L’universo di Dead Island è in continua espansione. Dopo il primo esaltante capitolo che ha ottenuto ottimi consensi da critica e pubblico, Deep Silver ha presentato lo spin-off Epidemic, un free to play sensibilmente differente dalla saga principale, che abbiamo avuto modo di provare alla scorsa Gamescom. Un anno dopo, rieccoci allo stand per provare un nuovo, interessante, spin-off della saga: Escape Dead Island. Nonostante i lavori in corso – non conosciamo né la data di uscita di Dead Island 2, né quella di Escape – la nuova avventura dei Fatshark sembra davvero partire con il piede giusto, caratterizzata da un comparto grafico interessante e una struttura di gameplay piuttosto variegata. E noi, ovviamente, non ci siamo fatti mancare una prova diretta col gioco.
Un brusco risveglio
Escape Dead Island è un action in terza persona con comparto grafico in comic-book style, ovvero un mix tra cel shading, elementi disegnati a mano, filtro disegno sulle texture e scelte cromatiche dal ricco contrasto. La struttura del gioco è completamente differente dall’IP principale: parliamo di un single player survvial-mystery della durata di circa 10 ore, con tanti collezionabili, enigmi ambientali e, ovviamente, brutali armi corpo a corpo senza disdegnare un po’ di stealth. Le vicende raccontate in questo spin-off non toccano direttamente la storyline della saga principale, bensì l’intero universo di Dead Island. Il protagonista, Cliff Calo, è un personaggio con un background piuttosto difficile che, dopo aver trovato faticosamente un po’ di serenità, torna in balia degli eventi a causa della diffusione dell’epidemia. La sceneggiatura di Escape Dead Island si concentrerà principalmente sulla vita personale di Cliff e cercherà di darci qualche informazione in più sui non morti, anche se i temi trattati verranno sempre proposti con leggerezza e scene di intermezzo non troppo lunghe. Nonostante la trama sarà completamente lineare e guidata, le mappe presenteranno diverse zone non completamente accessibili da subito, un po’ come visto in Batman e Darksiders, invitando il videogiocatore a tornare dopo aver acquisito il giusto equipaggiamento.
Hands on
La demo allo stand Deep Silver ci ha permesso di giocare al tiolo per circa 20 minuti, giusto il tempo per comprendere le meccaniche di base e carpire le potenzialità del titolo – anche grazie al trailer seguente che ci ha mostrato cosa sarà possibile fare durante l’avventura. L’obiettivo di Cliff è di raggiungere la spiaggia nella speranza di incontrare il resto del gruppo, privo di qualsiasi strumento da difesa. Iniziamo subito a capire che l’esplorazione dell’ambiente gioca un ruolo fondamentale, in quanto permette all’utente di scivolare alle spalle degli zombie senza creare allerte ed ottenere oggetti fondamentali per il proseguimento dell’avventura. Tutti gli oggetti dello scenario con cui è possibile interagire sono evidenziati in giallo – come visto in tantissime altre produzioni – e perdersi nella zona è praticamente impossibile.
Una volta presentate le meccaniche di base, il gioco ci mostra come funzionano gli allarmi e le distrazioni: potremo accendere una radio per distrarre i nemici, piuttosto che far scattare l’allarme di un’auto, ma dovremo anche stare attenti a chiudere subito i telefoni nella zona per non far saltare la nostra copertura a causa di una chiamata indesiderata. La struttura del gameplay è davvero molto semplice, forse troppo, e pur allertando gli zombie non è stato necessario ingaggiare alcun combattimento, in quanto basta ripararsi dietro un elemento dello scenario ed aspettare che il livello di allerta cali fino ad annullarsi.
Commento finale
Per quanto mostrato al Gamescom, Escape Dead Island sembra avere grosse potenzialità, ma soprattutto sembra capace di portare freschezza all’interno di un tema, quello degli zombie, interamente costituito da survival dark, pesanti e terrificanti. La proposta di Fatshark è diversa, più colorata e ragionata, il che aumenta le aspettative. Il titolo è previsto per PC, Xbox 360 e Playstation 4 nell’ultimo quarto del 2014.