture accrescono lo sviluppo tecnologico. Ciò che separa “Age of Mythology” da “Age of Empires” sono le unità mitologiche e i loro relativi poteri. Nel corso del gioco bisognerà scegliere il supporto di alcune divinità minori del pantheon per sbloccare nuove unità mitiche come la Sfinge o la Manticora, nuovi poteri divini come le piaghe oppure semplicemente dei doni elargiti sotto forma di risorse.
Queste scelte rappresentano un punto di svolta rispetto ai consueti Age of Empire, così come la gestione della popolazione che viene gestita principalmente dalla costruzione dei centri città, che si possono costruire soltanto scovando gli “insediamenti” sparsi per la mappa. L’espansione e l’esplorazione iniziali rappresentano, in questo capitolo, un passo fondamentale per le proprie mire espansionistiche. In Age of Mythology, infatti, è cruciale imporre non solo uno stile aggressivo, ma uno specifico stile aggressivo mirato ad un’espansione rapida del proprio territorio per la conquista degli insediamenti e la successiva difesa del proprio territorio. A scendere sul campo di battaglia sono presenti: gli eroi della mitologia che contribuiscono ad aiutare il giocatore nel piano di espansione del suo impero, e i Titani, possenti macchine da guerra. Queste gigantesche creature mitiche, non appena vengono evocate, ogni giocatore viene informato della loro presenza (analogamente a quanto succede con le meraviglie di Age of Empire). La campagna di gioco esplora molte storie mitologiche tramandateci dai popoli presenti nel gioco e, nella sua vastità, rapprenta un ottimo campo di allenamento per il vero cuore del gioco rappresentato dalle partite multigiocatore.
Questione di stile
Analizzare un “remake” di un gioco che porta sulle spalle il peso dei dieci anni trascorsi dalla sua uscita è un po’ difficile, soprattutto se il remake in questione risulta essere una copia esatta del gioco originale. Age of Mythology: Extended Version è davvero identico all’edizione originale; dai modelli poligonai dei personaggi alla progettazione delle campagne, dal gameplay ai filmati d’intermezzo. Ombre, luci, effetti dell’acqua, anti-aliasing, occlusione ambientale sono tutte delle gradite aggiunte ma fanno storcere il naso al videogiocatore moderno abituato ad una qualità maggiore. Purtroppo, come già detto, non è stato attuato lo stesso lavoro di Age of Empires 2 HD Edition. Le possibilità offerte alla comunità con il workshop di Steam permettono di scaricare texture migliori di quelle originali modificando il gradimento complessivo del gioco.
Conclusioni
Age of Empires si è rivelata una serie che è riuscita a calamitare l’attenzione di tutti gli appassionati di un genere che, ultimamente, risente di poca innovazione e scarse proposte. L’arrivo di Age of Mythology: Extended Edition su Steam avrebbe potuto significare molto per gli appassionati, ma come abbiamo visto le sole espansioni incluse nel pacchetto, il workshop e il multiplayer da soli non compensano una grafica e un gameplay che risentono degli anni passati e, soprattutto, delle evoluzioni del genere. Il prezzo elevato (27,99€) è solo l’ultima delle scelte folli operate per questo grande classico. Reliquia di un’epoca passata.