Dopo quasi sei anni di assenza dai monitor e dagli schermi degli appassionati, Reflections Interactive (ora Reflections Ubisoft) cercano di portare in auge una serie storica di giochi di guida a sfondo poliziesco e con base di inseguimenti e missioni sotto copertura. L’ultima volta che abbiamo messo mani su un lavoro dei Reflections su console risale al 2006, con quel Driver: Parallel Lines che non ha certo attecchito nei cuori degli appassionati. Nel frattempo la serie è rimasta in vita grazie ad un titolo per PSP e due titoli per dispositivi cellulari. Con Driver: San Francisco, gli sviluppatori di questo storico brand provano a far breccia nei cuori delle nuove generazioni affidandosi alle solide basi dei videogiochi “vecchia maniera” e portando un po’ di succulente novità che non stravolgono il gameplay più di tanto.
Il ritorno di Jericho e la dipartita di Tanner
Lungi da noi rovinarvi il piacere di scoprire tutti i segreti dell’interessante trama a far da sfondo alle indagini e agli inseguimenti del sempiterno John Tanner (protagonista dei primi tre Driver). L’antefatto che scatena tutti gli eventi narrati del gioco è la miracolosa fuga del boss Charles Jericho – arrestato alla fine del terzo Driver – e un incidente mortale che coinvolge il povero Tanner portandolo in coma. E’ l’inizio di una straordinaria avventura che porta Tanner alla scoperta di un “super-potere”, cioè quello di abbandonare il proprio corpo e di impossessarsi di quello di un qualsiasi automobilista di San Francisco. Questa abilità prende il nome di “Shift”. Grazie alle sue nuove facoltà, Tanner può indagare più celermente per scoprire i piani segreti di Jericho e sventare l’ennesima minaccia alla salute dei cittadini americani.
Oltre cento veicoli su licenza e un motore grafico d’eccellenza
La prima, assoluta, novità di rilievo che Driver San Francisco porta in dote è la riproduzione certosina di olte cento veicoli realmente esistenti, nonché completamente distruttibili. Dalla “A” di Abarth alla “Z” della Zonda di Pagani, passando per alcune tra le più famose automobili che gli appassionati possano desiderare, possiamo trovare oltre cinquanta modelli perfettamente aderenti alle controparti reali, mentre il resto delle vetture è liberamente ispirato a quelle realmente esistenti.. Non ci viene in mente nessun altro gioco che abbia osato tanto, a parte il vecchio The Getaway per Playstation 2. Il comparto visivo dell’ultima fatica di Reflections offre una San Francisco perfettamente riprodotta, una profondità di campo d’eccellenza e la genuina assenza di quel difetto storico del brand “Driver”: il fastidiosissimo effetto “pop-up” delle parti dello scenario è completamente sparito e anche dopo molte ore di gioco non ci è balzato all’occhio questo annoso e fastidioso difetto grafico. Al di là delle scalettature molto note, nel settore, come “effetto aliasing”, in generale l’occhio del giocatore è abbastanza soddisfatto del risultato finale, dell’estrema fluidità dell’azione in qualsiasi circostanza e del convincente motore fisico che gestisce macchine più o meno grandi, autobus, camoion, furgoni e restituisce a chi guida le giuste sensazioni. Altra piccola nota di colore va dedicata ai filmati in computer grafica, estremamente curati e validi, a volte magistralmente alternati con grafica di gioco oppure visualizzati in contemporanea. Il risultato finale è quello di dare la sensazione di giocare un autentico film poliziesco e ciò è estremamente positivo.
Una metropoli a nostra disposizione, tantissime cose da fare
Dopo aver giocato il prologo e aver scoperto le basi del gioco, grazie ad un lungo tutorial che ci accompagna alla padronanza di tutti i controlli e tutte le facoltà a nostra disposizione, Driver San Francisco ci lascia a disposizione l’intera metropoli americata per fare ciò che più ci aggrada. Possiamo guidare liberamente per le strade della città, “shiftando” da un automobilista all’altro e scoprendo tutte le peculiarità delle centoventicinque vetture a nostra disposizione. Possiamo seguire la storia offerta dai narratori oppure mettere alla prova le nostre abilità con le decine di missioni secondarie o autentiche sfide offerte. Ogni nostra azione frutta punti determinazione che, di fatto, diventano la moneta corrente del gioco, da spendere per acquistare vetture da collezionare in garage, potenziamenti per i nostri super-poteri ed altre piccole grandi chicche che vi lasciamo scoprire.
Una lunga campagna in singolo, schermo diviso, instancabile modalità online
L’interessante modalità principale e solitaria che caratterizza Driver San Francisco, ci terrà incollati allo schermo abbastanza a lungo da farci ricordare i videogiochi della vecchia guardia, che tanta dedizione richiedevano per essere completati al cento per cento. La difficoltà in generale, ci è sembrata leggermente tarata verso il basso, forse per restare in linea con un’utenza tendenzialmente occasionale o troppo poco avvezza a giochi troppo ardui. Per fortuna oltre la metà del gioco, le cose si fanno leggermente più serie e difficili, tanto da stimolare il giocatore a sfruttare meglio i doni acquisiti da Tanner. Per rendere l’offerta molto appetibile e soprattutto completa, Ubisoft ha pensato bene di integrare un’interessantissima modalità multiplayer online a forti tinte competitive che garantisce alti tassi di coinvolgimento e divertimento. Ci ha particolarmente colpito la gara a chi rimane più tempo in scia di un veicolo, resa delirante dalla facoltà di fare shift con altre vetture e dalla possibilità di creare un caos incredibile per penalizzare i concorrenti. Troviamo anche una curiosa modalità che ricorda il classico “cattura la bandiera” degli sparatutto, ma applicato alle vetture e altre modalità più classiche quali le corse clandestine. Ogni partita conclusa ci frutta punti esperienza come se giocassimo ad un gioco di ruolo e l’accumulo di quelli ci permette di accedere a modalità o vetture ancora più esclusive. Come ciliegina sulla torna troviamo una sorprendente modalità a schermo diviso (in gergo: split-screen) che è tanto divertente quanto piacevolmente retro, per giocare con un amico tramite lo stesso televisore.
Tirando le somme
Driver San Francisco è un gioco di guida con alto tasso di libertà esplorativa (free roaming) avvalorato da un buonissimo comparto tecnico e una divertente modalità online. Al di là del discutibile potere di cambiare pilota in qualsiasi momento, che può piacere oppure no, stiamo parlando di un titolo estremamente divertente, a suo modo abbastanza originale pur fondandosi su un vecchio modo di intendere i videogiochi. Arriva in un periodo stracolmo di importanti uscite e quindi non si pone come acquisto obbligato ma tutti coloro che vivono a “pane e motori”, apprezzano i giochi come Gta e cercano un po’ di originalità in un mercato saturo di cose viste e riviste, dovrebbe dargli una possibilità. La sensazione di essere i protagonisti di una serie di puntate di “Starsky e Hutch” con elementi fantasy, buona gestione dei punti esperienza/determinazione e una bella storia poliziesca è garantita e soprattutto divertente.