Un terrore da condividere

Tempo di festeggiamenti per  Capcom , soprattutto in questo periodo che coincide con il quindicesimo anniversario della serie  Resident Evil . Era il 1996 quando il primo capitolo della serie horror più famosa di tutti i tempo sbarcò per la prima volta su console. Di acqua sotto i ponti ne è passata e la serie ha vissuto anni di successo, novità, cambiamenti e continue evoluzioni. Nei prossimi mesi debutteranno Resident Evil Mercenaries e Resident Evil Revelations su 3DS, Resident Evil Survival Selection su console next gen e Resident Evil 5 e Damnation al cinema. Non siete ancora soddisfatti? Allora sappiate che l’appuntamento più importante è fissato per questo inverno: il colosso nipponico ha infatti confermato per quella data l’approdo nei negozi di  Resident Evil: Operation Raccoon City , nuovo capitolo della serie Biohazard per Pc, Ps3 e Xbox360. Non stiamo parlando del seguito delle vicende principali della serie, ma di uno spin-off che ci riporterà indietro nel tempo tra personaggi vecchi e nuovi e novità assolutamente inedite quanto sconcertanti, ideate e create da  Slant Six Games , team famosissimo per la serie Socom.

Siete pronti a rivivere la storia da un’altra angolazione? Sgombrate la paura e impugnate il fucile: si ritorna dove tutto ebbe inizio.

Leon Kennedy deve morire

Operation Raccoon City si colloca cronologicamente tra Resident Evil 2 e Resident Evil 3 Nemesis: il letale T-Virus e le sue varianti sono ormai sfuggite in maniera irreversibile al controllo degli scienziati, trasformando il centro di Raccoon City in un inferno vivente, dove zombie, cani mutanti e armi batteriologiche fameliche biascicano per le strade della città senza lasciare scampo ai superstiti. Adesso scordatevi per un attimo di Leon S. Kennedy, Claire Redfied e tutti i personaggi “buoni” che abbiamo per anni impersonato, sostenuto e in cui abbiamo creduto livello dopo livello. Che direste se vi dicessimo che questa volta i cattivi siamo noi? Ecco la prima novità di questo controverso capitolo della serie: ricopriremo i panni dei membri della Umbrella Corporation, inviati in città per sterminare i mostri che brancolano nel buio ma anche e soprattutto mettere a tacere la verità sulle responsabilità della multinazionale freddando i pochi superstiti. Avete capito bene: sarete chiamati a uccidere i vostri beniamini del passato, cambiando di conseguenza il corso degli eventi futuri come in un vero e proprio paradosso temporale! Questo cambio di rotta narrativo non significa però che il plot originale verrà snaturato a tal punto da mancare di rispetto a due capitoli che hanno fatto storia, nella serie e nel mondo videoludico in generale. Ne è prova il fatto che il team ha rigiocato meticolosamente il secondo e il terzo capitolo della saga, allo scopo di avere fresche e chiare tutte le vicende e tutti i passaggi più importanti per creare una sceneggiatura perfettamente amalgamata con il passato. I video in CG rilasciati da Capcom mostrano una familiare quanto sorprendentemente oscura Raccoon City, in cui fanno il loro ingresso i quattro protagonisti della Umbrella Security:Vector, Bertha, Beltway e Spectre. I soldati sono armati fino ai denti e dotati di dispositivi bellici di ogni sorta (tra i quali una tuta che rende invisibili, molto simile a quella celebre vista in MGS2).

Tra sparatorie, mosse strategiche in mezzo a orde di zombie e comparse del Tyrant, debutta anche il nostro Leon, che viene sgozzato senza pietà da uno dei nostri. Un breve ma intenso momento che racchiude tutte le novità in serbo per noi.

Il male diventa gioco di squadra

Che la serie sarebbe diventata bene presto un puro concentrato di azione non è certo una novità: le inquadrature cinematografiche e le poche munizioni nella magione hanno lasciato il posto a fucili e mitra con Resident Evil 4 e le sale da pranzo e le soffitte polverose sono state trasformate in zone vaste e illuminate dal sole grazie al quinto capitolo. Operation Raccoon City aggiunge a tutto questo la predilezione per la modalità cooperativa, lievemente assaporata nel precedente capitolo: il gioco, anche se potrà essere giocato in modalità single player, è stato appositamente pensato per l’online e quindi per il multiplayer. Niente passeggiate solitarie o fughe estreme verso l’uscita. Il male siamo noi: e questo male concede il lusso di avere munizioni e armi in grande quantità, la possibilità di curarsi in maniera velocissima e la protezione di altri tre compagni di squadra. Si suppone che potremo impartire ordini alla squadra e comunicare con i membri attraverso il microfono. Quel che è certo riguarda il sistema di coperture, attraverso il quale potremo ripararci durante le sparatorie. Intrigante la possibilità di usare i corpi degli zombie come scudo mentre si spara. Su carta si è visto poco e nulla, tranne una città molto più vasta di quella che abbiamo percorso tanti anni fa e decisamente più tenebrosa: scelte appositamente volute dal team per creare un’atmosfera più matura e soprattutto cruda e spietata. Aspettatevi sangue a fiumi e scene di violenza inaudita.

