Dopo titoli riuscitissimi, sia dal punto di vista commerciale che di critica, del calibro dei due Need for Speed: Shift e di Need for Speed: Hot Pursuit, la serie NFS aveva ritrovato il giusto lustro, perso per strada negli ultimi anni per colpa di numerose cadute, sia qualitative che di stile. E con grande probabilità, la caduta del marchio fu legata agli insuccessi degli ultimi titoli sviluppati a cavallo tra la vecchia e la nuova generazione, su tutti l’episodio Undercover, che mise addirittura la parola fine (seppur momentaneamente) alla vita al team di sviluppo di Black Box’s Vancouver. Quasi come se si trattasse di una seconda chance, EA ha riaffidato proprio al team Black Box la realizzazione del NFS stagionale, intitolato The Run, che si presenta come un interessante mix di generi e, per certi versi, anche come prodotto potenzialmente innovativo. Abbiamo avuto modo di farci un’idea più concreta sul progetto grazie alla demo presente sul Market Place di Xbox Live, ecco a voi le nostre impressioni dopo una breve sessione di gioco.

Arcade come concetto di fuga. Come nei precedenti NFS sviluppati dai ragazzi di Black Blox, anche in questo episodio la narrazione avrà il suo peso nel videogioco. Questa volta vestiremo i panni del giovane Jack che, indebitato con le persone sbagliate, e per poter ripagare la cifra sceglie di partecipare a una gigantesca corsa clandestina, che parte da San Francisco per finire a New York, chiamata appunto “The Run”. Oltre alle tradizionali gare, ci saranno delle sessioni di gioco a piedi basate sui Quick Time Event, ovvero la pressione di tasti al momento giusto durante un filmato. Nel gioco completo avremo addirittura 300km di strada percorribili, facendo di The Run il Need for Speed più esteso di tutti i tempi.

Coast to coast, ma sempre arcade. Il modello di guida di The Run è, come prevedibile, basato sul vincente Hot Pursuit, di Criterion. Infatti sin dalle prime curve è possibile notare un feeling molto simile, quasi identico, tra i due sistemi di controllo. Anche la gestione del punteggio e i modi per immagazzinare nitro è simile ai prodotti dei creatori di Burnout, che quindi premieranno i metri che percorreremo contromano o in derapata, oltre che i sorpassi ai rivali effettuati in modo “pulito”. Le due sfide affrontabili nella demo sono entrambe tratte dallo storymode, nella prima affronteremo nove avversari, e dovremo essere in testa alla fine del tracciato. Il tutto è pensato con il vecchio sistema del checkpoint tra una gara e l’altra, in base a come termineremo in un singolo “episodio”, avremo una posizione diversa all’inizio della successiva. In altre parole, nella gara della demo concorreremo con nove rivali su schermo, ma nella classifica generale di “The Run” lotteremo per la 160^ posizione. Presumibilmente, si arriverà con questo schema, forse con alcune gare da chiudere in determinate posizioni, fino al gran finale di New York. Il secondo evento è invece un testa a testa con un rivale, e in questo episodio noteremo alcuni dei cambiamenti rispetto alla formula tradizionale. Dopo una breve cut-scene, dovremo fronteggiare un percorso ambientato su una montagna innevata, colpita da degli esplosivi che provocheranno delle frane. Avremo quindi su schermo diversi ostacoli (ad ogni modo si tratterà di sequenze scriptate, quindi uguali a ogni tentativo), rendendo il gameplay quantomeno diverso dal solito. Questo episodio era stato mostrato anche durante l’E3, seppur alla guida di un’auto diversa dalla Lamborghini LP 550-2 della demo. Potremo utilizzare la funzione Rewind, per riavvolgere il tempo di qualche secondo, ormai presente in molti titoli di guida anche simulativi. Avremo 5 possibilità di riavvolgimento, ma sarà bene gestirli in modo oculato: dopo uno scontro a alta velocità con un ostacolo (esempio traffico nel primo episodio, o una roccia nel secondo) saremo obbligati a ricominciare da un punto stabilito dal gioco. La demo lascia l’amaro in bocca solo per la mancanza di sessioni in Quick Time Event, vero interrogativo dell’intero progetto. Aspetto tecnico e il ritorno dell’Autolog Graficamente il prodotto non si discosta poi molto da Hot Pursuit. I modelli poligonali delle vetture sono realizzati in modo apprezzabile, e gli scenari visti sono di buona fattura. Tuttavia, resta qualche dubbio sulla fluidità del gioco, il cui framerate non va mai oltre i 30fps, dando l’impressione di balbettare in alcuni momenti in cui lo schermo è affollato. I danni saranno limitati, come prevedibile, alla sola carrozzeria, e in ogni caso si tratterà quasi sempre di danni di lieve entità anche visiva (escludendo il caso in cui danneggeremo la macchina a tal punto da dover utilizzare un Rewind). Il ritorno dell’Autolog, il social network pensato appositamente per Hot Pursuit, è una buona notizia, potremo così condividere punteggio e record assortiti con gli amici online. Per chi invita un amico alla demo, sarà data la possibilità di utilizzare nella versione dimostrativa una macchina alternativa, una Porche Carrera S.

Conclusioni La demo non ha diradato tutti i dubbi e le curiosità su Need for Speed: The Run. Se sul piano puramente ludico siamo sicuramente su livelli piuttosto buoni, almeno a livello di guida, lo stesso non possiamo dirlo per le sezioni a piedi, e spesso di corsa, in Quick Time Event che saranno presenti nel gioco completo, e che rappresentano il vero crocevia per il giudizio finale del nuovo capitolo della saga Need for Speed. Il gioco è atteso per la metà di novembre per tutte le principali piattaforme.

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