Dal passato con furore
Quella di Lunar è una delle serie del passato che solo i videogiocatori più anziani o gli appassionati ricordano con dolcezza. D’altronde erano i tempi del Megadrive quando venne lanciato sul mercato il primo capitolo di questa saga gdr dalla forte componente strategica. Per fortuna, la tendenza a creare porting e remake a tutta birra, sta dando la possibilità alle nuove generazioni di giocatori di assaporare esperienze ormai perdute e lontane. Psp è ormai da tempo la piattaforma ideale per questi appuntamenti col passato: GameArts ha rilasciato Lunar: Silver Star Harmony , remake del primo storico e indimenticabile capitolo, sottoposto naturalmente ad una fase di svecchiamento generale per il grande debutto su piccolo schermo.
La compagnia dei Draghi
La storia è rimasta la stessa dell’originale, raccontata circa diciassette anni fa: protagonista delle vicende è il piccolo Alex, un giovane sognatore che come tutti ha da sempre un obiettivo nella vita: il suo desiderio è quello di diventare un Dragonmaster , un paladino del Bene. Il nostro eroe sarà accompagnato durante le sue avventure da un gruppo alquanto insolito di curiosi amici: Luna, la sua sorellastra e il gatto voltante Nall, più dedito a parlare che a miagolare come i comuni gatti di strada. Naturalmente il viaggio verso la gloria non sarà certo un’impresa facile: Alex dovrà cercare i quattro Draghi se vorrà ricevere il titolo di Dragonmaster. Sfortunatamente, la storia prenderà una brutta piega e il protagonista diventerà l’eroe di turno, necessario per salvare il mondo e la sua bella. E’ incredibile constatare che ancora oggi la trama sia cosi appassionante e avvincente, un toccasana per gli amanti dei dialoghi, della fantasia e dei viaggi impossibili.
Restauro in corso
Tecnicamente Lunar acquista una nuova veste grafica, grazie a colori brillanti, fondali ancora più dettagliati e attraverso una cura nei modelli poligonali unica. Naturalmente parliamo di un gioco che ha quasi 20 anni di vita; di conseguenza, chi si aspetta un miracolo tecnologico resterà con l’amaro in bocca. Ma ciò di cui necessitava questo titolo era un ritocco e non di certo una trasformazione e in questo Lunar ne esce vincitore. Peccato per i tempi di caricamento a volte davvero fastidiosi quanto ingiustificabili e per le bande nere assolutamente seccanti da vedere durante le partite. Ottimo l’impianto audio, che ripropone ancora una volta una colonna sonora assolutamente splendida, ricca di melodie evocative e piacevoli da ascoltare.
Gioco d’altri tempi
Se trama e comparto tecnico si possono considerare (con le dovute riserve) attuali, il gameplay è rimasto sostanzialmente identico: di conseguenza, chi ha idolatrato questo titolo parecchi anni fa ne rimarrà ancora estasiato; chi invece cerca qualcosa di innovativo dovrebbe interrompere qui la lettura. Come nei gdr di una volta, il classico sistema a turni sarà la regola mentre impersonerete i membri della vostra compagnia. I nemici sono curiosamente più veloci e più scaltri di voi, senza contare che potrete attaccare solo quelli più vicini, anche se quelli più lontani saranno visibili nello spazio di gioco. Chi ha giocato il capitolo originale noterà subito il drastico abbassamento di difficoltà: sono ormai lontani i tempi in cui il sudore e la fatica erano tutto nei gdr. Per rendere il titolo più appetibile non solo ai giocatori storici ma anche ai profani, i dungeon sono adesso più brevi e meno impegnativi. Va detto inoltre che la crescita di livello del party avverrà in maniera del tutto automatica e non più personalizzabile dal giocatore: un pugno in un occhio praticamente. La longevità rimane come sempre altissima: ci vorranno almeno una trentina di ore per completare il gioco.
Conclusioni
Lunar: Silver Star Harmony rimane ancora oggi un classico assolutamente unico per i giocatori di vecchia data che hanno il desiderio di riscoprire le vecchie glorie su console portatile. Se la trama e il comparto tecnico sono rimasti gli stessi di una volta (seppur confezionati con le dovute migliorie estetiche), il gameplay farà storcere il naso sia ai fan della serie, a causa dell’abbassamento di difficoltà e della castrazione generale nelle meccaniche, sia a chi si avvicina per la prima volta al brand, in quanto la pesantezza degli anni potrebbe risultare più che palpabile. Nonostante questo rimane un titolo da provare assolutamente; come accade spesso, certo glorie vanno rispolverate e nuovamente apprezzate prima di dimenticarle completamente.