Quello che più ci preoccupa è il sistema di controllo, che rimane ancora un mistero dato che il titolo è stato annunciato da pochissimo. Ci auguriamo movimenti e controlli adatti ad ogni situazione e un’ottima intelligenza artificiale, oltre che un lavoro meticoloso su entrambe le modalità e non solo per quella online. Per il resto non ci resta che attendere novità da parte di Capcom e confidare in un titolo degno della fama che si porta dietro le spalle, seppur protagonista di cambiamenti radicali.

Zombie e armi all’E3 2011

Probabilmente il titolo più atteso agli stand Capcom, Operation Raccoon City ha debuttato attraverso un filmato e una breve ma intensa versione dimostrativa.

Il video in CG mostrava i quattro protagonisti intenti a fare piazza pulita di nemici e prelevare campioni di sangue alle mostruose creature che hanno invaso la città. Ma non c’è tempo da perdere, perché l’obiettivo principale è quello di mettere a tacere i superstiti, come il giovane Leon Kennedy che è costretto a darsi alla fuga disperata e a beccarsi una proiettile dalla nostra squadra, per poi scomparire nell’oscurità, dove orde di zombie avanzano bramando carne fresca.

La dimostrazione pratica gettava i protagonisti nel bel mezzo dell’azione senza troppe cerimonie. Dimenticate escursioni a passo felpato e corridoi silenziosi: ogni singolo scenario di gioco brulica di “non vita”, tra orde di zombie che brancolano nel buio, lickers dai movimenti felini e dalla lingua tagliente, hunters provvisti di artigli affilati come rasoi e naturalmente il tyrant.

Gli scenari schiacciano non poco l’occhio alle ambientazioni tanto amate nel secondo e nel terzo capitolo della serie: tra le strade interrotte e assediate da barricate e auto in fiamme, si scorgono la stazione di polizia, l’ospedale e diverse insegne familiari a chi conosce a menadito Raccoon City. L’atmosfera è naturalmente diversa da quella respirata nel lontano 1998, ma piccoli tocchi classe, come il design degli zombie e delle armi batteriologiche, regalano qualche soddisfazione, compresa la presenza dell'”ex” protagonista Leon. Il comparto tecnico offre scenari dettagliati, buoni effetti particellari e in generale una veste grafica meritevole (qualche animazione però risulta un po’ troppo legnosa), anche se non “pompata” come quella meravigliosa del precedente Resident Evil 5. Ci auguriamo ovviamente un passo in avanti a prodotto ultimato, non solo per la gioia degli occhi ma anche per quella delle orecchie, attraverso musiche e suoni adatti ad ogni singolo contesto di gioco.

Il gameplay ricorda non poco le meccaniche del precedente capitolo: ORC è in tutto e per tutto uno shooter in terza persona. Il giocatore corre e cammina orientandosi con la telecamera liberamente manovrabile e che si pone alle spalle del protagonista mentre punta un nemico. La prima novità rilevante risiede nella possibilità di avanzare e sparare contemporaneamente. Segue il sistema di coperture, attraverso il quale potremo ripararci dietro barricate o altri elementi dello scenario. Nessun problema di spazio nell’inventario: potremo raccogliere tutto quello che ci capita e le erbe e gli spray medici verranno consumati istantaneamente al nostro passaggio. Ogni personaggio sarà soggetto ad una crescita delle proprie e singolari abilità: più si avanza nel gioco più forti e armati fino ai denti si diventa. Un ruolo cruciale lo avranno i nostri “nemici famosi” come Leon, Claire , Jill e chissà quanti altri nomi celebri. Abbatterli non sarà una cosa facile né sbrigativa: anche se Capcom rimane muta come una tomba, scommettiamo che saranno inserite delle boss fight sempre più impegnative, probabilmente arricchite dalle solite quick time . Queste saranno utili anche  per scrollarci di dosso un nemico troppo insistente o per attivare esecuzioni istantanee efficaci e violente. 

Abbiamo avuto modo di contemplare solo la modalità single palyer, alla quale si potranno aggiungere in ogni momento altri tre giocatori. Stretto riserbo per quanto concerne il multiplayer: gli sviluppatori stanno lavorando sodo per l’online e assicurano ore di divertimento in compagnia.

Conclusioni

Si mettano l’anima in pace i puristi della serie e gli amanti dei survival horror: Resident Evil è ormai a tutti gli effetti un gioco d’azione e Operation Raccoon City non fa che accentuarne la formula, trasformandosi in uno shooter in terza persona in cui le sessioni online faranno da bandiera. Accettata e forgiata la nuova realtà dopo l’E3 2011, si può solo pregare per una storia fedele al passato che tanto amiamo e ricordiamo con affetto (e che magari tappi i buchi temporali che lasciammo sul nostro cammino tanti anni fa) e per un gameplay immediato e vario, con un occhio di riguardo per la gestione della squadra, che a quanto pare sarà la nostra forza per uscire vivi da questo nuovo (e vecchio) orrore.Se proprio dobbiamo riscrivere la storia attraverso i cattivi lo vogliamo fare come si deve. Capcom ha spesso cambiato strada, senza tuttavia sbagliare: ci auguriamo avvenga la stessa cosa fine anno.

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