A seguito dell’ ormai tristemente nota ” Strage di Oslo “, il TG1 ha mandato in onda durante l’edizione serale del 24 Luglio un servizio che punta il dito contro i videogiochi come mezzo di ispirazione per lo spietato attentatore, solo perché ha ammesso di essere un amante di titoli “violenti” come Call of Duty e World of Warcraft .

Il servizio è stato un attacco gratuito contro l’industria videoludica, pieno di luoghi comuni, inesattezze ed anche di gravi offese verso tutti gli appassionati, ritenuti incapaci di comprendere il dolore e la morte per colpa degli “insegnamenti” tratti dai videogiochi. La stampa di settore ha cosi deciso di attivarsi per creare un punto di raccolta per tutte le segnalazioni simili nella speranza che in futuro servizi come quello del TG1 siano destinati a diventare solo ricordi; è stata cosi creata una pagina di protesta su Facebook chiamata “ Movimento contro la disinformazione sui videogiochi “, che ha raccolto in meno di 24 ore più di 2.500 fan e continua a crescere ora dopo ora.

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