Tra i tanti titoli ad accompagnare il lancio di PS Vita , uno dei nomi meno roboanti per il grande pubblico era sicuramente quello di Unit 13 . Un titolo di azione strategica in terza persona che rischia di venire un po’ chiuso dai grandi franchise come Wipeout e Uncharted, nomi che tutti i videogiocatori del mondo conoscono. In realtà, andando a approfondire un po’ il gioco, si scopre che si tratta di un prodotto realizzato da Zipper Interactive , storici autori della serie SOCOM e del recente MAG per PS3. Insomma, un gioco realizzato da veterani del genere, con episodi alle spalle sia su console casalinghe che portatili, quindi nessuno meglio di loro poteva portare lo sparattutto strategico in terza persona su PS Vita. Scopriamo assieme com’è andata!
Non curarti di ciò che fai: fallo e basta.
A differenza della maggior parte dei giochi moderni, Unit 13 sceglie di non utilizzare un tessuto narrativo vero e proprio, optando piuttosto per uno schema di missioni (per un totale di 36) con delle semplici istruzioni testuali prima di ogni operazione. Se da un lato, questo può da un certo punto di vista far immagine le meccaniche piramidali dell’esercito, ma dall’altro sicuramente contribuisce sicuramente allo straniamento e al mancato coinvolgimento del giocatore, che si chiederà come il perchè di queste operazioni militari. Tutto sommato siamo di fronte a una serie di missioni autoconsclusive slegate tra loro, il che di certo non contribuisce a ottenere un tessuto ludico unitario.
Gameplay
Lo stile di gioco è quello consueto di ogni Third Person Shooter con velleità tattiche. Avremo delle indicazioni da tenere presenti, dall’immancabile radar, che ci segnala la posizione dei nemici e la struttura delle stanze di gioco, all’altrettanto immancabile indicatore di obiettivo che ci guiderà nella direzione in cui dovremo andare e, se sufficientemente vicini all’obiettivo stesso, ci segnalerà anche i metri restanti. L’approccio metodico razionale è quello che senz’altro paga di più, mentre gettarsi nella mischia come in un film d’azione “d’altri tempi” non porterebbe a nessun risultato diverso dall’implacabile Game Over. La pazienza per aggirare i nemici, colpendoli di spalle o quando sono in poche unità, sarà la miglior tattica per avanzare. Il fuoco nemico, infatti è implacabile, ci vorranno davvero pochi secondi per essere uccisi, e se verremo scoperti dovremo aspettare un bel po’ di tempo prima di sparire dall’attenzione dei terroristi. Il gameplay, inizialmente piuttosto rigido e apparentemente poco adatto alla conformazione ergonomico della console, viene digerito nel giro di una buona mezz’ora e, nonostante manchi l’immediatezza e naturalezza raggiungibili con un mouse + tastiera o un joypad, la PS Vita dimostra di difendersi abbastanza bene. Resta una certa meccanicità di fondo e la poca intuitività in alcune situazioni, e un sistema di copertura buono ma perfettibile, ma nel complesso Unit 13 si fa giocare senza grossissime difficoltà.
Realizzazione tecnica e longevità
Tecnicamente il gioco Zipper Interactive è realizzato piuttosto bene. Nonostante la giovane età, PS Vita inizia sin da subito a mostrare i muscoli e fa intravedere potenzialità e speranze per il futuro. I modelli poligonali sono molto buoni, così come i dettagli su schermo, e le mappe di rivelano piuttosto varie e interessanti, il cui livello qualitativo si mantiene tutto sommato abbastanza costante. Il ritmo di gioco, relativamente lento e riflessivo, favorisce il frame-rate, di fatto granitico e senza rallentamenti anche nelle situazioni più concitate. Il sonoro svolge il suo lavoro egregiamente, con un buon campionamento sonoro accompagnato da un doppiaggio italiano di sicuro effetto. La longevità del gioco è buona, con un buon numero di missioni (ben 36), e la giocabilità in cooperativa migliora l’esperienza di gioco. Tuttavia, si sente alla lunga la mancanza di un vero filo conduttore narrativo, rischiando di rendere il gioco come una mera raccolta di missioni.
Conclusioni
Il debutto del team di SOCOM su PS Vita è sicuramente riuscito, proponendo un titolo solido e in grado di interessare gli appassionati degli stealth game in terza persona. Un gameplay efficace, anche se inizialmente bisognoso di un po’ di pratica, una realizzazione tecnica convincente e un buon numero di missioni da giocare sono gli ingredienti che rendono Unit 13 un prodotto di lancio di tutto rispetto. La mancanza di una story line significativa, e una certa schematicità di fondo, impediscono al titolo di puntare a voti più alti, ma il gioco è comunque meritevole di attenzione per gli utenti della serie SOCOM e per i neofiti del genere.