Il 30 maggio 2012, alle ore 19,00 (ora italiana) si è  tenuta la conferenza estiva di CD Projekt Red , studio di sviluppo semi-indipendente della Polonia, famoso per aver dato i natali ad una serie di videogiochi che è già leggenda: The Witcher. Oltre a realizzare i due giochi di ruolo di stampo medieval-fantasy, questi talentuosi programmatori hanno ideato, sviluppato e supportato una piattaforma digitale chiamata gog.com (good old games, NdR), che fa il verso al più blasonato Steam ma ha, dalla sua, la particolarità di offrire agli utenti un vasto assortimento di giochi “vecchi” ma belli, anzi, bellissimi. La suddetta conferenza coniuga annunci importanti sia dal fronte degli sviluppatori che da quello dei promotori di gog.com. Cyberludus ha assistito all’evento nella sua interezza e adesso ne traccia i punti fondamentali.

Cyberpunk: possibile apoteosi di un celebre gioco di ruolo cartaceo?

Nel lontano 1984, Mike Pondsmith realizzava il primo di una lunga serie di regolamenti per un gioco di ruolo cartaceo (da giocare a tavola con matite, dadi e fogli di carta) fantascientifico di nome Cyberpunk. Nel 2012 lo stesso Mike Pondsmith sale sul palco della conferenza e snocciola un po’ di dettagli su quello che è stato il suo geniale parto mentale. Gli autori di The Witcher 2: Assassins of Kings  dunque, annunciano un videogioco di ruolo ufficialmente ispirato al celebre gioco da tavolo e lo fanno tramite un “guru” del divertimento casalingo d’altri tempi. Gli intenti degli sviluppatori polacchi sono chiari: loro amano ogni genere di gioco di ruolo, con i loro primi – fortunati ed acclamati – successi hanno esplorato l’universo medieval-fantasy creato dal loro compatriota Andrzej Sapkowski , ma adesso vogliono dar fondo alla loro creatività cambiando contesto ed avendo l’ambizione di dare al pubblico uno dei più bei giochi a sfondo fantascientifico mai realizzati. Il guanto di sfida è stato lanciato, la scommessa fatta, gli avversari sono sul campo da tempo e di giochi a “tema cyberpunk” ce ne sono parecchi. Riusciranno i CD Projekt Red ad imporre nuovi standard di qualità con il loro Cyberpunk ? Da quel poco che è stato dichiarato, bisogna aspettarsi un gioco che seguirà la strada tracciata dai due The Witcher, quindi un GdR d’azione con tematiche serie, contenuti molto forti e una storia espressamente indicata ad un pubblico maggiorenne: le loro principali fonti di ispirazione? Blade Runner , Philip K. Dick e William Gibson .

Dopo la breve parentesi CD Projekt, la grande parentesi Gog.com

Lo spazio dedicato alle dichiarazioni “scottanti” degli sviluppatori di CD Projekt Red finisce praticamente qui. Prima di Cyberpunk hanno ricordato che il primo The Witcher, nella sua Enhanced Edition Director’s Cut è disponibile anche per dispositivi Apple. Inoltre a tutti i possessori di una copia legalmente acquistata, è stata omaggiata un copia di backup sul sito gog.com: per riscattarla a titolo gratuito è sufficiente andare su gog.com/witcherbackup ed inserire il codice presente nella confezione del disco o il codice che indicano Steam e gli altri canali di vendita. Largo spazio è stato dedicato ai promotori di gog.com, che hanno annunciato – tra le tante e rispettabili cose – l’arrivo di un videogioco d’avventura punta e clicca che potrebbe far parlare di sé a lungo. Si tratta di Resonance e pare, a tutti gli effetti, un degno erede dei mitologici Broken Sword , Monkey Island e Beneath a Steel Sky . Trama fantapolitica e fantascientifica, quattro personaggi carismatici ed un gameplay che, viste le premesse, sembra un’ode al retrogaming più sopraffino. Cosa pretendere di più?

Al di là degli annunci più “commerciali”, quello che ha colpito alcuni degli utenti più smaliziati, è stato l’annuncio di un nuovo gioco indie, tale Tiny & Big: Grandpa’s Leftovers , che si delinea come un action adventure con elementi platform, inserito in un contesto “sandbox”, quindi con mappa aperta all’esplorazione e alla libertà di azione da parte degli appassionati. Graficamente di tutto rispetto e dotato di un motore fisico convincente, la fatica di Black Pants Game Studios (un team di appena sei persone!) sembra avere tutte le carte in regola per sbarcare il lunario ed inserirsi nella ormai affollata scena degli Indie Games (videogiochi indipendenti) con tutti gli onori.

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