Il fascino innegabile del selvaggio west è capace di conquistare tutti, e negli ultimi anni sono molti i giochi che sono stati capaci di dimostrarlo a man bassa, pensando solo al recente “Red Dead Redemption”… L’atmosfera del deserto, di quelle città che sembrano vivere di odio, abbandonate dalla vera civiltà e spesso in mano a fuorilegge privi di ogni scrupolo… Ma cosa potrebbe accadere se uno di questi fuorilegge fosse un non morto e fosse anche una marionetta? E’ proprio da queste premesse che parte la storia di “The Gunstringer”, titolo in salsa wester studiato per sfruttare la periferica Microsoft Kinect… Scopriamo insieme come può un solo scheletrino in miniatura causare tanto scompiglio!
Mano di controllo, mano di piombo
“The Gunstringer” è uno sparatutto vecchio stile che unisce elementi di terza persona a uno sfruttamento del mirino che, per simpatia e definizione, ricorda gli antichi fasti della serie Namco “Point Blank”. Con la mano sinistra il giocatore controlla i fili della marionetta scheletro protagonista di questa avventura strampalata: con dei movimenti laterali diventa possibile eludere rocce, muri e altri piccoli ostacoli (resi enormi dalle nostre minute dimensioni) e muovendo velocemente la mano verso l’alto potremo saltare attraverso brevi baratri, causati anche solo da brevi spacchi tra una roccia e l’altra. La mano destra, invece, incarna la pistola del nostro lugubre eroe: una sei colpi come quelle dei vecchi film, precise e violente! Grazie al mirino potremo puntare un massimo di sei bersagli e, con un leggero movimento, mimando una sorta di rinculo dell’arma, libereremo tutti i proiettili, eliminando i bersagli scelti qualora fossimo riusciti a coglierli in un momento di guardia abbassata. I nemici sono tra i più folli che si possano anche solo immaginare: si passa da violentissimi indiani di carta a pupazzetti di legno raffiguranti i soldati di un vecchio esercito inglese, armati di fucili e cannoni e pronti a farci la pelle, senza trascurare ninja, zombi e qualsiasi altra cosa possa passarci per la testa! Questa incredibile varietà offre la possibilità di affrontare ogni momento di gioco in modo diverso, studiando una apposita strategia per ogni nemico, scoprendo i loro punti deboli e colpendoli quando meno se lo aspettano, aumentando il livello del moltiplicatore dei punti, presente se attivato, in precedenza, da un gustoso taco raccolto per la strada. Mentre il nostro eroe viaggerà a piedi o con il suo cavallo di pezza, costruito con una sorta di scopa, ci troveremo ad affrontare anche degli scenari bidimensionali, con tratti che strizzano l’occhio a classici del mondo videoludico come “Donkey Kong”. Ogni area, oltretutto, offre uno scontro con un boss diverso, del quale sarà necessario imparare i pattern di attacco per poterlo sconfiggere senza subire troppi danni. Il sistema di controllo, essendo tutto delegato ai movimenti del corpo umano, funziona egregiamente, specie quando ci si abitua al minimo ritardo tipico della periferica Kinect: si spera, comunque, che nelle ultime fasi di sviluppo i programmatori facciano il possibile per correggere questo difetto.
Conclusioni
“The Gunstringer” offre, senza dubbio, una base di gameplay divertente nel suo rispecchiare le tradizionali norme dei giochi stile ‘tiro a segno’. Le differenze negli obiettivi e la frenesia generale del gioco rispecchiano diverse opere del passato, puntando a conquistare il pubblico e su un tipo di affezione che mesce insieme nostalgico e moderno. Non capita tutti i giorni di vestire di panni di un cowboy e meno ancora quelli di un pupazzetto non morto alle prese con avversari di ogni tipo e genere… Se, a tutto questo, uniamo diversi attimi di azione esilarante otteniamo un risultato che si dimostra interessante fin da questi suoi primi passi, nell’attesa del completamento finale che lo porterà sugli scaffali dei negozi e, perché no, forse anche nelle nostre case.