Se è vero che per sviluppare un videogioco si ha bisogno di parecchia creatività, è vero anche che molta creatività l’abbiano molti videogiocatori, in quanto appassionati dal concetto di creazione e creatività stessa. Fin qui niente di trascendentalmente nuovo: del resto gli sviluppatori di videogiochi sono praticamente sempre anche videogiocatori, com’è normale che sia. Esperimenti concettuali di mondi creativi da plasmare, sotto forma di interazione “ad alto livello”, quindi solo visuale e il più vicino possibile alla persona piuttosto che alla macchina, non sono nuovi. Quando si pensa a qualcosa del genere l’esempio principe è, e non può che essere, “Little Big Planet”. Apparso già una volta su PS3 e PSP, il prodotto Sony vanta la possibilità di creare un mondo in cui fare interagire i piccoli e adorabili sack boy, personalizzandolo liberamente. La creatività applicata a un videogioco, di per sé un prodotto creativo, è indubbiamente un argomento interessante e stimolante… Devono aver pensato a qualcosa del genere i ragazzi di Bright Light quando hanno pensato a “Create”! Il titolo, prodotto da EA Games, cerca di arrivare a un’alchimia simile a quella di “Little Big Planet”, ma in modo diverso, sia concettualmente che praticamente. Una scommessa interessante, di cui adesso esamineremo il riscontro.
Laboratorio di fisica
Già dal primo tutorial introduttivo si capiranno le differenze tra “Create” e “Little Big Planet”. I due giochi possono, per certi versi, essere definiti antitetici, pur giocando con gli stessi strumenti, come la creatività e la personalizzazione. Se “Little Big Planet” consente la creazione da zero e la giocabilità del livello, in “Create” avviene una cosa del tutto diversa: ovvero dovremo cercare di risolvere le scene che ci vengono già date, nel modo più creativo possibile; in altre parole, avremo delle situazioni da risolvere utilizzando determinati strumenti, che via via sbloccheremo. Sin dai primi minuti, in realtà piuttosto complessi e talvolta poco chiari, capiremo i meccanismi di questo stravagante concetto di gioco. Quello su cui tutto ruota non è tanto la libertà in quanto tale, ma le leggi della fisica. Quando prepareremo la risoluzione di una determinata scena dovremo tenere conto di moltissime variabili, e soprattutto va preso in considerazione che ogni scena può essere terminata in infiniti modi diversi. In buona sostanza ogni livellosi trasformerà in una sorta di laboratorio di fisica, dove dovremo utilizzare i vari oggetti che man mano ci verranno forniti per risolvere il quadro e sbloccare le scintille, elementi necessari al fine di accedere ai quadri successivi.
Il Wiimote nell’universo creativo Il gameplay è basato, come detto, sull’interazione con gli elementi dello scenario, da posizionare liberamente su schermo. Concettualmente la giocabilità è quindi povera, in quanto si baserà esclusivamente sullo spostamento degli oggetti tramite il cursore del Wiimote. E’ possibile inoltre utilizzare l’oscilloscopio per girare gli oggetti da collocare sullo scenario. Nonostante il tutto possa apparire esiguo, le possibilità offerte da “Create” sono davvero tante: una volta capito cosa ci viene richiesto, inizialmente facile ma complesso successivamente, avremo un limitato numero di oggetti da aggiungere sullo scenario. Dovremo tenere conto delle loro reazioni una volta ‘accesi’ e, quando la combinazione ci aggraderà, selezioneremo con il cursore il grande tasto ‘play’ in alto a destra. L’azione così prenderà vita, vedendo se il nostro ragionamento s’è rivelato corretto o meno. La fisica, è bene dirlo, si comporta in maniera semplicemente eccellente, calcolando alla perfezione ogni azione e reazione, bilanciando bene l’inerzia e la gravità. In buona sostanza “Create” è quasi un simulatore di fisica, oltre che un gioco dove dar sfogo alla propria creatività, raggiungendo picchi molto interessanti. Un limite molto grosso, che va a incidere anche sulla fruibilità stessa del gioco, è il suo ritmo, tutt’altro che incalzante: la velocità di gioco, per scelta degli sviluppatori, è sempre piuttosto lenta, come del resto anche lo sviluppo dello stesso. Molto ragionato e riflessivo, “Create” è avulso dai ritmi dei giochi moderni e, da questo punto di vista, soprattutto i giocatori abituati all’azione da console potrebbero non apprezzare. Del resto, lo stesso concetto di creatività è visto sotto un’ottica diversa: come detto, avremo un numero limitato di mosse per fare una data cosa, forse più che creatività in senso puro potremmo più parlare di ingegno nell’usare le risorse date per raggiungere uno scopo dato, e non creare qualcosa di nuovo in senso stretto. In realtà è presente anche un’area in cui il giocatore sarà libero di creare liberamente, utilizzando gli strumenti sbloccati, ma la sensazione di libertà non è così ampia e si ha l’impressione che sia quasi un riempitivo. Tuttavia, tralasciando i ritmi di gioco, “Create” dispone di un gameplay coraggioso, sicuramente ben congegnato e ponderato con astuzia (basti pensare all’incredibile varietà di situazioni che dovremo affrontare), sostenuto da una gestione della fisica in alcuni momenti davvero sbalorditiva.
Aspetto tecnico e longevità Il titolo EA Games si presenta bello alla vista anche su Nintendo Wii: i colori sgargianti colpiscono l’occhio fin da subito, mentre le strutture poligonali risultano sufficientemente articolate. La varietà è molto buona: avremo moltissime aree “tematiche” cui dedicarci con il proseguire delle scene, anche se il tutto sa un po’ di già visto, se non addirittura di abusato. Generalmente si può notare una certa mancanza di originalità, o quantomeno di apporto personale, pur riconoscendo la difficoltà pratica di proporre qualcosa di nuovo. L’accompagnamento musicale svolge il suo dovere senza farsi notare troppo, mentre i campionamenti si rivelano ben scelti e in alcuni casi anche divertenti da ascoltare. Il gioco propone davvero molti livelli, per accedere ad alcuni dei quali dovremo avere un numero davvero alto di scintille. Se la tipologia fa per voi, “Create” saprà tenervi occupate per molto tempo e la sensazione di soddisfazione una volta risolta una scena aumenterà progressivamente. Il nostro profilo terrà conto dei nostri progressi, in base anche ai metodi di risoluzione delle scene stesse.
Conclusione “Create” è un gioco particolare, sicuramente coraggioso. Facente parte di quella categoria di “casual game colti”, propone un metodo di gioco che (in realtà quasi un “non gioco”) interessante, che non mancherà di stimolare le persone che avranno voglia di sperimentare. Forse più un rompicapo particolare che un gioco creativo, forse un gioco semplicemente incompiuto. L’impressione è che ci fosse un po’ di incertezza sulla strada da intraprendere da parte degli sviluppatori, i quali ci hanno lasciato tra le mani un prodotti ibrido, forse incompleto ma meritevole comunque di attenzione e curiosità. Consigliato agli “sperimentatori per passione”! Coloro che non amano i rompicapo stiano alla larga…