Dark Chronicle, conosciuto in Giappone ed America come “Dark Cloud 2“, è la seconda fatica dei Level 5 sul caro ed ormai vecchio monolite nero di casa Sony; agli albori della loro fruttuosa carriera – che li vede oggi navigare sull’onda del successo grazie al brand ‘Prof. Layton‘, la serie ‘Inazuma Eleven‘ (famosissima in Giappone) ed il rispolvero della serie ‘Dragon Quest‘ – ai tempi producevano solamente giochi di ruolo giapponesi e sviluppavano soltanto su Playstation 2. Sequel di “Dark Cloud”, “Dark Chronicle” andava a correggere ciò che nel predecessore non aveva entusiasmato ed arricchire di novità un’esperienza di gioco di base classicheggiante, facendo risultare la serie del tutto innovativa e ricca d’elementi introvabili e mai visti in un gioco di ruolo.

Un viaggio nel Tempo

La trama di “Dark Chronicle” risulta complessa, ben strutturata ed ottimamente caratterizzata. Il fulcro delle vicende si svolge fra gli archi temporali di presente, passato e futuro: un potente imperatore oscuro dell’antichità, Grifone, sta scombussolando gli eventi del mondo inviando suoi emissari nelle epoche a lui future per assicurarsi un regno di dominio incontrastato; il futuro risulta così una terra desolata e distrutta, dominata da malvagie creature bramose di conquiste e pronte a tutto per imporsi sul prossimo. In seguito alla morte del padre e la perdita del regno, una giovane combattente di nome Monica decide di opporsi ai soprusi e, grazie all’Altamilla Blu – un cimelio di famiglia -, parte per un viaggio indietro nel tempo, tornando nell’epoca in cui era bambina ed il mondo ancora non era sotto il malvagio dominio. Qui incontra Max, un brillante inventore di Vallecatini, l’ultima città ancora in vita ed esterna agli eventi che accadono al dì fuori di essa, con il quale inizia un epico viaggio per ripristinare la pace e sconfiggere le forze del male.

Il tocco Level 5

Il team nipponico è noto per la sua mentalità rivoluzionaria ed il grande spirito d’innovazione: ogni titolo ha fisionomie personali che non si riuscirebbero a trovare in altri videogames; è proprio grazie a questo spirito che i Level 5 sono riusciti a crescere sino a raggiungere la notorietà di cui oggi possono godere. Le fondamenta di “Dark Chronicle”sono quelle di un tipico dungeon crawler (per i meno tecnici, il fulcro del gioco si concentra nell’esplorazione di lunghi dungeons composti da piani a mappe casuali, che cambiano forma ogni volta che li si percorre), con annesse peculiarità come la possibilità di spostarsi da Max a Monica ogniqualvolta si desidera, poter cavalcare un possente Robomobile o trasformarsi in mostri per poter combattere od interagire con essi. Già di per sé queste caratteristiche rendono l’esplorazione e la percorrenza dei piani molto varia, contando poi che i due protagonisti hanno stili e modalità differenti di combattere, ma ancor più diverse sono le esperienze offerte col distruttivo robot di Max e con la capacità di trasformazione di Monica; senza contare che è stato accantonato il classico metodo di crescita (niente punti esperienza, abilità, ecc.): per aumentare gli attributi dei personaggi è necessario equipaggiarlo con dei particolari oggetti ed è fondamentale potenziare le armi con il sistema di “sinterizzazione”. Raccogliendo i numerosi oggetti che i mostri lasceranno cadere in seguito alla sconfitta otterremo elementi in grado di aumentare le capacità delle armi fino a potenziarle direttamente in altre di rango superiore; le armi garantiscono un sistema di combattimento differente in base allo stile preferito dal giocatore: ce ne sono da mischia e da distanza, sta a noi decidere quale preferiamo utilizzare e, grazie alla natura in tempo reale degli scontri, sono indispensabili entrambe – senza mai dimenticare che la manutenzione periodica degli oggetti è un’altra novità inserita in un gioco di ruolo giapponese. Come vedremo nei giochi futuri, i Level 5 hanno sempre amato mescolare vari generi e niente è meglio rappresentate di quest’ideologia della ricostruzione delle città: in ogni dungeon troviamo Geopietre contenenti gli elementi cancellati da Grifone nel passato e che quindi non si sono mai potuti verificare in tempo futuro; inserite all’interno di un’apposita macchina costruita per aiutare Max e Monica nella ricostruzione del futuro, conferiscono alla stessa i dati necessari a ricostruire componenti detti Diorama – natura, alloggi, oggettistica, ecc. – e piazzarli nei punti d’origine delle grandi città scomparse! Così abbiamo la possibilità di svagarci alternando momenti d’esplorazione e battaglie, tipici di un gioco di ruolo, ad altri in cui potremmo sbizzarrirci nel ricostruire e ripopolare le città, proprio come accade nei giochi di natura gestionale.

Inventori si nasce

Non sono finite qui le novità riguardanti il gameplay. Dopo avervi illustrato quali saranno le principali attività da svolgere analizziamo dunque ora i numerosi minigiochi e missioni secondarie che sono presenti in “Dark Chronicle”: fare l’inventore non è una cosa facile, servono spunti ed idee; ecco che allora Max è armato di una macchina fotografica con la quale ci è permesso fotografare ogni cosa che ci capita sott’occhio durante il gioco ed utilizzarla come idea per creare utili invenzioni; non solo, Vallecatini è una grande città popolata da molte persone e gli scoop saranno il nostro pane quotidiano! Immortalare noti personaggi durante la loro vita privata è un divertente modo per passare del tempo ed ottenere utili equipaggiamenti come ricompensa. Inoltre, la pesca è un altro hobby diffuso nel mondo di “Dark Chronicle” ed anche noi, armati di esche e canna da pesca, potremmo procurarci pesci da cucinarci o per sport e competizione. Infine, non mancheranno le classiche quest secondarie in cui dovremmo fare particolari favori od aiutare personaggi in difficoltà per ottenere cospicue ricompense.

Concludendo…


“Dark Chronicles” non ha avuto molto successo, un po’ per la sua trama complessa e magari perché non tutti amano le innovazioni un po’ particolari, ma per chi ha voglia di provare qualcosa di diverso è sicuramente l’ideale. Malgrado una caratteristica dei dungeon crawler sia da sempre quella di risultare ripetitivi, la scansione della narrazione ed il lento sviluppo della storia proporzionali all’avanzamento nei dungeons, mettono comunque curiosità e spingono a proseguire; se si aggiungono la costruzione delle città, le quest secondarie ed i vari minigiochi il divertimento è assicurato. Uno dei capostipiti della fama Level 5, oggi abbastanza raro da trovare data la sua datazione (2003) e di prezzo leggermente sopraelevato, ma se siete appassionati del genere ed avete una Playstation 2 a disposizione, il titolo è veramente meritevole delle vostre attenzioni.

CI PIACE
  • Combattimenti molto variegati
  • Possibilità di costruire ambientazioni
  • Trama complessa e profonda
  • Uno dei primi titoli con grafica in cel-shading
NON CI PIACE
  • Se non si alternano bene le fasi di gioco risulta ripetitivo
  • La trama può risultare complicata se non la si segue attentamente
  • In alcuni passaggi la difficoltà è veramente elevata
Conclusioni

Se siete appassionati del genere ed avete una Playstation 2 a disposizione, il titolo è veramente meritevole delle vostre attenzioni.

7.5Cyberludus.com

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