Il Tokyo Game Show 2010 ha dimostrato, ancora una volta, che la vena poetica degli sviluppatori giapponesi s’è affievolita. Non è una notizia né tantomeno una scoperta, ma anche nei momenti bui alcuni prodotti sono in grado di rischiarire il grigiore e la penombra attorno a un intero movimento. Tra i possibili candidati, a portare un po’ di luce v’è sicuramente Majin and the Forsaken Kingdom , sviluppato dagli autori del sottovalutato Folklore per PS3, che cerca di riportare in auge alcune delle tematiche più classiche delle avventure giapponesi. Il titolo, in uscita il 25 novembre sul territorio italiano, è apparso già sotto forma di demo sul Market Place di Xbox 360 e lo store PSN di PS3. Dopo una passeggiata con i due bizzarri protagonisti, ci siamo fatti un’idea più concreta sul progetto.
L’eroe (ladro) e la bestia
Tepeu è il giovane protagonista di questa storia, oltre che nostro alter-ego virtuale. Di professione fa il ladro, e un giorno, avventurandosi in un maniero, al fine di cercarvi tesori da sgraffignare, si imbatte in Majin . Questo corpulento demone buono, a riposo da tempo e con le energie ridotte al minimo, si unirà al nostro protagonista, con il fine ultimo di liberare il villaggio d’origine del protagonista dalle armate delle tenebre che lo occupano. Nel loro viaggio, metafora anche dell’amicizia, dovranno combattere fianco fianco contro il male, imparando a utilizzare le abilità del singolo per il bene del gioco di squadra.
Lo scontro fisico, un tocco stealth e l’importanza strategica dell’amicizia
Premettiamo da subito che non sarà possibile giocare alcuna modalità cooperativa con un altro utente umano. L’avventura sarà possibile viverla solo nei panni di Tepeu, senza quindi controllare direttamente Majin. Tuttavia, avremo comunque il compito di guidare e impartire ordini a distanza al buon demone, fisicamente molto forte ma non propriamente intelligentissimo. Avremo un pannello, corrispondente ai tasti del pad, con i rispettivi nomi dei comandi. Dal classico Aspetta o Segui , oppure Attacca o Agisci , per eseguire azioni particolari come abbattere un muro contro dei nemici o aprire un portone, Majin saprà essere un utilissimo compagno. Da segnalare anche che, in situazioni complicate, e se vicino a noi, Majin potrà ricaricare la nostra barra vitale senza alcuna difficoltà. Durante uno scontro con dei nemici potremo selezionarne uno e impartire l’ordine di attaccarlo, occupandoci noi degli altri. In una sequenza di gioco presente nella demo abbiamo avuto la possibilità di adottare un approccio stealth: dovendo azionare una leva per proseguire, Tepeu doveva fare il giro della struttura dal livello superiore, impossibile da raggiungere per Majin. Per colpire i nemici alle spalle senza essere visti dovremo tenere premuto LT, in modo da camminare accovacciati, e il tasto B per infliggere il colpo mortale. Oltre alla classica crescita del personaggio, una volta usciti da situazioni complicate grazie ad un oculato gioco “di squadra”, crescerà anche l’indicatore dell’amicizia, che renderà sempre più forti le mosse combinate. Quest’ultima idea, molto azzeccata, enfatizzerà il rapporto tra i due personaggi durante la storia.
Aspetto tecnico
Graficamente il gioco mostra un character design piacevole, soprattutto per il Majin, che può vagamente ricordare il design del Totoro di Hayao Miyazaki , sia per le movenze che per lo stereotipo del gigante buono e gentile, mentre Tepeu non sembra andare oltre al classico cliché dell’eroe visto in tanti altri adventure. L’ambientazione proposta dalla demo non ha impressionato particolarmente, né per lo stile usato né per la mole poligonale. Il gioco infatti, da questo punto di vista, è sembrato abbastanza spoglio; bisognerà comunque valutare il lavoro svolto sul prodotto finito per esprimere un giudizio completo. Il sonoro, anche qui abbastanza di maniera, si difende piuttosto bene, regalandoci però un non proprio indimenticabile doppiaggio inglese. Una carta a favore del prodotto finito potrebbe essere proprio il doppiaggio italiano, che difficilmente riuscirà a contrastare la monotonia di quello originale.
Conclusioni
Dopo aver giocato con attenzione la mezz’oretta offertaci della demo, possiamo finalmente avere un buon barometro delle aspettative su Majin and the Forsaken Kingdom . Sicuramente si tratta di un buon gioco, ben congegnato a livello di gameplay e con alcuni bei tocchi di caratterizzazione. Purtroppo è l’aspetto visivo a deludere, almeno per il momento, risultando almeno un gradino sotto la media nell’ambito delle console HD. Lo stile, purtroppo, sembra funzionare a intermittenza, con personaggi come il Majin sicuramente interessanti da una parte, e una certa ripetitività di fondo dall’altra, come le tenebrose armate nemiche. La vera arma a disposizione del gioco sarà il gameplay che, assieme alla gestione dei comandi da impartire a Majin e al classico sistema di combattimento del nostro alter-ego, potrebbero regalare una bella avventura, soprattutto se quest’ultima sarà sorretta da una trama all’altezza. Rimanete dunque con noi per scoprire il nostro giudizio definitivo sul gioco, atteso il prossimo 25 Novembre su PS3 e Xbox 360.